venerdì 22 gennaio 2010

Spiare un cittadino è reato in qualsiasi caso, anche in un garage aperto-Corte S. di Cassazione

I cittadini non possono essere spiati nemmeno in garage. Il divieto di 'controllo' e' esteso anche all'ingresso di casa e al pianerottolo. A stilare l'elenco dei luoghi off limits al 'grande fratello' e' la Corte di Cassazione. Lo fa con la sentenza 25666 con la quale ha respinto il ricorso di Alfredo A., un signore di Forli' condannato a quattro mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale, per interferenze illecite nella vita privata per aver ripreso con una videocamera le attivita' svolte da Ida Z. nel garage dove erano custodite le macchine. Per la Suprema Corte queste riprese ledono ''il diritto alla riservatezza della vita individuale dalle interferenze illecite altrui''. Il caso analizzato dai giudici di Piazza Cavour e' servito loro per fissare i confini entro i quali i cittadini devono attenersi se non vogliono avere guai con la giustizia. Ebbene, secondo la Suprema Corte la privacy di una persona viene lesa non solo ''nei luoghi di privata dimora'', ma anche ''nelle appartenenze di essi''. Compie pertanto il reato di interferenza illecita nella vita privata (art. 615 bis c.p.) chi sorveglia il cittadino in un garage, anche se aperto al pubblico, sul pianerottolo o davanti all'ingresso di casa. Insomma, specifica la Cassazione nel suo elenco, il divieto di 'sorveglianza' deve esere applicato su ''tutte le cose che siano legate con l'abitazione o con altro luogo di privata dimora da stretto rapporto pertinenziale ai sensi dell'art. 817 c.c., come ad esempio, gli ingressi, anche se prospicienti sulla pubblica via, non potendosi confondere - mettono in chiaro i giudici con l'Ermellino - il diritto civilistico di veduta con la facolta' (soggetta a restrizioni penalmente garantite) di documentare fatti della vita privata altrui''.

(Data: 14/06/2003 - Autore: Adnkronos)

Fonte: www.studiocataldi.it

martedì 19 gennaio 2010

Vox populi, vox dei." Voce di polpolo,voce di Dio"

Aforisma latino, che nella realtà quotidiana naviga nel più vero degli atteggiamenti umani o per lo meno in quello di chi ha poco a cui pensare se non ai fatti degli altri.
Capita spesso che per il modus vivendi di una persona o semplicemente per un modo di essere, si accendano le micce delle dicerie, delle pericolosissime e spesso stereotipe affermazioni che trovano riscontro nell'ingenuità di chi ascolta.
Generalmente è più facile che trovino riscontro positivo dove la cultura non è tra la più ricca e con facilità queste trovano facile appiglio nelle paure delle persone.
Un po' come le fobie, che altro non sono se non la paura di ciò che non si conosce.Infatti, i cambiamenti, i mondi sconosciuti e tutto ciò che è profano, incute sempre timore.
E' da quì che nasce spesso il pregiudizio, il giudizio precoce e spesso infondato nei confronti di qualcosa o qualcuno che non si conosce o che per qualche motivo ci ha già dato modo di pensare.
Sono poche le persone che comprendono la pericolsità di tale pettegolezzi, pochi coloro che ascoltano con terzietà lasciando al beneficio del dubbio l'attenuante dell'inconsapevolezza.
Come dico sempre: "quello che conta sono i fatti e non le chiacchiere ed ognuno è libero di fare ciò che vuole , sempre senza nuocere al prossimo".
Purtroppo però, la società contemporanea, nonostante sia il XXI secolo, crea ancora allarmismi e spesso conduce verso la deriva qualcosa o qualcuno marchiato da infamanti storie.
Sarebbe più opportuno rispettare il detto :"non dire ciò che di me non sai, pensa di te e poi parlerai", sarebbe meglio valutare o per lo meno appurare ciò che non si conosce.
Tutti hanno i loro scheletri negli armadi, ma come sempre pensare ai fatti degli degli altri è la cosa più bella del mondo, vero?
Credo che più si ha a che fare con qualcosa o qualcuno che desta interesse e più si è interessati.
Il giudizio del polpolo probabilmente è veramente importante per la convivenza nella società, ma questo deve essere sempre il più veritiero e comprensivo possibile.

Andrea Piobbici