mercoledì 6 maggio 2009

ALCOL E DROGA : LEGGETE CON ATTENZIONE !!




Mamma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolicie non drogarmi.
Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, cosi ho bevuto una Sprite.
Mi son sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici.
Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto.
Quando la festa e finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo.
Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato! Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco e drogato". Mamma, la sua voce sembra così lontana...
Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere.
Posso sentire i medici che dicono: "Questa ragazza non ce la farà". Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire... Perchè le persone fanno tutto questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente.
Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, di a papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a quelragazzo che non si deve bere e guidare... Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva... La mia respirazione si fa sempre piu debole e incomincio ad avere veramente paura... Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata... Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio.
Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva... scioccato.
"La dove inizia il dolore, nasce la consapevolezza dalla vita e della mrte. " ( Andrea Piobbici )
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martedì 5 maggio 2009

LE PROBLEMATICHE DELL'AMORE: la seconda unione

Sulla seconda unione spesso pesano le stesse incognite della prima.
Infatti se entrambi i membri della nuova coppia non hanno approfondito seriamente le motivazioni e le problematiche che hanno causato la fine della loro precedente unione, le precedenti "eredità negative" finiranno coll'avere, inevitabilmente, conseguenze anche sulla nuova unione.
Dopo poco, infatti, i problemi irrisolti della precedente unione riafforano e mettono in crisi anche la nuova relazione.
Occorre essere pronti a ricominciare la nuova avventura sentimentale consapevoli dei possibili problemi, facendo tesoro degli errori del passato.
Ma ciò non sempre avviene.
Nelle relazioni amorose, in particolare, c'è la tendenza a riprodurre l'infelicità. Inconsciamente finiamo per ripetere la vecchia storia coniugale, scegliendo un coniuge analogo al primo. O, se ne sposiamo uno con carattere diverso, inconsapevolmente facciamo pressioni per ottenere gli stessi comportamenti, con conseguenza assolutamente negative. Un secondo matrimonio ha più possibilità di successo se si riesce davvero a ripartire da zero, a lasciarsi alle spalle quello precedente.
Chi, invece si porta ancora dentro il fallimento del primo, perché non ha ancora elaborato tale fallimento, finisce con il gravare il nuovo rapporto di richieste eccessive, per pareggiare il conto con le sofferenze del primo.
Anche litigi e routine coniugale possono essere più duri da sopportare, la seconda volta, perché dal nuovo matrimonio ci si aspettano solo cose positive, non avute dal primo. Con le conseguenti frustrazioni, delusioni e tensioni. Insomma, chi ha rotto una volta è meno disposto ad accettare un'unione che non ritiene del tutto felice, quindi è più propenso a interromperla al primo sopraggiungere di problemi.
A ciò si aggiunge lo stress del divorzio che anche se siamo stati noi a lasciare o se la separazione è stata consensuale, possiamo uscire scossi, dubbiosi sulle nostre capacità di impegnarci in relazioni durature, convinti di essere fuori gioco per sempre.
Il divorzio O LA DIVISIONE, andrebbe vissuto invece come tempo di riflessione e riconciliazione con noi stessi. Un'esperienza formativa, di verifica di aspettative ed errori per guadagnare maggiore consapevolezza di chi siamo e cosa vogliamo da una relazione. Alcuni secondi matrimoni soffrono per i paragoni con il primo, anche se gli ex non hanno tutte le qualità dell'attuale partner.
Spesso scatta il confronto, anche su diversi livelli, causa di incomprensioni e insinuazioni. Anche i problemi con i figli di primo letto possono minare la sopravvivenza del secondo matrimonio. Il divorzio mette in crisi identità e senso di appartenenza dei figli. E la confusione aumenta quando i genitori si risposano.
I piccoli possono giocare il ruolo di “sabotatori” della nuova unione, per motivi diversi, che a volte si intrecciano: hanno paura di perdere l'amore del genitore che si risposa, sono ostili al nuovo partner, si sentono lacerati fra la fedeltà alla vecchia e alla nuova famiglia, oppure esclusi dalla felicità della nuova coppia.
D'altro canto, la “coppia felice” può avere momenti che contribuiscono ad aumentare la confusione e il disagio: discussioni su chi paga e quanto per i figli, questioni su “una volta tanto sarebbe bello cenare da soli.
Và dato ai figli il tempo di ricostruire una loro nuova rappresentazione di scena familiare, senza scompaginarla con sovrapposizioni di ruoli.
Il nuovo lui o la nuova lei non devono assolutamente cedere alla tentazione il genitore assente o, peggio, di indossare i panni di matrigna o patrigno. I figli vengono talvolta usati dall'ex per intromettersi nella nuova coppia: atteggiamento che esaspera e crea tensioni.
Spesso sono gli uomini a lasciare le situazioni in sospeso. In ogni caso, è bene evitare di entrare in rotta di collisione con compagni e compagne precedenti. Il contatto tra ex dovrebbe limitarsi agli impegni di genitori, senza sconfinare in terreni che mettono a rischio l‘intimità della nuova coppia.
Oltre ai figli, a sentirsi escluso può essere il partner.

fonte: mald'amore.it