giovedì 26 agosto 2010

Passaggi attraverso il centro

Capitolo 6


Tecniche, terapie e poteri presenti nel New Age alla luce della Parola di Dio








Tecniche e terapie

L’occultismo è una filosofia che si occupa dello studio di cosiddette scienze occulte cioè nascoste, e delle applicazioni pratiche che sfociano da questo studio. E’ una forma particolare di esoterismo, caratterizzata dal fatto che i suoi adepti sono convinti che il segreto può essere svelato solo attraverso opportune tecniche. Eliphas Levi nel suo libro Dogma e rituale dell’alta magia ha usato questo termine per indicare l’insieme delle scienze occulte le quali richiedono l’intervento di forze segrete e misteriose che solo i ‘sapienti’ o gli uomini dotati di speciali poteri possono praticare. Alla luce delle sacre Scritture, l’occultismo può essere definito come tutto quell’insieme di pratiche che si fondano su dottrine occulte (che solo pochi conoscono) il cui esercizio da parte di coloro che si danno o sono già dati ad esse richiede la continua assistenza dei demoni, e che servono al diavolo e ai suoi demoni per insinuarsi o fare breccia nella vita o nel corpo di chi le pratica; in altre parole che portano i demoni o a impossessarsi di loro o a turbarli o ingannarli con ogni sorta di inganno. In riferimento alle tecniche del New Age prima citate si deve dire che la meditazione, lo yoga, le arti marziali, l’agopuntura, la macrobiotica, il biofeedback, il training autogeno, il rebirthing, la cristalloterapia, la cromoterapia, l’omeopatia, la musicoterapia, le droghe allucinogene, l’ipnosi e l’autoipnosi, il Silva Mind Control, le tecniche sciamaniche, le tecniche magiche, l’astrologia, e il channeling fanno parte dell’occultismo perché tutte si fondano su principi occulti che si oppongono alla Parola di Dio e portano coloro che le praticano a fare spazio in una maniera o nell’altra all’influsso del diavolo e dei suoi demoni. Ora analizzeremo un po’ più da vicino queste tecniche di ‘ampliamento della coscienza’ e ne metteremo in luce la pericolosità.

La meditazione

La meditazione, quella di matrice orientale si intende, è molto diffusa nel New Age. La si trova nel tai-chi-chuan (che noi tratteremo quando parleremo delle arti marziali), nell’hatha-yoga (lo tratteremo più avanti con lo yoga) uno yoga in cui la meditazione viene praticata assumendo particolari posizioni con il corpo un po’ come nel tai-chi-chuan, nel biofeedback, nel training autogeno e nell’autoipnosi (che tratteremo anch’essi più avanti) difatti hanno anch’essi al loro interno la concentrazione e la meditazione (come si può bene vedere la meditazione nel New Age è associata a diverse terapie cosiddette alternative), e nel raja-yoga (lo yoga della meditazione, che noi tratteremo quando parleremo dello yoga). Noi qui tratteremo in particolare tre tipi di meditazione, la meditazione zen, la meditazione trascendentale e la visualizzazione creativa.

La meditazione zen (termine giapponese che significa meditazione e che è derivato dal cinese ch’an) è di matrice buddista, e si prefigge di fare raggiungere al praticante il satori, ossia l’illuminazione, che non è altro che uno stato di vuoto mentale in cui è assente ogni forma di pensiero dualista e in cui tutto diventa illusorio per il meditante. D. T. Suzuki nel suo libro Introduzione al buddismo Zen afferma riguardo al satori: ‘Da un punto di vista religioso si tratta di una nuova nascita; da un punto di vista intellettuale, dell’acquisto di un nuovo punto di vista. Ora il mondo appare come se indossasse un nuovo vestito che, nella fraseologia buddista, si chiama illusione’ (D. T. Suzuki, Introduzione al buddismo Zen, Roma 1970, pag. 96). Tomio Hirai, un altro diffusore dello zen, nel suo libro Meditazione zen come terapia, parlando degli obbiettivi dello zen, dice che ‘obbiettivo della concentrazione Zen è quello di manifestare la natura del Buddha prima allenando la mente a concentrarsi inconsapevolmente su un oggetto prefissato, poi portandola, a poco a poco, a concentrarsi su nessun oggetto in particolare’ (Tomio Hirai, Meditazione Zen come terapia, 3 ed., Como 1988, pag. 71), ed ancora che ‘il metodo della meditazione contemplativa usato nello Zazen aiuta a trovare la propria realtà interiore e, a dispetto della turbolenza e della varietà della vita di tutti i giorni, consente di sapere sempre che cosa sia il proprio sé’ (Tomio Hirai, op. cit., pag. 81). Lo zazen è il metodo di meditare stando immobili nella posizione del loto, vale a dire seduti a gambe incrociate (va detto però che nello zen si può meditare anche in altre posizioni). Questo particolare tipo di meditazione avrebbe oltre ad effetti psichici anche degli effetti terapeutici sul corpo di chi la pratica, infatti a dire di alcuni, previene e cura delle malattie. E’ chiaro dunque il perché il New Age ha incorporato anche la meditazione zen al suo interno; perché essa permetterebbe di liberare la mente dal pensare in termini dualistici (per cui il bene e il male diventano una cosa sola, o meglio un’illusione) e di trovare e conoscere il proprio sé (che nel New Age è la scintilla divina presente in ogni uomo e che è in grado di risolvere qualsiasi problema). La Parola di Dio insegna invece che l’uomo per essere illuminato (ossia per vedere la luce, per mettersi a camminare nella luce) deve riconoscere i propri peccati (e quindi riconoscere mentalmente di avere agito male nei confronti di Dio, cosa che lo zen esclude nella maniera più categorica perché considera il male un’illusione), pentirsi di essi e credere in Gesù Cristo. Gesù disse infatti: "Ravvedetevi e credete all’evangelo" (Mar. 1:15) ed ancora: "Chi mi seguita non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Giov. 8:12). E che porterà questa divina illuminazione nella mente dell’uomo? Forse la cessazione del pensare in termini dualistici o la consapevolezza che egli è uno con il tutto o la consapevolezza che il mondo è un illusione? Niente di tutto ciò. Colui che viene illuminato infatti non smetterà di pensare in termini dualistici, cioè quando otterrà questa illuminazione egli non farà del bene e del male una stessa cosa fino a considerarli un’illusione (come avviene nel meditante zen), perché per lui ci sarà una chiara distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male. Anzi possiamo dire che egli tante cose che prima considerava bene le comincerà a considerare male riconoscendo che nel passato era stato accecato dalle tenebre. La sua mente non si svuoterà affatto, come avviene nel caso dello zen, ma da un lato si riempirà di pensieri giusti e buoni e dall’altro si svuoterà di tutti quei pensieri malvagi a cui egli ubbidiva prima dell’illuminazione. Quindi se di svuotamento mentale dobbiamo parlare, dobbiamo parlare dello svuotamento di pensieri malvagi e vani che avviene nell’uomo quando egli viene illuminato da Dio. Egli inoltre non si comincerà a sentire uno con il tutto come avviene nello zen, ma solo uno con tutti gli altri illuminati, cioè membro di uno stesso corpo - quello di Cristo -, e quindi uno con e in Cristo (Gal. 3:28); (si badi che questa unità spirituale con gli altri santi implica il riconoscimento della diversità tra i membri del corpo di Cristo perché "tutte le membra non hanno un medesimo ufficio" [Rom. 12:4]) ma questa unione esclude nella maniera più categorica il sentirsi uno con l’universo. Un’altra cosa che non avverrà nel credente illuminato da Dio è quella di mettersi a considerare il mondo un’illusione (cosa che invece avviene nello zen), e questo perché quando Dio illumina un uomo non gli toglie né l’intelletto e neppure la logica ma glieli mantiene. E’ veramente follia davanti a Dio mettersi a considerare il mondo e tutto ciò che è in esso come mera illusione, perché la Scrittura ne parla in termini reali e non come se fossero un’illusione. La meditazione zen è dunque un opera di Satana che con essa si impossessa della mente di tante persone, inducendoli a pensare e a considerare le cose in maniera nettamente contraria alla Parola di Dio. Guardatevi da essa, e riprovatela. Una parola adesso sulla meditazione che devono compiere i cristiani (ossia gli illuminati). Essa non viene compiuta per giungere ad un vuoto mentale, uno stato mentale in cui il bene e il male diventano un tutt’uno, o per liberarsi dall’illusione di essere distinti dall’universo, o per giungere all’intuizione che tutto è un’illusione; perché questi obbiettivi non rientrano affatto tra quelli che si deve proporre un credente essendo degli obbiettivi falsi inventati dal diavolo. Essa va compiuta perché rientra nella volontà di Dio per noi siccome è scritto: "Meditate su tutte le sue meraviglie" (Sal. 105:2) e altrove che è beato l’uomo "il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e su quella legge medita giorno e notte" (Sal. 1:2); e siccome che rientra nella sua volontà che noi meditiamo su tutto ciò che è giusto e vero, certamente non porta a conclusioni sbagliate ma solo a conclusioni giuste in armonia con l’insegnamento della Scrittura. E oltre a ciò procura grande gioia al meditante perché lo porta a considerare la grandezza di Dio, la sua potenza e la sua sapienza che sono infinite.

La meditazione trascendentale - come dice il suo fondatore Maharishi Mahesh Yogi - è ‘il processo di portare l’attenzione al livello dell’Essere trascendentale’ (Maharishi Mahesh Yogi, La scienza dell’Essere e l’arte di vivere, Roma 1970, pag. 40); in altre parole - come dice sempre Maharishi Yogi - ‘una via sistematica attraverso la quale qualsiasi uomo può fare l’esperienza diretta della natura essenziale dell’Essere trascendentale assoluto’ (Maharishi Mahesh Yogi, op. cit., pag. 38). Ma chi è questo Essere Trascendentale assoluto che Maharishi chiama anche Dio e che qualsiasi uomo tramite questa tecnica può realizzare e conoscere? A questa domanda lasciamo che siano le sue parole a dare la risposta: ‘L’essere è la realtà suprema di tutto ciò che fu, è o sarà. Esso è eterno ed illimitato, la base di tutta l’esistenza fenomenica della vita cosmica; è l’origine di ogni tempo, spazio e casualità. E’ ogni inizio e ogni fine dell’esistenza, l’onnipresente eterno campo dell’onnipotente intelligenza creativa. ‘Io sono Quell’eterno Essere, tu sei Quello, e tutto questo è, nella sua natura essenziale, Quell’eterno Essere’ (ibid., pag. 19); ‘Le Upanishad ci presentano l’Essere come la realtà ultima imperitura ed eterna. Gli inni dei Veda e la Bhagavad-Gita cantano le glorie del Sè imperituro, l’Essere, la Realtà ultima, il Brahman che è il supremo, ultimo Assoluto’ (ibid., pag. 26); ‘Ogni cosa è Esso. Così lo stato della creazione è separato dall’Essere e, al tempo stesso, l’Essere è l’intera creazione. La mente è distinta dall’Essere e, al tempo stesso, la sua natura essenziale è l’Essere’ (ibid., pag. 33). E’ chiaro dunque che questo Essere risulta essere nient’altro che Brahman, il dio degli indù, di cui l’uomo è parte e con cui si deve fondere per realizzarlo. Maharishi dice che esso è di natura trascendentale e che non può essere sperimentato attraverso alcuno dei sensi; perché esso può essere sperimentato ‘nel suo stesso campo di esistenza trascendentale, o pura coscienza, dove la mente trascende tutti i campi dell’esperienza relativa e diventa una con l’Essere e, ottenendo lo stato dell’Essere, non è più mente cosciente’ (ibid., pag. 32-33). Ecco dunque l’obbiettivo della meditazione trascendentale di questo ‘guru’, portare la mente dell’uomo a unirsi con questo essere trascendentale; che avverrà a questo punto? ‘Quando la mente cosciente, attraverso la trascendenza, raggiunge lo stato dell’Essere, essa diventa completamente Essere. Perde la sua individualità e diventa mente cosmica’; essa diventa onnipresente e raggiunge l’eterna pura esistenza’ (ibid., pag. 47). Questo è l’effetto spirituale della meditazione trascendentale; ma ci sono anche degli effetti sul fisico, perché lo stato mentale che si viene a creare praticando questa tecnica influirebbe positivamente pure sul corpo guarendolo da alcune malattie. Questa è la ragione per cui anche la meditazione trascendentale è posta tra le terapie alternative nella Guida alla medicina alternativa. Per quanto riguarda la parte pratica di questa tecnica diciamo che essa comprende il controllo del respiro, la concentrazione su un unico pensiero, e la ripetizione del mantra ‘un suono privo di un vero e proprio significato, il cui effetto può essere molteplice e benefico’ (Enrica Viziale, Meditazione Trascendentale, Torino 1979, pag. 30), secondo Enrica Viziale. I mantra possono essere composti da una sola sillaba come ‘OM (contrazione dell’originario AUM) che, secondo le tradizioni vediche, rappresenta la triplice natura del cosmo, l’inizio, il mezzo e la fine’ (Enrica Viziale, op. cit., pag. 31); o anche da diverse parole. E come dice sempre la Viziale ‘i mantra contenuti negli antichi testi sacri rivelano un duplice significato; da un lato rappresentano l’invocazione di un qualche aspetto dell’Infinito (in quanto ciascun mantra è dedicato ad una deità particolare) e dall’altro racchiudono una forza interna che sviluppa le sue influenze mistiche attraverso le vibrazioni del suo suono’ (ibid., pag. 30). In altre parole questi mantra servono ad attirare l’attenzione di esseri maligni che si trovano nei luoghi celesti, perché noi sappiamo bene che dietro le diverse deità dell’induismo non ci sono altro che demoni. E’ manifesto dunque quanto pericolosa sia questa meditazione trascendentale; essa non fa altro che attirare sull’individuo che la pratica l’attenzione di spiriti immondi, e poi lo porta a sperimentare uno stato di coscienza alterata che lo induce a pensare di essere Dio, onnipotente e onnipresente. Dietro dunque tutti questi discorsi che vogliono fare apparire questa tecnica di meditazione come salutare alla mente e al fisico si nasconde l’ennesima insidia del diavolo. Fratelli, guardatevi da essa e riprovatela. Il cristiano deve sì meditare, ma non nella maniera in cui prescrive Maharishi Yogi o per raggiungere gli obbiettivi di cui lui parla, ma in tutt’altra maniera e per altri motivi. Dice l’apostolo Paolo ai Filippesi: "Del rimanente, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri" (Fil. 4:8). Ma come fa il cristiano a sapere quali cose rientrano in queste categorie e quali no? Mediante lo Spirito Santo che dimora in lui. Egli gli attesta la verità. Per esempio lo Spirito Santo attesta al credente che la sacra Scrittura è verità e deve essere oggetto della sua meditazione del continuo. E di questi esempi se ne potrebbero fare molti altri. Ma per quale motivo il cristiano deve avere per oggetto dei suoi pensieri tutte queste cose di cui parla Paolo? Per piacere a Dio e rimanere in comunione con Lui. Egli non deve meditare sulle cose vere, giuste e sante per fondersi con Dio e giungere a dire di essere Dio, perché egli sa di essere una creatura che è e rimarrà sempre distinta dal suo Creatore. Egli sa che non importa quanto il cristiano medita su tutto ciò che è giusto e vero egli non diventerà mai Dio e non arriverà mai al punto di dire: ‘Io sono quell’Essere che ha creato il tutto’, perché lo Spirito Santo lo terrà sempre lontano da simili pensieri malvagi. Anzi possiamo dire per esperienza che la meditazione lo porterà a riconoscere di essere un verme, un essere infimo, così piccolo, così limitato dinanzi al suo Creatore che riempie e governa l’universo. Quindi essa lo porterà a umiliarsi dinanzi a Dio e non a innalzarsi davanti a lui. Il cristiano mentre medita può anche invocare il Signore, ringraziarlo e lodarlo; egli non ha nessun mantra, cioè nessuna formula magica su cui appoggiarsi, ma solo parole di ringraziamento e di lode che sgorgano spontaneamente dal suo cuore. E queste parole vere lo fanno sentire, mediante lo Spirito che è in lui, in comunione intima con il suo Dio; gli fanno sentire la sua presenza in maniera particolare in certi momenti.

La visualizzazione creativa è una tecnica meditativa mediante la quale con l’immaginazione - dicono i suoi sostenitori - si possono determinare ogni sorta di avvenimenti positivi, guarigione da malattie, prosperità economica, ecc. In altre parole una tecnica con cui si arriva alla consapevolezza di essere gli ‘architetti’ della propria vita, dei dèi. Shakti Gawain ha affermato: ‘La visualizzazione creativa non è solo una tecnica ma è, in ultima analisi, uno stato di consapevolezza. E’ una consapevolezza nella quale ci rendiamo conto, in un modo profondo, che noi siamo incessantemente i creatori del nostro universo, del quale siamo responsabili in ogni momento. Non c’è una separazione fra noi e Dio (...) la visualizzazione creativa è il processo di realizzare e rendere visibile, nella sfera fisica, il nostro potenziale divino’ (Shakti Gawain, Creative Visualization [Visualizzazione creativa], New York 1982, pag. 120). Un’altra affermazione sulla visualizzazione che fa capire in che cosa essa consiste la troviamo nel libro di Carlo Biagi Diventare sensitivi: ‘Nel corpo astrale, il desiderio di raggiungere un obbiettivo, rafforzato dalla visualizzazione, accumula un forte potere energetico che attirerà il risultato desiderato come un magnete. Dobbiamo pensare che il pensiero è una forma energetica e come tale è in grado di attirare energie con la stessa frequenza. Sul piano astrale esso ha un potere ideoplastico, cioè crea istantaneamente l’immagine di ciò che è stato ideato, portando l’energia necessaria per realizzare il proposito anche sul piano materiale (...) Visualizzare significa dunque agire sull’astrale, ma anche sulla propria psiche, per renderci autori della nostra vita’ (Carlo Biagi, Diventare Sensitivi: le tecniche per sviluppare il potenziale psichico: telepatia, chiaroveggenza, medianità, autoguarigione, Milano Sonzogno 1994, pag. 45). Questi sono i principi occulti su cui si basa la visualizzazione. La visualizzazione nel New Age è spesso accompagnata da affermazioni positive; cosicché chi è malato viene incitato a dire di essere pieno di salute, chi ha problemi finanziari a dire di avere a sua disposizione tutto l’argento e l’oro di questo mondo e così via. In sostanza le persone che hanno problemi sono portati a considerare la malattia, la povertà e altri problemi come illusioni, irrealtà, false idee della loro mente, che per essere fatte sparire devono essere negate sia con la mente che con le parole: le cose reali sono solo l’abbondanza, la salute, le cose positive. Purtroppo queste tecniche di autosuggestione hanno fatto breccia pure tra il popolo di Dio causando gravi danni. Ci sono infatti diversi predicatori che scorrazzano in mezzo alle chiese i quali insegnano ai credenti a visualizzare e a fare affermazioni positive esattamente come fanno i sensitivi. Se hanno bisogno di essere guariti i credenti sono chiamati a visualizzarsi sani e a dire di essere in buona salute; se hanno bisogno di denaro sono chiamati a visualizzare il denaro di cui hanno bisogno loro o il loro portafoglio pieno di soldi e a dire di avere a disposizione tutto il denaro di questo mondo perché è scritto che a Dio appartiene l’argento e l’oro, o a parlare al proprio portafoglio!! Ma il credente non deve ricorrere affatto a queste tecniche perché egli deve semplicemente pregare Dio con fede chiedendogli quello di cui ha bisogno. Non gli è richiesto da Dio nessuno sforzo mentale come il mettersi a concentrare su quello di cui ha bisogno o a immaginare di trovarsi nella situazione opposta, ma solo fede. L’immaginazione è certamente una cosa che noi disponiamo, ma a noi non è richiesto di immaginare di essere fuori dalla distretta in cui ci troviamo per uscirne, ma ci è richiesto solo di invocare (con fede e in verità) il Signore secondo che è scritto: "Invocami nel giorno della distretta, e io te ne trarrò fuori" (Sal. 50:15). E’ Dio dunque che cambia la realtà attorno a noi e non la nostra mente; è la fede nel suo nome che ci libera da tutte le nostre distrette e non la nostra capacità mentale. State attenti fratelli; badate a voi stessi; perché questa tecnica della visualizzazione (chiamata pure del pensare o del pensiero positivo) accompagnata dal parlare positivo non ha nulla a che fare con le vie di Dio; è una via dell’uomo che non si attiene alla verità in quanto induce il visualizzatore a considerarsi padrone del suo destino, creatore della sua realtà e così via. In altre parole lo porta a mettersi sullo stesso piano di Dio e ad attirarsi l’ira di Dio.

Alla fine di questa sezione dedicata alla meditazione vogliamo dire questo. Come si può ben vedere il diavolo che è il seduttore di tutto il mondo cerca usandosi di questi tipi di meditazione di tenere le persone lontane da Dio; la cosa è evidente come la luce del sole, perché in tutti i tre tipi di meditazione sopra visti, il meditante è indotto a pensare erratamente, in una maniera che lo innalza contro Dio e non lo porta alla conoscenza di Dio. Il diavolo dunque attacca l’uomo a livello mentale per mantenerlo sulla via della perdizione. Ma Dio nella sua grande misericordia ancora oggi dà a molti il ravvedimento, cioè un nuovo modo di pensare, per portarli vicini a sé e farsi conoscere da loro. Questo modo di pensare che procede da Dio consiste nel riconoscersi peccatori perduti aventi bisogno della salvezza di Dio e questo implica il dispiacere per avere offeso Dio con i propri pensieri e atti. Quindi, mentre da un lato il diavolo tiene prigioniere molte anime facendogli seguire un modo errato di pensare, dall’altro Dio libera molte anime dalla sua potestà dandogli un nuovo modo di pensare, cioè il ravvedimento. A Lui sia la gloria in Cristo Gesù ora e in eterno. Amen.

Lo yoga

Il significato di questa parola sanscrita è ‘unione’ e indica una vasta gamma di pratiche orientali che hanno come scopo quello di unire il praticante yogi con la Realtà ultima, con l’Assoluto che nell’Induismo porta il nome di Brahman. Nel libro Aforismi yoga di Patanjali troviamo scritta questa definizione sullo yoga: ‘E’ una parola usata per intendere un metodo di unione spirituale. Lo yoga è un metodo - uno dei tanti - con cui un individuo può unirsi con la divinità, la Realtà che sta alla base dell’universo apparente ed effimero. Raggiungere una tale unione significa raggiungere lo stato dello yoga perfetto’ (Aforismi yoga di Patanjali, a cura di Swami Prabhavananda e Christopher Isherwood, Roma 1984, pag. 11). Prima di passare a descrivere i diversi tipi di yoga, vogliamo parlare dello yoga, facendo riferimento al libro appena citato; e questo per capire meglio in che cosa esso consiste, perché spesso molti ne parlano o ne sentono parlare senza saper in effetti che cosa esso è realmente. Lo yoga si compone di otto parti, diverse regole e pratiche, che hanno come scopo quello di liberare la mente dell’uomo dalle sue impurità che costituiscono gli ostacoli che gli impediscono di realizzare e di conoscere l’Atman che sta al suo interno. Ora, questo Atman, per l’Induismo, è ‘il Dio all’interno delle creature’ (ibid., pag. 12); che non è altro che ciò che viene chiamato anche Brahman (l’Atman universale che pervade l’universo) perché ‘l’Atman e il Brahman sono una cosa’ (ibid., pag. 24). Quindi quando si sente parlare dello yoga (non importa di che tipo) si deve sempre tenere presente che alla sua base c’è questa dottrina; e cioè che all’interno dell’uomo esiste la divinità e per realizzarla occorre che la sua mente sia purificata (o liberata) da tutte quelle impurità che ostacolano questa realizzazione. E lo yoga è il mezzo che l’uomo possiede per liberarsi da queste sue impurità e realizzare così l’Atman, in altre parole per realizzare di essere Brahman (che viene falsamente chiamato Dio). Inoltre va detto che lo yoga è strettamente collegato alla reincarnazione perché costituirebbe il mezzo tramite cui l’uomo otterrebbe la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Liberazione che avverrebbe quando lui si congiunge con Brahman. Che poi l’enfasi in uno yoga sia messa sulla meditazione, in un altro sulla devozione, in un altro sulla conoscenza, e in un altro ancora sulle azioni, ha un’importanza relativa, perché in definitiva ogni yoga ha gli stessi obbiettivi. Veniamo dunque alle otto parti sopra menzionate; esse sono: le varie forme di astensione dal male (yama), le varie osservanze (niyama), posizioni (asana), controllo del prana (pranayama), ritiro della mente dagli oggetti dei sensi (pratyahara), concentrazione (dharana), meditazione (dhyana), assorbimento nell’Atman (samadhi).

Lo yama è l’astenersi dal danneggiare gli altri, dalla falsità, dal furto, dall’incontinenza e dall’avidità.

I niyama (osservanze) sono: purezza, appagamento, austerità, studio e devozione a Dio. Vogliamo soffermarci brevemente su queste ultime tre. Per quanto riguarda il risultato dell’austerità ‘sono rimosse le impurità. Quindi, il corpo e gli organi dei sensi acquisiscono poteri speciali’ (ibid., pag. 107) quali chiaroveggenza, telepatia, levitazione ed altri che poi vedremo meglio. Per quanto riguarda lo studio, che oltre allo studio degli scritti considerati sacri dagli indù comprende la ripetizione del mantra (una formula ‘sacra’ che il guru affida al suo discepolo al momento della sua iniziazione), per mezzo di esso ‘si ottiene la visione di quell’aspetto di Dio scelto per l’adorazione’ (ibid., pag. 107). Per quanto riguarda la devozione, per mezzo di essa ‘si raggiunge il samadhi’ (ibid., pag. 108). Queste due osservanze sono molto enfatizzate nel bhakti yoga.

Le asana sono delle posizioni che occorre fare assumere al corpo; tra di esse la più famosa è quella del loto, in cui lo yogi siede con le gambe incrociate e con i piedi che appoggiano sulle cosce. Esse servono ad assumere la padronanza del corpo, a fare dimenticare il proprio corpo, e a fare pensare più chiaramente.

Il pranayama è il controllo del respiro che occorre praticare nella posizione assunta; esso consiste nell’arrestare i movimenti di ispirazione ed espirazione. ‘L’obbiettivo del pranayama è di svegliare la kundalini e controllare il prana, l’energia vitale’ (ibid., pag. 117). A questo punto è necessario spiegare che cosa è la kundalini e dire qualcosa sul prana. La kundalini è una grande riserva di energia che starebbe al fondo della spina dorsale; e viene rappresentata da un serpente attorcigliato (per questo viene chiamata ‘il potere del serpente’). Quando questa kundalini si risveglia viene detto che passa nella spina dorsale attraverso i sei centri della coscienza raggiungendo il settimo che si troverebbe al centro del cervello. Questi centri sono chiamati chakras. Quando il settimo centro è raggiunto allora si verifica l’illuminazione, si ottiene il samadhi, si diventa conoscitori del Brahman e ci si unisce con lui. L’autore del libro afferma anche che ‘il potere tremendo della kundalini non è cosa con cui scherzare’ (ibid., pag. 118), e mette in guardia dal mettersi a praticare esercizi avanzati di pranayama senza la supervisione costante di un maestro esperto, e dal praticarli in ogni circostanza finché non si conduca una vita assolutamente casta e dedicata interamente alla ricerca di Dio ‘altrimenti essi possono portare facilmente a disturbi mentali del tipo più pericoloso’ (ibid., pag. 117-118). Questo cosiddetto risveglio della kundalini, come hanno affermato i coniugi Grof che sono esponenti del New Age, ‘può essere accompagnato da manifestazioni fisiche e psichiche drammatiche, denominate kriyas’ Queste manifestazioni possono determinare ‘sensazioni potenti di calore e di energia che risale la spina dorsale e che si associa con tremori, spasmi, tremiti convulsi, e movimenti di estrema contorsione’ (Christina and Stanislav Grof, ‘Spiritual Emergency: The Understanding and Treatment of Transpersonal Crisis’ Revision 8 No. 2 Winter/Spring 1986, pag. 9). Per quanto riguarda l’importanza data al controllo del respiro, ossia del prana, occorre dire che esso si fonda sul concetto che prana significa energia vitale di cui viviamo e che ‘tutti i poteri del corpo e tutte le funzioni della mente e dei sensi sono considerati espressioni della forza del prana’ (Aforismi yoga di Patanjali, pag. 113). Quindi il controllo del respiro servirebbe allo yogi per controllare tutte le funzioni del corpo e della mente. Va detto che lo hatha yoga si fonda sull’asana e sul pranayama.

A questo punto la mente è ritratta dagli oggetti dei sensi e di conseguenza anche gli organi dei sensi si ritraggono dai loro rispettivi oggetti; questo è il pratyahara.

Arriviamo così alle ultime tre parti dello yoga, ossia alla concentrazione (dharana), la meditazione (dhyana) e l’assorbimento nell’Atman (samadhi). Quando queste tre parti vengono applicate a un soggetto, sono chiamati samyama.

La concentrazione (dharana) ‘è il mantenere la mente su un centro di coscienza spirituale nel corpo, o fissarla su qualche forma divina, sia all’interno che all’esterno del corpo’ (ibid., pag. 121).

La meditazione (dhyana) ‘è un flusso ininterrotto di pensiero verso l’oggetto della concentrazione. In altre parole, la meditazione è concentrazione prolungata’ (ibid., pag. 122).

La meditazione poi sfocia nel samadhi (tralasciamo di parlare dei vari tipi di samadhi) che è uno stato di trance, o di estasi, in cui ‘c’è una coscienza continua dell’unità dell’Atman e del Brahman. Non c’è più alcuna identificazione dell’Atman con i suoi involucri. Ogni senso di dualità è scomparso. C’è pura coscienza unificata’ (ibid., pag. 64). In altre parole uno stato in cui il soggetto pensante e l’oggetto pensato che simboleggia Brahman diventano uno, si fondono, sparisce la diversità, e l’uomo realizza di essere Dio! Raggiunto il samadhi per lo yogi il mondo esteriore diventa semplice apparenza.

A questo punto è bene tornare sui poteri soprannaturali che Patanjali afferma si possono acquisire mediante lo yoga. Occorre innanzi tutto tenere presente che questi poteri si acquisirebbero praticando il samyama, ossia le tre pratiche della concentrazione, meditazione e assorbimento. Ecco alcuni dei poteri citati da Patanjali:

‘Praticando il samyama sui tre tipi di mutamenti, si ottiene la conoscenza del passato e del futuro’ (ibid., pag. 127).

‘Facendo il samyama sul suono di una parola, sulla percezione del suo significato e sulla propria reazione ad essa - tre cose che ordinariamente sono confuse - si ottiene la comprensione di tutti i suoni emessi dagli esseri viventi’ (ibid., pag. 128), in altre parole di comprendere lingue straniere e il suono emesso da ogni tipo di animale.

‘Facendo il samyama su onde-pensiero antecedenti, si ottiene la conoscenza delle proprie vite passate’ (ibid., pag. 128); questo servirebbe allo yogi a sapere chi è stato nella vita passata.

‘Facendo il samyama sul cuore, si ottiene la conoscenza dei contenuti della mente’ (ibid., pag. 131); questo potere serve a leggere nella mente degli uomini.

‘Facendo il samyama su due tipi di karma - quello che produrrà frutti immediati e quello che produrrà frutti a posteriori - o riconoscendo i presagi della morte, uno yogi può conoscere il momento esatto della sua separazione dal corpo’ (ibid., pag. 129).

‘Facendo il samyama sulla forma del proprio corpo, ostruendone la percettibilità e separando il suo potere di manifestazione dall’occhio dell’osservatore, allora il proprio corpo diventa invisibile’ (ibid., pag. 129).

‘Facendo il samyama su qualunque tipo di forza, come quella dell’elefante, si ottiene quel tipo di forza’ (ibid., pag. 130).

‘Facendo il samyama sulla cavità della gola, si domina la fame e la sete’ (ibid., pag. 131).

‘Facendo il samyama sullo splendore sotto la calotta del capo, si possono vedere gli essere celestiali’ (ibid., pag. 131).

‘Facendo il samyama sulla relazione tra il corpo e l’etere e acquistando, tramite la meditazione, la leggerezza di una fibra di cotone, lo yogi può volare attraverso l’aria’ (ibid., pag. 135).

Ecco dunque descritto lo yoga. Come si può ben vedere esso è uno strumento nelle mani del diavolo per fare innalzare gli uomini contro Dio perché li porta a credersi Dio quando non sono che polvere e cenere, un soffio che passa e non è più; per far loro credere che tramite di esso potranno raggiungere la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni e quindi ‘autoredimersi’ da quel processo impostogli per espiare i loro debiti accumulati nelle vite passate (vedi la parte dove ho confutato la reincarnazione e la ‘legge’ del karma); fargli acquisire dei poteri (vedi la parte dove ho confutato i poteri occulti [1]); e per fare penetrare i suoi demoni nel loro corpo o per opprimerli mediante di essi, come abbiamo visto infatti quando avviene il risveglio della kundalini, che è l’obbiettivo del controllo del respiro (pranayama) presente nello yoga, si verificano nello yogi spasmi, tremiti convulsi e movimenti di estrema contorsione. Senza dubbio tutto ciò è un’oppressione o una possessione demoniaca che si manifesta nel praticante yoga mentre pratica gli esercizi di pranayama. E’ dunque chiaro che lo yoga un credente non lo deve fare, per non fare spazio alla superbia della vita (il credersi o realizzare di essere Dio), per non mettersi a credere alla reincarnazione; per non acquisire poteri diabolici, e per non permettere ai demoni di opprimerlo o impossessarsi di lui; in poche parole per non fare spazio al diavolo, il serpente antico, che è l’inventore dello yoga e delle dottrine ad esso collegate.

Adesso vediamo brevemente di parlare dei principali yoga ‘ortodossi’ nell’Induismo, e di alcuni yoga non ortodossi. I quattro principali tipi di yoga nell’Induismo sono il raja-yoga, il bhakti-yoga, l’jnana-yoga, e il karma-yoga.

Il raja-yoga (yoga reale) viene anche chiamato lo yoga della meditazione ed in un certo senso si può dire che è la combinazione di tutti gli altri yoga che vedremo (la descrizione fatta innanzi si riferisce ad esso). Esso si propone di fare raggiungere al praticante il samadhi, uno stato mentale ‘supercosciente’ in cui egli viene assorbito o si perde nell’oggetto su cui lui si concentra (tanto che si verifica una unificazione totale tra il soggetto pensante e l’oggetto pensato), e si congiunge con il principio divino. ‘Il raja yoga ha anche a che fare con lo studio del corpo come veicolo di energia spirituale. Descrive, per esempio, la natura e la funzione dei vari centri psichici come il ‘loto del cuore’...’ (Aforismi yoga di Patanjali, pag. 109). Va detto inoltre che mediante questa pratica yoga lo yogi acquisisce dei poteri soprannaturali (siddhi); viene asserito infatti che dei yogi che lo praticano sono in grado di rendersi invisibili, di camminare sui carboni accesi, di dominare il proprio corpo fino a non fargli sentire l’eccessivo freddo o l’eccessivo caldo, di conoscere i pensieri dell’uomo, ecc.; è evidente la seduzione del diavolo in tutto ciò. Come si può ben discernere questo sistema meditativo che porterebbe all’ampliamento della propria coscienza secondo il New Age mira a fare cadere il meditante in uno stato in cui crede di essere uno con il tutto e a fargli acquisire dei poteri diabolici.

Il bhakti-yoga viene definito come il supremo amore di Dio, che consiste nella consacrazione a lui di tutte le attività: ‘insegna ad amare senza secondi fini Dio e il bene, e che Dio stesso è l’amore. Induce quindi ad amare Dio quale principio di ogni bene’ (Mir Shemesh, Occultismo orientale e filosofia yoga, Milano 1969, pag. 201). E’ il cammino per unirsi a Dio tramite la devozione. Uno degli esercizi del bhakti-yoga è la ripetizione di una formula sacra; tra coloro che sono dati a questo bhakti-yoga ci sono gli Hare Krishna. Anche questo yoga non porta per nulla all’unione con il vero Dio; basta considerare quanto sono lontani da Dio gli Hare Krishna per capire ciò.

L’jnana-yoga è chiamato la via della sapienza, e si propone di fare giungere il praticante, mediante l’intelletto, a realizzare di essere Brahman. In altre parole il suo scopo è quello di fare uscire l’uomo, mediante una sorta di illuminazione interiore, dall’illusione di essere distinto dalla realtà suprema, e di farlo immedesimare nel Brahman indù. Ripetiamo che il Brahman dell’induismo non è l’Iddio vero di cui parla le Scritture; ma un falso dio. E’ superfluo dire quanto ingannevole sia anche questa cosiddetta via della sapienza, e come essa porta l’uomo a mettersi in comunione con i demoni.

Il karma-yoga ‘è la via che conduce a Dio attraverso l’azione (...) D’altro canto ognuno di noi è impegnato in qualche forma di attività, ma per lo più noi disperdiamo e sprechiamo gran parte delle nostre energie perché ignoriamo il segreto del lavoro. Il karma yoga ce lo rivela e ci insegna a lavorare con efficienza, in modo da applicare con vantaggio la maggior parte delle nostre energie al lavoro che dobbiamo compiere’ (Mir Shemesh, op. cit., pag. 201). Con questo yoga ‘la ruota del karma smette di girare. Lo spirito trova la pace. Viene conosciuto il Brahman’ (Aforismi yoga di Patanjali, pag. 108). Anche questo yoga è un falso sentiero che non conduce per nulla alla beatitudine ma bensì alla perdizione. Non è in questa maniera che si può venire alla conoscenza del solo vero Dio.

Questi appena visti sono i sistemi yoga ‘ortodossi’ dell’induismo; va detto che quantunque ci siano delle differenze tra di essi e uno può scegliere di praticare l’uno o l’altro, in effetti ‘non si può praticare un tipo di yoga escludendo completamente gli altri’ (ibid., pag. 109); perché c’è sempre qualche aspetto degli altri yoga presente nella vita del praticante yogi. Oltre a questi sistemi di yoga cosiddetti ortodossi ce ne sono degli altri che non sono compresi tra quelli ortodossi che sono l’hatha-yoga e il tantra-yoga che si sono diffusi in Occidente. Vogliamo dunque spendere qualche parola anche su questi tipi di yoga.

L’hatha-yoga, lo yoga più conosciuto in Occidente (che è incluso tra le terapie orientali nella Guida alla medicina alternativa perché viene detto che esso cura diverse malattie), si fonda su determinate posizioni corporali (asana) che hanno lo scopo di mantenere il corpo agile e favorire l’unione armonica della mente e del corpo; e sul controllo del respiro (pranayama) il cui scopo è esercitare il controllo delle funzioni corporali e accrescere il flusso della forza vitale (prana) attraverso il corpo del praticante yogi. La pratica asana e del pranayama condurrebbero il praticante a uno stato di calma in cui sono possibili sia la concentrazione che la meditazione che condurrebbero a loro volta in uno stato di trance in cui la mente si congiunge con Brahman. Benché dunque questo tipo di yoga venga presentato come un esercizio fisico rilassante (o come una terapia ‘dolce’) che apporta benefici al corpo esso è strettamente collegato all’Induismo, questa religione pagana, perché il suo fine ultimo è sempre quello di condurre il praticante alla autorealizzazione, al suo congiungimento con il Sè universale ossia Brahman. Quindi questa pratica è da rigettare ed evitare perché il suo obbiettivo è quello di congiungere l’uomo con l’assoluto, che nell’Induismo è chiamato Brahman e starebbe per Dio ma non è l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, ma bensì il principe di questo mondo. In altre parole perché essa induce a fare posto al diavolo che cerca tramite di esso di impossessarsi della mente dell’uomo per poi dirigere tutto quanto il suo corpo.

Il tantra-yoga ha come scopo sempre quello di portare l’uomo a congiungersi con Brahman e sperimentare così la beatitudine, ma la sua caratteristica è che questo scopo lo si raggiungerebbe facendo uso - tra le altre cose - di bevande inebrianti o stupefacenti e tramite pratiche sessuali. Questo tipo di yoga tantrico piace a molti, per ovvi motivi naturalmente, e si sta diffondendo in Occidente; ma di questo non c’è da meravigliarci, Paolo dice che negli ultimi giorni gli uomini saranno "amanti del piacere anziché di Dio" (2 Tim. 3:4). Nel caso del tantra-yoga poi viene persino asserito che questo piacere sensuale conduce alla salvezza; ‘I testi tantrici ripetono sovente un adagio; gli stessi atti che fanno bruciare taluni uomini nell’inferno per milioni di anni, conquistano allo yogin la salute eterna’ (Mircea Eliade, Tecniche dello Yoga, Torino 1952, pag. 192)!! Che diremo? E’ veramente triste e sconcertante constatare come il diavolo è riuscito a persuadere alcuni che degli atti sessuali compiuti con una donna (va tenuto presente che secondo i testi tantrici gli atti sessuali nel tantra yoga l’uomo è incoraggiato a compierli con una donna che non sia sua moglie) possano portare l’uomo alla salvezza. E’ superfluo dire che anche questo tipo di yoga va rifiutato come gli altri.

Ora, per confermare che dietro lo yoga si celano dei seri pericoli voglio trascrivere alcune parole di Rabindranath R. Maharaj (che è un nostro fratello in Cristo) il quale racconta che cosa sperimentava quando praticava lo yoga. Ecco alcune delle sue dichiarazioni tratte dal libro Morte di un guru: ‘Succedeva sovente che mentre ero in profonda meditazione gli dèi diventassero visibili e parlassero con me. Talvolta mi sembrava di venire trasportato, per proiezioni astrali, su pianeti lontani o su mondi nei quali regnavano dimensioni diverse (...) Nelle mie trance yogiche io mi ritrovavo, quasi sempre, solo con Shiva, il Distruttore, seduto timoroso ai suoi piedi, e osservavo l’enorme cobra attorcigliato attorno al suo collo che mi fissava fischiando e saettando minaccioso la sua lingua biforcuta’ (Rabindranath R. Maharaj, op. cit., pag. 93); ‘Ancora prima di aver raggiunto l’età di dieci anni, in aggiunta alla mia meditazione giornaliera, praticavo lo yoga - le diverse posizioni, gli esercizi di respirazione, le meditazioni - sulla veranda antistante la mia camera, dalla mezzanotte all’una e mezza del mattino, quando tutti dormivano. Facevo dello Brumadhya Drishti o del Madhyama Drishti. Questa concentrazione, unita agli esercizi respiratori, mi proiettavano in uno stato di consapevolezza completamente distaccato dal mondo che mi circondava. Per mezzo dello yoga sentivo sempre più la presenza di esseri spirituali che mi guidavano e mi trasmettevano delle forze psichiche. Gli dèi erano una realtà’ (ibid., pag. 111-112); ‘Nulla era più importante della nostra meditazione trascendentale giornaliera. Essa costituiva il cuore stesso dello yoga che, come aveva affermato Krishna, era la strada più sicura per arrivare alla beatitudine eterna (...) Nel corso della mia meditazione quotidiana cominciai ad avere delle visioni dai colori psichedelici, a sentire della musica ultraterrena, a visitare dei pianeti esotici nei quali gli dèi conversavano con me, incoraggiandomi a raggiungere dei livelli di coscienza ancora più alti. Talvolta, mentre ero in trance, mi imbattevo nelle stesse orribili creature demoniache raffigurate nei templi indù, buddisti, scintoisti e di altre religioni. Erano esperienze spaventevoli, ma il brahmacharya mi spiegava che si trattava di cose del tutto normali e mi sollecitava a proseguire nella ricerca dell’auto-realizzazione. Qualche volta sperimentavo un sentimento di mistica unità con l’universo intero. Io ero l’universo, signore di tutto, onnipotente, onnipresente’ (ibid., pag. 69-70). Come potete bene vedere queste parole confermano pienamente che lo yoga è una pratica che fa spazio al diavolo. Notate che l’autore del libro parla negativamente anche della meditazione orientale (di cui abbiamo parlato prima) difatti dice di avere avuto delle esperienze spaventevoli durante quella sua meditazione giornaliera.

Per accedere a Dio c’è solo una via, ed essa è Cristo Gesù; l’uomo per conoscere il solo vero Dio che ha creato l’universo (ma non è l’universo) e la cui dimora è nei cieli deve ravvedersi e credere nel Signore Gesù Cristo. Solo in questa maniera si può unire al Signore e diventare "un solo spirito con lui" (1 Cor. 6:17), rimanendo naturalmente una creatura distinta da Lui che è il Creatore. Tutte le altre vie, compreso lo yoga, sono vie che non menano alla conoscenza di Dio e neppure all’unione con Lui. Anche il credente che ha già conosciuto Dio per mezzo di Cristo ha accesso a Dio soltanto per mezzo del suo Figliuolo, infatti Paolo dice che in Cristo Gesù "abbiamo la libertà d’accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui" (Ef. 3:12). Notate che è per mezzo della fede che noi abbiamo accesso al Padre, quindi non mediante una pratica come lo yoga. Dico questo perché alcuni hanno inventato il cosiddetto yoga cristiano come mezzo di accesso a Dio. Nessuno v’inganni fratelli: andate a Dio per mezzo di Cristo cioè nel suo nome, fatelo in preghiera o nel canto, ma non appoggiatevi a questo cosiddetto yoga cristiano perché lo yoga rimane sempre yoga cioè una pratica orientale che affonda le radici nell’occultismo. Ricordatevi che Dio riprese Israele dicendo che lo aveva abbandonato perché erano "pieni di pratiche orientali" (Is. 2:6).

Le arti marziali

Il tai-chi-chuan, l’aikido, il karate, il kung fu, lo judo e il kyudo si fondano su principi filosofici delle religioni orientali (questo vale anche per le altre arti marziali orientali). Troviamo infatti scritto nel libro Arti Marziali di Peter Lewis quanto segue: ‘L’essenza delle arti marziali è infatti che i combattenti non sono tesi unicamente a vincere la resistenza dell’avversario, ma anche ad analizzare il proprio io per potere vivere in armonia con l’universo. In altre parole, il combattimento in sé è passato da un semplice istinto animale, naturale, a una scienza esatta influenzata dalle dottrine religiose orientali, insegnate da migliaia di anni da quei grandi saggi e filosofi che hanno scoperto come, incanalando le proprie energie attraverso le arti marziali, la mente, il corpo e lo spirito vengono uniti in un solo io, rendendo quindi possibile la perfetta armonia dell’essere con la natura e l’universo’ (Peter Lewis, Arti Marziali, Milano 1988, pag. 7). In altre parole chi pratica le arti marziali deve, per potere riuscire a praticarle con successo, mettersi ad attingere al suo interno l’energia chi, la forza vitale che pervade l’universo e che si trova pure nell’uomo, ed entrare in sintonia con essa. In questa maniera l’energia chi gli conferirà molte più forze di quelle che già possiede nei muscoli e potrà così vincere il suo avversario; per cui si può dire che non è la forza muscolare che permette al combattente di avere la meglio sul suo avversario ma la forza chi. Ma questo mettersi in sintonia con questa cosiddetta forza vitale chiamata chi in cinese (in Giapponese invece ki) permette anche un’altra cosa al combattente; che è quella di fare scomparire la differenza esistente tra il corpo, la mente e lo spirito per renderli un tutt’uno; e di farlo fondere con il cosmo per diventare e farlo sentire un tutt’uno con esso. Come si può bene vedere questo concetto della forza chi che fluisce attraverso l’universo assomiglia molto a quello del ‘fluido universale’ di Mesmer. Adesso vediamo di parlare brevemente delle arti marziali sopra citate.

Il tai-chi-chuan (il colpo di grazia sferrato dal pugno più grande o potente) è un arte marziale cinese (che fa parte della medicina alternativa) e ‘consiste in una successione di oltre cento figure in sequenza senza intervalli che si vanno modulando e trasformando in un movimento continuo. Le singole figure al loro interno esprimono simbolicamente dei concetti che vanno dal gesto marziale, al gesto iniziatico, alla comunicazione tra gli esseri viventi. Tutti i movimenti tendono a sviluppare il controllo muscolare più che il volume muscolare (....) Proverete una sensazione straordinaria e vi sembrerà di fluttuare nell’aria (...) lo scopo che ci si deve prefiggere è il libero fluire del chi e la pratica costante del tai chi serve appunto ad impedire che si verifichino dei blocchi nel corpo e nella mente. L’energia che permea tutto prende finalmente il sopravvento tanto che gli adepti non provano più la fatica di eseguire un passo di danza, ma hanno la sensazione di essere attraversati dal movimento’ (Brian Inglis, Guida alla medicina alternativa, Milano 1984, pag. 144,146).

L’aikido (che è inclusa tra le terapie orientali nella Guida alla medicina alternativa) è un arte marziale giapponese; significa ‘la via dell’armonia’ e fu fondato da Morihei Ueshiba. ‘Nell’aikido non vi sono colpi d’attacco. E, a differenza delle altre arti marziali, vi è un’atmosfera rilassata (....) per trovare la vera essenza dell’arte, una persona deve guardare molto più in profondità, oltre le tecniche applicate. L’unica parola che è veramente ricorrente è ki, e senza una comprensione del ki l’aikido sarebbe ridotto a una serie di prese e blocchi, e null’altro. Ki è la fonte dell’energia che permette ai seguaci di eseguire l’impossibile, di sfidare le leggi naturali della scienza per compiere imprese fisiche veramente degne di nota. E’ una specie di superpotenza che non conosce limiti, una forza vitale universale all’interno di ognuno di noi, che sta solo aspettando di essere liberata. Il metodo di ottenere questo particolare stato richiede concentrazione e speciali tecniche di respirazione’ (Peter Lewis, op. cit., pag. 126). Il Ki è l’energia intrinseca conosciuta in Cina come chi.

Il karate (il cui significato è ‘mano nuda, vuota’) è un’arte marziale sorta nell’isola di Okinawa, nel mare cinese Orientale. Il karate moderno si basa prevalentemente su colpi e mosse di difesa e blocchi, utilizzando calci e pugni molto forti. ‘Tutti i sistemi di karate si basano sul presupposto dell’azione riflessa, eliminando o tralasciando così il processo mentale. Quando la mente e il corpo divengono una cosa sola, reagiscono come un solo elemento, facilitando così l’acquisizione della tremenda velocità che può essere generata da un karateka sia nella difesa che nell’attacco’ (ibid., pag. 87). ‘Sotto questo aspetto, la ricerca del karate si congiunge con l’obbiettivo di vacuità dello Zen’ (Tokitsu Kenji, Lo zen e la via del Karate. Per una teoria delle arti marziali, Milano 1980, pag. 29). Va anche detto che il grido (kiai) che lancia il karateka ha tra i suoi scopi quello di ‘incontrare (cogliere nel ventre) il ki (l’energia di cui è pieno l’universo, che è l’essenza di tutto)’ (Tokitsu Kenji, op. cit., pag. 180).

Il kung fu è un’arte marziale sorta in Cina; il suo significato esatto - dice Peter Lewis - ‘è piuttosto ambiguo, indica infatti lo scopo, l’opera eseguita, le capacità particolari, la forza e l’abilità, il tempo impiegato e l’esercizio necessario’ (Peter Lewis, op. cit., pag. 35, 38). Vi sono molti stili di kung fu; il più conosciuto probabilmente è il wing chun a motivo del fatto che Bruce Lee (attore di film di kung fu morto nel 1973) da giovane cominciò ad allenarsi in quest’arte. ‘La perfezione del kung fu risiede nel lasciare agire il corpo istintivamente, senza alcun pensiero razionale, permettendogli di rispondere spontaneamente e senza uno sforzo conscio. Quando la mente diviene conscia di ciò che sta accadendo, smette di essere istintiva. Così la meta finale nel kung fu è quella di arrivare allo stato di non-consapevolezza’ (ibid., pag. 41-42).

Lo judo (la via gentile) è un arte marziale giapponese molto popolare in Occidente; è stato definito anche una disciplina spirituale. E’ un sistema di lotta ‘che utilizza tecniche senz’armi, basato per lo più sulle spinte e il sollevamento dell’avversario utilizzando varie prese e la forza della leva’ (ibid., pag. 129).

Il kyudo (la via dell’arco) è un’arte giapponese ed è direttamene collegato al Buddismo zen. ‘Un professionista kyudo deve fondere in un tutt’uno l’arco, la freccia e il bersaglio, per poi unirsi a loro. A questo stadio il kyudoka (colui che pratica il kyudo) tira la freccia’ (ibid., pag. 116).

Dopo avere visto che le arti marziali si propongono di fare accedere l’uomo ad una presunta energia cosmica presente in lui e di metterlo in contatto e farlo fondere con essa per fargli acquisire una maggiore potenza, non ci si dovrebbe meravigliare se Michael Murphy nel suo libro The Psychic side of Sports (L’aspetto psichico degli sport) ha affermato che lo sport ‘ha il potere di portarci di là dal senso comune di noi stessi, dandoci capacità che altre volte sono viste come derivanti da forze occulte, mistiche o religiose’.

Attenzione quindi alle arti marziali, perché dietro di esse si nascondono le religioni orientali che tanto stanno furoreggiando in Occidente in questi ultimi decenni. Bisogna dire però che il cristiano non si deve astenere dal praticare le arti marziali semplicemente perché esse sono collegate alle religioni orientali dietro le quali si nasconde il diavolo; questo certo è un motivo in più, ma non è il principale. Il cristiano è per la pace, essendo un figliuolo di pace, e non è chiamato a contrattaccare il suo avversario se questo lo percuote o lo minaccia o lo deruba perché Gesù Cristo ha detto: "Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; ed a chi vuole litigare teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. E se uno ti vuole costringere a fare seco un miglio, fanne con lui due" (Matt. 5:39-41). Il cristiano dunque non è chiamato a difendersi né con le mani, né con i piedi, né con catene o lance o qualsiasi altra arma e perciò non ha bisogno di imparare un arte di autodifesa. Qualcuno dirà: Ma che utile ricava il cristiano dal non opporre resistenza al suo nemico? Questo, che egli con il suo comportamento onora il Vangelo perché segue l’esempio di Gesù Cristo il quale umiliò se stesso non opponendosi con la forza a coloro che lo perseguitarono, lo percossero e lo crocifissero. E da così prova di essere un uomo forte e valoroso nel Signore, quantunque apparentemente appaia al mondo un ‘debole’. Ricordatevi fratelli che il cristiano che assume questo atteggiamento di autocontrollo, che è prodotto dallo Spirito di Dio che dimora in lui, vale più del soldato coraggioso che compie prodezze in guerra secondo che è scritto nei proverbi: "Chi è lento all’ira val più del prode guerriero: chi padroneggia se stesso val più di chi espugna città" (Prov. 16:32).

Se dunque tra di voi fratelli, c’è qualcuno che pratica le arti marziali io lo esorto ad abbandonarle sia perché egli non deve contrastare al malvagio e sia per il fatto che egli praticando queste arti marziali (anche se solo in allenamento) fa spazio in lui a concetti filosofici orientali che hanno come padre il principe di questo mondo, vale a dire Satana, e corre il serio pericolo di cadere sotto la nefasta influenza di spiriti immondi. Diletti, aborrite qualsiasi atto di violenza fisica non importa se compiuto per attaccare o per autodifesa; che la vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini.

L'agopuntura

L’agopuntura è un metodo di cura delle malattie che ha avuto origine in Cina migliaia di anni fa. Oggi è molto diffuso anche in Europa; secondo alcune stime infatti sarebbero alcune migliaia i medici che in Europa fanno uso dell’agopuntura per curare gli ammalati. Ma per parlare di questa così decantata arte di guarire cinese, occorre prima parlare di quello che viene insegnato a riguardo della struttura umana da parte di coloro che insegnano l’agopuntura; insomma bisogna spiegare su che cosa si fonda l’agopuntura. Secondo quello che è insegnato sull’agopuntura, il vento solare ed altre forze centripete che vengono dal cielo entrano in relazione con la forza centrifuga proveniente dalla terra. Il corpo umano sarebbe formato appunto dalla collisione di queste due forze. Questa collisione produce delle spirali che formano i due lobi del cervello ed i più importanti organi vitali; queste spirali arrivano al centro e poi si espandono verso l’esterno, producendo le gambe, le braccia, le orecchie, il naso, gli occhi, ecc. Gli esperti di agopuntura spiegano questo concetto anche in questa maniera: queste due forze principali chiamate il Ki del Cielo e il Ki della Terra (la parola ‘Ki’ indica della energia elettromagnetica) dopo la collisione producono un ‘fantasma elettromagnetico’ (una specie di uomo interno magnetico). Quindi l’uomo assorbe dell’energia elettromagnetica dall’atmosfera attorno a lui, e questa energia lo carica come ‘una batteria’. Questa energia è ricevuta dal corpo umano mediante dei piccoli punti (punti d’agopuntura) sparsi su tutta la superficie del corpo umano; essi sono delle piccole bocche formate a spirale che si trovano sotto la superficie della pelle e sono collegate tra loro da sottilissimi canali di flusso (meridiani). Di questi punti ce ne sarebbero sul corpo umano circa 365 collegati tra loro da 14 meridiani. L’energia scorre in maniera omogenea sulla superficie del corpo, a meno che non si mangi male; in questo caso i punti terminali si bloccano, l’energia elettromagnetica stagna presso i punti, e si cominciano ad avvertire dei dolori qua e là soprattutto su questi punti. Bisogna quindi sbloccare questi punti otturati affinché l’energia ritorni a scorrere regolarmente e i dolori scompaiano; e in che maniera? Tramite degli aghi: viene inserito un ago nel punto adatto ed al momento giusto e nel modo corretto, che provoca una specie di minuscola esplosione che libera l’energia bloccata in quel punto. Ecco che cosa è l’agopuntura; questa pratica che in Oriente fa parte della medicina tradizionale. Oltre all’uso di aghi ci sono altri due metodi usati per ‘sbloccare’ l’energia nei punti. Quello che consiste in uno stimolo effettuato mediante pressione delle dita (da cui il nome di agopressione o massaggio Shiatzu) sui punti d’agopuntura. E quello chiamato Moxa: moxa è una pianta le cui foglie mediante una particolare manipolazione vengono rese simili ad una spugna, secca e morbida. Questo materiale viene confezionato a forma di cono e posto sul punto da trattare e quindi bruciato stimolando il punto d’agopuntura.

Ci troviamo davanti all’ennesima pratica orientale che pretende di guarire le malattie. Abbiamo prima visto infatti che anche lo zen, la meditazione trascendentale e lo yoga che sono sorte in Oriente pretendono di curare certe malattie. Che dire di essa? Noi credenti la rigettiamo perché essa si oppone a quella che è la volontà di Dio in verso noi in Cristo Gesù. Mi spiego: il credente è anch’egli soggetto a malattie, cioè anche lui si può ammalare di malattie più o meno gravi. Ma che cosa vuole Dio che egli faccia nel caso cade infermo? Lo dice Giacomo nella sua epistola: "C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi" (Giac. 5:14,15). Ecco cosa deve fare il credente; chiamare gli anziani (e non i medici, non importa se di medicina tradizionale o alternativa) i quali lo devono ungere d’olio nel nome del Signore e pregare con fede su di lui. Questa è la pratica da osservare in mezzo al popolo di Dio; di essa ci si può anzi si deve pienamente fidare perché è prescritta da Dio, il Creatore, che è buono e infinitamente saggio. Ma l’agopuntura oltre che ad opporsi, come d’altronde qualsiasi altro tipo di medicina, alla volontà di Dio verso noi perché indurrebbe il credente che la pratica a riporre la sua fiducia nell’uomo anziché in Dio, il che è già di per se stesso una cosa grave, si fonda - come abbiamo visto - su dei principi dell’occultismo cinese cioè sull’energia ki, sul fantasma elettromagnetico, sui punti, sui meridiani attraverso cui fluirebbe quest’energia universale, a cui sono collegate per conseguenza delle tecniche occulte. Queste tecniche d’agopuntura infatti odorano fortemente di occultismo; infatti sono avvolte nel mistero quantunque vengano spiegate con ragionamenti scientifici. L’immissione di aghi nel corpo umano, il massaggio Shiatzu, e il bruciare una pianta su determinati punti del corpo sono veramente delle strane pratiche che però hanno la pretesa di sbloccare dei punti e fare tornare a spandersi regolarmente l’energia magnetica sul corpo facendo così sparire i dolori; per questo le persone si aggrappano ciecamente ad esse; non sapendo però che dietro di esse si cela l’occultismo a capo del quale c’è il diavolo. Ma qui sta appunto l’astuzia del diavolo; fare passare l’occultismo per scienza salutare all’uomo e indurlo a confidare in esso senza che lui se ne avveda. E bisogna dire che c’è riuscito nei confronti di centinaia di milioni di persone nel mondo. Concludo dicendo questo: l’agopuntura si fonda su dei concetti orientali che si oppongono nettamente alla verità e si prefigge di mettere armonia tra l’uomo e una presunta energia universale chiamata chi dietro cui si nasconde il principe di questo mondo. Vi esorto dunque a fuggire questa pratica orientale e a riporre la vostra fiducia totalmente in Dio anche per la vostra guarigione fisica.

La macrobiotica

Il significato di macrobiotica è il seguente: macro vuole dire ‘grande’ e biotico significa ‘vita’ o ‘che ha attinenza con la vita’, quindi macrobiotica significa ‘grande e lunga vita’. Il termine è molto usato oggi, specialmente in riferimento a certi cibi, chiamati appunto macrobiotici. Ma che cosa è la Macrobiotica? Kushi Michio lo spiega in questi termini nel suo libro Il nuovo libro della macrobiotica: ‘Io adottai il termine ‘macrobiotica’ nel suo significato originario di metodo universale che assicura la salute e la longevità e che, oltre che della dieta, si occupa dello studio di tutte le dimensioni della vita umana, dell’ordine naturale e dell’evoluzione cosmica. La macrobiotica abbraccia tutti i campi possibili: comportamento, pensiero, respirazione, esercizi fisici, rapporti, abitudini, usi e costumi, culture, idee e coscienza, nonché gli stili di vita, individuali e collettivi, di tutto il mondo. Di conseguenza la macrobiotica non si identifica unicamente con la dieta, anche se questa per molte persone rappresenta il primo passo e l’introduzione allo stile di vita da essa propugnato. E’ ‘macrobiotica’ il modo di vivere universale che ha permesso all’umanità di svilupparsi biologicamente, psichicamente e spiritualmente e che le permetterà di conservare la salute e di raggiungere la felicità e la pace. Comprende un approccio dietetico, ma il suo obbiettivo è quello di assicurare la sopravvivenza della specie umana e la sua ulteriore evoluzione su questo pianeta’ (Kushi Michio, Il Nuovo Libro della Macrobiotica: dieta, alimentazione e salute, Roma 1989, pag. 34). La macrobiotica presta molta attenzione ai cibi perché ritiene che la felicità dell’uomo, la sua pace, il suo carattere, la sua salute e quindi la lunghezza della sua vita dipenda dall’alimentazione. Ma su che cosa si basa la macrobiotica per fare tali affermazioni? Sul principio dello yin-yang di origine cinese. Secondo i sostenitori di questo principio ‘yin e yang sono le forze e le tendenze che governano in eterno i fenomeni, visibili e invisibili, individuali e collettivi, parziali o totali, passati e futuri’ (Kushi Michio, op. cit., pag. 23); esse sono forze complementari e antagoniste che si armonizzano l’un l’altra in continuazione. Esse ‘governano anche il nostro metabolismo, il nostro sistema nervoso, centrale ed autonomo, ecc.’ (La via Macrobiotica, N° 1, Maggio 1974, pag. 5). Ma che c’entrano i cibi in tutto questo? C’entrano pure loro perché anch’essi sono sottoposti al governo di queste forze. Da qui l’affermazione degli esperti di macrobiotica che ‘alcuni cibi tendono a renderci contratti e più attivi (yang). Altri tendono a rilassarci e a dispiegarci mentalmente (yin)’ (La via Macrobiotica, N° 9, Gennaio 1975, pag. 4). E siccome si è venuto a creare uno squilibrio nell’uomo tra yang e yin, squilibrio dovuto all’alimentazione moderna, e questo squilibrio ha avuto nefaste conseguenze su di esso, perché ha portato malattie nervose, mentali provocando infelicità nell’uomo, occorre, per rendere l’uomo felice e pieno di salute, ripristinare l’equilibrio tra yang e yin. ‘La salute e la felicità dipendono da un armonioso equilibrio tra yang e yin’ (ibid., pag. 4), afferma Kushi Michio. Questo equilibrio è proprio lo scopo della dieta macrobiotica. Ma per farvi comprendere quanto per i studiosi di macrobiotica certi cibi possono trasformare la vita di una persona sottopongo ora alla vostra attenzione le seguenti parole di Kushi Michio: ‘Vorreste diventare simili all’ortaggio che state esaminando? Questa è la prima domanda che dovreste porvi. Se scegliamo degli ortaggi e della verdura ben formati e regolari, anche la nostra vita diventerà ordinata. Se invece, preferiamo gli ortaggi che hanno lottato contro il freddo, acquisteremo la loro forza e resistenza. Se scegliamo della verdura piccola, diventeremo compatti ed attivi, come dei bambini, invece d’essere gonfi e molli, senza continuità. Se raccoglieremo la frutta succosa e dolce che cresce rapidamente nei climi caldi avremo la sua fragilità e delizia, tanto che saremo facilmente e presto divorati dagli altri, compresi i batteri, le idee e le istituzioni (...) Poiché l’uomo è attivo, i migliori animali per la sua tavola sono quelli che si muovono lentamente; poiché il suo sangue è rosso è più raccomandabile la carne bianca; poiché è caldo ci sembrano migliori gli animali a sangue freddo’ (ibid., pag. 5,6). Anche il modo di cucinare i cibi ha un grande effetto sull’uomo secondo la macrobiotica e difatti nei libri di macrobiotica si trova pure scritto come si devono cucinare questo o quell’altro alimento. Gli esperti di macrobiotica vietano di mangiare alcuni cibi difatti dicono: ‘Le patate, le melanzane, i pomodori, ortaggi più yin di tutti gli altri, originari di climi tropicali, sono, in genere, da evitare completamente’ (ibid., pag. 5) e: ‘Se mangiamo della carne di mammiferi è come se stessimo divorando noi stessi’ (ibid., pag. 6) ed anche: ‘Non sono quindi raccomandati gli alimenti moderni, coltivati con concimi artificiali o trattati e preservati chimicamente o spruzzati con insetticidi o deodoranti’ (La via macrobiotica, N° 1 Maggio 1974, pag. 6). La migliore dieta macrobiotica è quella che si basa solo su cereali. E tutto questo viene insegnato in base al principio dello yin-yang per fare acquisire la felicità e la salute all’uomo! Vi faccio inoltre presente che la macrobiotica è collegata all’agopuntura infatti gli esperti dicono: ‘L’Agopuntura è limitata, e cura soltanto temporaneamente, se si continua a mangiare in modo sbagliato (...) Ma se riusciamo a combinare l’Agopuntura con l’alimentazione adatta possiamo scoprire la vera libertà...realizzare la nostra vita, godendola al massimo..’. Ecco perché molti che si affidano all’agopuntura per guarire da alcune malattie si mettono a seguire pure la dieta macrobiotica. Ma passiamo ora alla confutazione di queste menzogne introdotte dal diavolo nel mondo tramite i cosiddetti ‘antichi saggi cinesi’.

Cominciamo col dire che questo principio dello yin-yang non è scritturale. La Scrittura afferma che il diavolo è il principe di questo mondo, cioè colui che lo governa e l’opprime. Questo lo fa tramite i principati, le potestà, i dominatori di questo mondo di tenebre e le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti, che sono tutte entità spirituali malvagie che non si vedono con questi occhi ma che esistono. L’uomo è infelice appunto perché è sotto la potestà di Satana, perché serve questo essere malvagio facendo ciò che dispiace a Dio. In altre parole perché egli è dato al peccato, che è un’opera del diavolo, che lo ripaga con la morte (cfr. 1 Giov. 3:8; Rom. 6:23). La sua infelicità non dipende dunque dall’alimentazione moderna, ma da qualcos’altro, ossia dalla sua ribellione contro Dio. A riprova di ciò facciamo notare che ai giorni di Paolo benché non esistessero ancora questi alimenti moderni di oggi, coltivati con concimi artificiali o trattati e preservati chimicamente o spruzzati con insetticidi, gli uomini erano ugualmente infelici e traviati come lo sono oggi appunto perché servivano il peccato anziché Dio. Ma andiamo più indietro: ai giorni di Adamo ed Eva. Ora, nessuno può dire che ai loro giorni ci fossero alimenti sofisticati, perché tutto era naturale; gli insetticidi non esistevano, i conservanti neppure; essi si cibavano solo di verdure (ancora l’uomo non si cibava di carne). Eppure essi dopo che disubbidirono a Dio, benché si cibassero con cibi genuini, cominciarono a vivere infelicemente e nella paura. Questo conferma che alla radice dell’infelicità che esiste nel cuore dell’uomo c’è la ribellione a Dio, il peccato! L’alimentazione dell’uomo quindi può essere la più genuina, ma se egli è schiavo del peccato sarà infelice fra tutti, miserabile, cieco e nudo. Guardiamo la condizione di quelle persone che sono senza Dio e si cibano esclusivamente di cibi genuini. Non dobbiamo dire che anch’esse sono infelici? Sì, e non potrebbe essere altrimenti, perché come detto innanzi alla radice dell’infelicità dell’uomo non c’è una certa alimentazione ma bensì la sua ribellione ai comandamenti di Dio. Quindi, quello che l’uomo deve ristabilire non è l’equilibrio tra gli elementi yin e yang per ristabilire così l’equilibrio tra il corpo e lo spirito; ma egli deve studiarsi di ristabilire quell’armonia che c’era tra l’uomo e Dio prima della caduta dell’uomo, detto in altre parole l’uomo si deve riconciliare con Dio, il suo Creatore. Questa dunque è l’esortazione che noi rivolgiamo agli uomini: "Siate riconciliati con Dio" (2 Cor. 5:20). Ma come può l’uomo riconciliarsi con Dio? C’è solo una maniera; ravvedendosi dai suoi peccati e credendo nel suo Figliuolo, Cristo Gesù; quindi mediante la fede. Allora sì che egli diventerà un’altra persona, mite, calma, gioiosa; perché rinascerà a nuova vita, lo Spirito Santo entrerà in lui e lo trasformerà. Mentre gli esperti di macrobiotica affermano: ‘Vorreste diventare simili all’ortaggio che state esaminando?’ e dicono che mangiando determinati ortaggi si acquista il carattere di quell’ortaggio (il che è follia), noi che annunziamo Cristo vi diciamo o uomini: ‘Volete diventare simili a Cristo, cioè essere resi conformi all’immagine del Figliuolo di Dio, e quindi miti, pacifici, pieni di amore, e così via? Mangiate la carne ed il sangue del Figliuol dell’uomo perché lui stesso disse: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, ed io in lui" (Giov. 6:56); sappiate che la carne di Gesù è vero cibo, e il suo sangue è vera bevanda. Cibandosi di essi si diventa felici, calmi, e si ottiene la vita eterna, la grande e vera vita, una vita ad esuberanza che durerà per sempre, anche dopo morti. Badate però che le parole di Gesù sono spirito e vita e non si riferiscono alla santa Cena da lui istituita, ma bensì al credere in Lui e all’osservanza dei suoi comandamenti (cfr. Giov. 6:40 con Giov. 6:54; Giov. 6:56 con Giov. 15:4,5 e 1 Giov. 3:24). Questa è la Via della Vita: Cristo Gesù. Tutte le altre, compresa la macrobiotica, sono delle contraffazioni e perciò delle vanità. Qualcuno dirà: ‘Ma voi non siete per un’alimentazione genuina? Sì che lo siamo, anche noi preferiamo i cibi genuini a quelli trattati chimicamente o in qualche maniera alterati dall’uomo, e ci rallegriamo nel Signore quando il Signore ce li fa gustare. Ma in assenza di essi ci cibiamo del cibo che c’è senza mormorare, ringraziando Iddio che ce lo provvede. La nostra felicità non dipende dall’alimentazione ma dall’osservanza dei comandamenti di Dio secondo che è scritto: "Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano" (Luca 11:28): e tra questi comandamenti non c’è l’ordine di non mangiare certi cibi perché il regno di Dio non consiste né in vivanda e né in bevanda. Le uniche vivande da cui noi ci dobbiamo astenere per il nostro bene per ordine dello Spirito Santo, sono le cose contaminate nei sacrifici agli idoli, le cose soffocate e il sangue (cfr. Atti 15:19,20,28,29). Per il resto possiamo mangiare di tutto (cfr. 1 Tim. 4:4,5), senza nessun problema. Con moderazione certo (altrimenti ne avremo del danno), perché Dio vuole che siamo temperati anche nel mangiare (cfr. 1 Cor. 6:12), ma di tutto, rendendo grazie a Dio in Cristo Gesù. Quindi il divieto macrobiotico di mangiare le melanzane, i pomodori, le patate, la carne ed i cibi trattati chimicamente è un precetto che annulla la Parola di Dio e va rigettato (cfr. 1 Tim. 4:1-3). Anche la nostra salute non dipende dall’alimentazione (con questo vogliamo dire che non è astenendoci da certi cibi che noi goderemo buona salute) ma dall’osservanza dei comandamenti di Dio infatti la sapienza dopo averci detto di essere buoni, veritieri, di confidare con tutto il cuore in Dio, di non appoggiarci sul nostro discernimento, di temere Dio e di fuggire il male afferma: "Questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa" (Prov. 3:8). Naturalmente tra il male che dobbiamo fuggire c’è l’uso smoderato delle vivande. Concludo dicendovi questo fratelli. Voi in Cristo Gesù siete stati resi liberi di mangiare di tutto. Voi non siete più schiavi di precetti sulle vivande quali: ‘Non assaggiare quel cibo perché dannoso allo spirito o al corpo’ perché questi precetti fanno parte degli elementi del mondo da cui siete stati affrancati mediante il sangue di Gesù Cristo. Il vostro cuore è reso saldo dalla grazia di Dio "e non da pratiche relative a vivande, dalle quali non ritrassero alcun giovamento quelli che le osservarono" (Ebr. 13:9). Diletti, ringraziate Dio per avervi affrancati affinché foste liberi.

Il biofeedback

Il biofeedback è un controllo cosciente e attento di funzioni corporee normalmente inconsce come la tensione muscolare, la temperatura della pelle, il ritmo cardiaco, la pressione sanguigna, l’attività delle onde celebrali, che il paziente esercita con la concentrazione e che può osservare su un monitor. In altre parole il paziente mediante il potere della mente si mette a controllare delle funzioni del suo corpo.

Il biofeedback è stato definito lo yoga dell’Occidente in quanto produce gli stessi stati di consapevolezza che produce lo yoga. Chi lo pratica infatti sperimenta una sensazione di unione con la stanza, le sedie, la luce e il terapista; insomma con il tutto che lo circonda. Ma oltre a ciò il biofeedback induce la persona a riporre la fiducia per la sua guarigione nella sua mente e quindi in se stesso. Dunque questa terapia un credente la deve fuggire perché essa lo porterebbe a pensare in una maniera errata, perché lo farebbe sentire uno con il tutto (monismo), e a fargli riporre la sua fiducia in se stesso anziché in Dio. Diletti, ricordatevi che la mente va salvaguardata difatti Pietro dice di cingere i fianchi della nostra mente (cfr. 1 Piet. 1:13), e che per la guarigione la fiducia deve essere riposta tutta in Dio.

Il training autogeno

Il training autogeno (generato dal di dentro) è una forma di autosuggestione combinata con certi esercizi specifici progettati per integrare funzioni mentali e fisiche e per indurre stati profondi di rilassamento durante i quali ‘si può prendere contatto col proprio inconscio per ottenere informazioni importanti sui propri problemi o sugli aspetti psicologici della propria infermità’ (F. Capra, Il Punto di Svolta, pag. 291). J. H. Shultz (l’inventore del training autogeno) mise a punto questa tecnica dopo essersi documentato sulle tecniche orientali di meditazione (zen e yoga) e avere applicato l’ipnosi ai suoi pazienti. E’ evidente anche in questa tecnica il concetto che le malattie del corpo si possono guarire mediante il potere della mente, per cui anch’essa va rigettata.

Il rebirthing

Il rebirthing (rinascita) è una tecnica che facendo rivivere al paziente il momento della sua nascita (in particolare il primo respiro fatto dopo essere stato partorito) riesce a fargli superare il trauma del parto che viene detto essere una delle maggiori cause dell’infelicità umana. Per l’inventore del rebirthing, Leonard Orr, questa tecnica si propone fra le altre cose di fare riscoprire che ogni persona è Dio. Tutto ciò è falso perché la causa dei problemi dell’uomo e della sua infelicità non risiede nel trauma del parto ma nel peccato. Bisogna dunque portare l’uomo a riconoscere il proprio peccato, a pentirsi di esso e a credere in Cristo Gesù. In questa maniera egli rinascerà trovando in Cristo il perdono dei suoi peccati, la gioia e la pace, ottenendo il potere di essere chiamato figliuolo di Dio. E una volta rinato, egli per mantenere questa gioia e questa pace ottenute da Dio dovrà perseverare nella fede e fare ciò che è giusto agli occhi di Dio.

La cristalloterapia

La cristalloterapia è la terapia con i cristalli; ‘i cristalli possono aiutarci sulla via dell’illuminazione attiva mostrandoci e insegnandoci come conformarci a quella essenza che crea e comprende l’intero universo’ (K. Raphaell, Cristalli. Una terapia per il corpo e per lo spirito, Milano 1993, pag. 13). Essa si fonda su concetti occulti, per cui i cristalli sono considerati come dei trasmettitori della Luce Universale, e degli strumenti che permettono all’uomo di sintonizzarsi con le forze dell’universo. Questo accordo porterebbe la guarigione, lo sviluppo di poteri psichici e una più grande consapevolezza spirituale.

Basta ciò per capire come una tale pratica un credente la deve fuggire per non fare spazio al diavolo. A conferma che questa terapia dei cristalli procede dal diavolo che se ne serve per sedurre le persone e tenerle incatenate c’è la testimonianza di Baer Randall che durante la sua permanenza nel New Age era diventato un esperto in cristalloterapia. Su questo soggetto scrisse dei libri di cui il primo fu Windows of Light: Quartz Crystals and Self-Transformation (Finestre di Luce; i Cristalli di Quarzo e l’Auto-Trasformazione) del 1984. Dopo essersi convertito al Signore egli ha affermato nel suo libro Inside the New Age Nightmare (Dentro l’incubo del New Age) di avere scritto quel libro sui cristalli dietro le istruzioni di quelli che erano a quel tempo i suoi ‘spiriti guida’ e in virtù della loro diabolica opera su di lui. Ecco le sue parole: ‘..I miei ‘spiriti guida’ mi diedero le istruzioni per scrivere un libro sul soggetto dei cristalli (...) Con mia meraviglia, come io entravo in una sorta di trance semi-cosciente, pensieri discernibili, ispirazioni, e immagini apparivano nella mia mente. Tutto questo non era qualcosa fatto da me - gli spiriti guida mi trasmettevano i loro pensieri e le loro influenze. Il mio lavoro, effettivamente, fu quello di prendere nota e poi dare al materiale la forma di un libro’ (Randall Baer, Inside the New Age Nightmare, pag. 35-36. Faccio presente che Randall Baer è morto poco tempo prima che uscisse questo suo libro precipitando con la sua macchina in un burrone nello Stato del Colorado).

La cromoterapia

La cromoterapia è la cura delle malattie tramite i colori ed è una tecnica che si fonda su concetti dell’occultismo infatti ai colori che vengono usati vengono attribuiti dei poteri particolari. Oltre all’applicazione di determinati colori sul corpo (che secondo gli esperti stimolerebbe le secrezioni di specifiche ghiandole) la più popolare tecnica è la respirazione del colore, una tecnica in cui all’individuo è richiesto di rilassarsi, immaginare un particolare colore e poi pensare alla parte del corpo che ha bisogno della guarigione. Mentre lui respira immagina che il colore viene introdotto nel corpo e diretto alla parte del corpo malata. La cromoterapia è associata alla cristalloterapia e assieme vengono presentate sulle riviste di occultismo. E’ superfluo che vi dica di fuggire anche questa pratica.

L’omeopatia

L’omeopatia (‘affezione uguale’ o ‘simile’) è un tipo di medicina alternativa fondata da Samuel Hahnemann (1755-1843), un dottore tedesco che credeva tra le altre cose nella reincarnazione e nell’avvento dell’Era dell’Acquario. Secondo l’omeopatia ‘le malattie degli uomini non provengono da una sostanza o umore, ossia da una materia di malattia, ma che esse sono soltanto alterazioni spirituali (dinamiche) della forza di tipo spirituale (Forza Vitale, Principio Vitale) che vivifica il corpo degli uomini ... La guarigione può avvenire soltanto per reazione della Forza Vitale al medicamento appropriatamente scelto’ (Samuel Hahnemann, Organon, Prefazione). In altre parole l’omeopatia vede l’uomo come un’espressione individuale dell’energia universale: perché esisterebbe una forza vitale essenziale eterna che, vibrando, crea delle onde e l’uomo sarebbe una di queste onde riflesse che riflette la natura divina della forza vitale. E la malattia sarebbe un’espressione della debolezza della forza vitale. Il medicamento quindi è teso a curare la forza vitale cioè a rafforzarla per metterla in grado di espellere il male dal corpo. Si legge nell’Enciclopedia Medica Italiana infatti: ‘... i medicamenti non agiscono materialmente, ma per le forze immateriali dinamiche in essi presenti e capaci di risvegliare le forze vitali dell’organismo. (...) dato che la guarigione non è la materia, ma la forza misteriosa che si estrinseca dal farmaco, bisognerà far di tutto perché questa energia residua si manifesti; e ciò si otterrà, oltreché col ridurre la materia ai minimi termini, anche coll’imprimere a essa un determinato numero di scuotimenti’ (Enciclopedia Medica Italiana, Firenze 1983, Vol. 10, 1643). Ricordiamo che il medicamento omeopatico consiste in piccole dosi di un rimedio che in pazienti sani produrrebbe i sintomi del male da curare nel paziente malato. Questo perché secondo l’omeopatia vale il principio similia similibus curantur (simile cura simile). Principio che - secondo degli esperti di omeopatia - è confermato persino dalla Scrittura quando dice: "Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l’ha fatto essere peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui" (2 Cor. 5:21).

Come si può ben vedere anche nell’omeopatia sono presenti dei principi occulti; la forza vitale eterna di cui l’uomo sarebbe una onda riflessa, le forze immateriali dinamiche presenti nei medicamenti che sarebbero in grado di rafforzare la forza vitale presente nell’uomo, e gli scuotimenti a cui vanno soggetti i medicamenti. Essa va dunque rigettata. Superfluo che vi dica anche in questo caso che il motivo per cui un credente non deve ricorrere all’omeopatia non è soltanto perché questa medicina ha radici occulte; perché lui ha Dio che lo guarisce da ogni infermità. E’ scritto infatti nei salmi che "Egli è quel che ... sana tutte le tue infermità" (Sal. 103:3), e perciò lui non ha bisogno di nessuna medicina. Una parola infine sulle parole di Paolo ai Corinzi sopra citate. Gesù ha annullato il peccato con il suo sacrificio (cfr. Ebr. 9:26), cioè morendo per i nostri peccati (difatti egli morì carico di ogni nostra iniquità) per cui chi crede in lui riceve la remissione di ogni suo peccato e l’affrancamento dalla schiavitù del peccato e viene rivestito della giustizia di Dio; questo è vero ed è degno di essere accettato. Ma è altresì vero che per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione secondo che è scritto: "...e mediante le cui lividure siete stati sanati" (1 Piet. 2:24), perché egli si caricò delle nostre malattie e dei nostri dolori. Quindi per ottenere la guarigione da ogni malattia è sufficiente avere fede in Gesù Cristo. Di conseguenza la medicina, compresa quella omeopatica, non serve al cristiano che ha piena fiducia in Cristo Gesù. Come mai allora gli esperti omeopatici non prendono anche le parole di Pietro per sostenere il principio dell’omeopatia? E’ chiaro il motivo. Esse fanno apparire inutile la medicina omeopatica che viene sostituita dalla fede in Cristo! Ancora una volta dunque dobbiamo riconoscere che gli avversari sono astuti ma Dio li prende nella loro astuzia.

La musicoterapia

La musica New Age è un tipo di musica fatta con lo scopo di creare attorno all’ascoltatore un’atmosfera mistica per favorire la meditazione, e di fargli assimilare concetti del New Age (e difatti gli autori di questo tipo di musica, tra cui ricordiamo ci sono artisti come William Ackerman, Paul Horn, Steven Halpern e Paul Winter, aderiscono alle idee - se non a tutte ad alcune - del New Age;). In altre parole questa musica tende a portare l’ascoltatore a sentirsi parte del tutto e uno con il tutto; ad alterargli la coscienza per farlo fondere con l’energia universale, chiamata anche Dio. E’ una musica quindi che senza alcun dubbio viene prodotta per l’opera efficace ed occulta del diavolo. Ma questa musica avrebbe anche il potere di rilassare e di guarire le malattie. E per sostenere il potere terapeutico di questa musica gli specialisti prendono - tra gli altri - l’esempio biblico di Saul che quando sentiva Davide suonare l’arpa si sentiva sollevato e stava meglio e lo spirito cattivo se n’andava da lui.

Che diremo davanti a questa loro asserzione? Diremo questo. Certamente Saul si sentiva sollevato e stava meglio in quei momenti, e avveniva pure che lo spirito se ne andava da lui, ma costoro si dimenticano che Saul continuò anche dopo avere sentito suonare Davide ad essere turbato da un cattivo spirito infatti avvenne una volta che questo spirito che turbava Saul s’impossessò di Saul proprio mentre Davide suonava l’arpa ed in quell’occasione Saul scagliò la lancia contro Davide per ucciderlo, ma Davide riuscì a schivare il colpo (cfr. 1 Sam. 18:10,11). Quindi anche la musica suonata da Davide, quantunque era una musica dolce e pura che glorificava Dio perché Davide era mosso dallo Spirito di Dio quando suonava (a differenza della musica New Age che è formata da strani ritmi e suoni generati dall’iddio di questo mondo malvagio), non ebbe per nulla il potere di liberare una persona come Saul dall’influsso di uno spirito maligno. La musica New Age potrà forse anche conferire all’ascoltatore in quel momento un certo senso di sollievo, di rilassamento o di benessere ma il tutto svanirà ben presto, perché il potere di conferire il vero e permanente riposo all’anima abbattuta e travagliata, lo possiede Gesù Cristo, il Principe della pace. Gesù dice infatti ancora oggi a coloro che sono oppressi e travagliati: "Venite a me... e io vi darò riposo" (Matt. 11:28). Anche per quanto riguarda la guarigione dalle malattie essa è in potere di Gesù Cristo e questo perché lui si è caricato di tutte le nostre malattie; la musica non può guarire proprio nessuno. Quindi è nel nome di Gesù Cristo che si trova il vero sollievo, il vero rilassamento, e la guarigione dalle malattie; non nei seducenti ritmi e suoni della musica New Age. Quanto a voi fratelli ascoltate la musica, ma quella che glorifica Dio; ma più che ascoltare musica cristiana, cantate al Signore secondo che è scritto: "..offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome" (Ebr. 13:15).

L’uso delle droghe allucinogene (come LSD, Mescalina, DMT)

Secondo diversi adepti del New Age le droghe allucinogene sono delle ‘vie permanenti d’illuminazione’ che portano ad un’amplificazione dei processi mentali ed alla trasformazione della propria coscienza. La Ferguson nel suo libro The Aquarian Conspiracy afferma a riguardo dell’effetto di queste droghe: ‘A differenza degli stati mentali prodotti sognando o bevendo, la consapevolezza psichedelica non è confusa ma molte volte più intensa che la normale coscienza sveglia. Solo tramite questo stato intensamente alterato alcuni diventarono pienamente consapevoli del ruolo della coscienza nel creare la loro realtà di tutti i giorni’ (Marilyn Ferguson, op. cit., pag. 94) e per supportare il benefico effetto delle droghe psichedeliche cita l’esempio di Aldous Huxley che ‘sotto l’influenza della mescalina, fu folgorato dalla comprensione piena del significato radicale della frase Dio è amore, e quello di uno dei ‘cospiratori acquariani’ che ‘ha detto: ‘Dopo molti anni di ricerca intellettuale della ‘realtà’ con l’aiuto dell’emisfero sinistro del cervello, appresi dall’LSD l’esistenza di realtà alternative - e improvvisamente tutte le bibbie avevano un senso’ (ibid., pag. 412)!

Ma le cose non stanno affatto così, cioè gli effetti che producono queste droghe non sono affatto positivi ma sono completamente negativi. Le droghe allucinogene infatti fanno entrare chi le usa in un’altra dimensione ed egli comincia a vedere nuovi mondi, esseri soprannaturali (i demoni) e a sentirsi Dio e uno con il tutto. In effetti le droghe allucinogene portano chi le usa a stati di coscienza alterata molto simili - se non uguali - a quelli che si sperimentano con lo yoga e con la meditazione trascendentale. Anche con lo yoga e con la meditazione trascendentale infatti si ottengono degli stati alterati di coscienza in cui si hanno delle visioni demoniache. In altre parole queste droghe mettono la persona in contatto con i demoni che possono sia tormentarlo senza entrare in lui, che entrare in lui e possederlo. Voi dunque fratelli dovete fuggire queste droghe perché tramite di esse si fa posto al diavolo. Ricordatevi sempre diletti che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo e questo tempio è santo (cfr. 1 Cor. 3:16,17; 6:19) e va conservato in santità ed onore (cfr. 1 Tess. 4:4; 5:23) fino all’apparizione del nostro Signore Gesù Cristo. Chi lo guasta dunque con le sostanze allucinogene porterà la pena della sua ribellione. A conferma che gli effetti delle droghe allucinogene sono disastrosi citiamo ora alcune parole di Baer Randall, che prima di convertirsi era stato nel New Age per quindici anni. Egli racconta nel suo libro Inside the New Age Nightmare: ‘Una successione di esperienze con l’LSD, la mescalina, i bottoni peyote (peyote buttons), funghi di psilocibina, e l’hashish con altri nella mia casa di studi asiatici ‘spalancarono la mia mente’ (‘blew my mind’). Catapultato in straordinarie dimensioni oltre ogni mia immaginazione (beyond my wildest dreams), io esplorai estaticamente quello che io sentii essere gli indescrivibili ‘cieli’ dei regni soprannaturali. Incredibili visioni (vistas) di abbaglianti luci d’arcobaleno (dazzling rainbow lights), esseri di pura energia, e trasformazioni di mente dilatante si schiudevano con ogni nuova esperienza (...). Pochi anni dopo, comunque, ebbi una esperienza con l’LSD che mi avrebbe avvertito sugli inganni che io avevo abbracciato. (....) un potente demone spirito s’impossessò di me. Non ero più in controllo di me stesso e questa forza demoniaca prese le redini. Mentre parte di me guardava senza aiuto, il demone-stregone lanciò un certo numero di potenti incantesimi e mi diede visioni di orrende tenebre. Dopo alcune ore di tremenda tortura interna su questo ‘cattivo viaggio’, il demone (..) mi lasciò sdraiato come una bambola di stracci. Io non potei parlare per due giorni interi, e ci vollero sei mesi per guarire i danni psicologici’ (Randall Baer, op. cit., pag. 7,8). Quindi anche l’uso di droghe allucinogene (non importa se naturali o chimiche) deve essere messo tra le pratiche occulte; non a caso gli sciamani facevano uso di queste sostanze che dilatano la mente e producono stati alterati di coscienza ancora prima che esse prendessero piede in Occidente, e non a caso delle sostanze allucinogene venivano sempre usate da praticanti yoga in India sin dai tempi antichi. Certamente non fu Dio a dire loro di usare queste sostanze ma qualche spirito maligno; quindi il loro uso affonda le radici nell’occultismo.

L’ipnosi e l’autoipnosi

Nella Guida alla medicina alternativa l’ipnosi è descritta come ‘uno stato alterato della coscienza, per molti verso analogo a quello noto come sonnambulismo’. Da quest’ultimo essa differisce principalmente ‘perché è in genere indotta da un ipnotizzatore (l’autoipnosi è una tecnica che può essere insegnata dal terapeuta) e perché il controllo del paziente passa in larga misura all’ipnotizzatore. E’ come se i soggetti ipnotizzati cedessero la responsabilità delle loro azioni all’ipnotizzatore, che utilizza questa sua facoltà a fini terapeutici’ (Brian Inglis, op. cit., pag. 166). Nella pratica avviene che ‘l’ipnotizzatore fa andare in trance i pazienti e insinua in loro l’idea che i loro sintomi, fisici o psichici scompariranno’ (ibid., pag. 169). Come si può ben vedere ci si trova davanti ad una pratica occulta. Alla luce della Parola di Dio il potere di ipnotizzare che possiede l’ipnotizzatore non è altro che un potere diabolico. Anche l’autoipnosi ha a che fare con l’occulto; la differenza dall’ipnosi sta nel fatto che in questo caso la persona non fa ricorso ad un’ipnotizzatore, ma fa ricorso direttamente a poteri occulti che noi sappiamo procedono dal diavolo. Che l’ipnosi e l’autoipnosi siano arti occulte è manifesto anche dal fatto che esse sono incoraggiate e diffuse dalle riviste di occultismo e di magia. Quindi fratelli fuggite queste pratiche diaboliche: non li cercate gli ipnotizzatori e non imparate nessuna tecnica di autoipnosi perché cadreste sotto l’influenza nefasta di spiriti maligni.

Il Silva Mind Control

Ecco in breve in che cosa consiste questa pratica del Silva Mind Control (Controllo Mentale Silva). Per José Silva (fondatore del Silva Mind Control) il cervello umano lavora solitamente al livello delle onde ‘beta’. Poi ci sono le onde ‘alfa’ che corrispondono allo stato del rilassamento e della meditazione; e le onde ‘delta’ e ‘theta’ che corrispondono a livelli più profondi collegati all’inconscio. La tecnica Silva servirebbe a questo, pervenire al controllo di tutti e quattro i livelli, in sostanza al controllo totale della mente. I corsi, che durano normalmente quattro giorni, di Silva Mind Control iniziano con l’insegnamento di una serie di tecniche di meditazione, dopodiché i partecipanti sono indotti a sviluppare poteri paranormali come la chiaroveggenza e percezioni extrasensoriali (ESP). Verso la fine del corso i partecipanti sono invitati a visualizzare una stanza, una specie di laboratorio dove loro devono operare per risolvere i loro problemi. A questo punto in questo laboratorio, sempre praticando la visualizzazione, appariranno delle entità che sono chiamati ‘consiglieri interni’ i quali aiuteranno il corsista a prendere coscienza dei poteri latenti della propria mente. Di questi consiglieri viene detto che hanno accesso a tanta sapienza e conoscenza che essi sono pronti a dispensare a pro dell’uomo bisognoso. Per questo devono essere considerati amici e confidenti; a loro si possono fare domande. Al termine di questo corso il praticante è giunto a una dimensione in cui è padrone del suo destino, e si identifica con l’Assoluto. Ha raggiunto quella che è chiamata Sopra-Coscienza, uno stato di perfetto autocontrollo, in altre parole egli perviene con questo corso di Controllo Mentale a quella che è chiamata ‘Consapevolezza del Cristo’.

E’ evidente da quello appena detto che anche questa pratica è diabolica perché induce coloro che vi si danno a sviluppare poteri occulti e a mettersi in contatto con gli spiriti maligni. Questi cosiddetti spiriti guida o consiglieri infatti nient’altro sono che spiriti maligni che sono al servizio del principe dei demoni ossia di Satana per sedurre le persone; basta considerare che essi fanno sapere a coloro che li invitano visualizzando che la soluzione dei loro problemi è in loro, nella loro mente, che essi possono diventare padroni del loro destino, insomma dei dèi col pieno controllo della propria vita, per rendersi pienamente conto di ciò. La Scrittura dice di non rivolgerci agli spiriti per non contaminarci tramite loro (cfr. Lev. 19:31), l’ordine è chiaro. Non importa se questa consultazione è diretta o indiretta (tramite medium) essa è vietata e condannata da Dio. Ancora una volta si deve riconoscere che Satana riesce a presentare i suoi ministri invisibili come amici dell’uomo, come esseri che si prenderebbero cura di lui e che sono disposti ad aiutarlo per risolvere i suoi problemi; quando in realtà essi sono suoi nemici perché cercano il suo male. Questa strategia satanica ormai dura da migliaia di anni ed ha mietuto tante vittime; badate a voi stessi fratelli, tenetevi stretti al Signore e alla sua parola, al fine di non cadere in questi inganni perpetrati dal diavolo. Un’ultima cosa: il nome di questa pratica fa capire per l’ennesima volta come il diavolo cerca in tutte le maniere di controllare la mente degli uomini immettendo in essa pensieri come: ‘La tua mente possiede un potere che tu ancora non conosci, e questo potere risolverà i tuoi problemi’ o: ‘Apri la tua mente agli spiriti guida che si trovano nel tuo inconscio e vedrai trasformata la tua vita in un batter d’occhio’ e così via. Sapendo quindi che il controllo della mente degli uomini costituisce l’obbiettivo di Satana per poter manovrarli a suo piacimento, occorre stare attenti e non permettere a nessun pensiero malvagio (come quello secondo il quale nell’uomo c’è un potere latente capace di fare fronte a qualsiasi bisogno e fargli avere successo nella vita) di penetrare nella nostra mente, per non cadere nelle trappole del nostro avversario e diventare delle pedine nelle sue mani. Abbiate sempre davanti a voi le parole di Pietro: "Perciò, avendo cinti i fianchi della vostra mente e stando sobri, abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata nella rivelazione di Gesù Cristo" (1 Piet. 1:13). Notate che l’apostolo parla di fianchi della nostra mente e dice di cingerli; ma con che cosa? Con la cintura della verità che è in Cristo Gesù la quale, messa attorno alla nostra mente, riesce a farci camminare sicuri e tranquilli. Concludo citando le parole di un salmo che dicono: "Io alzo gli occhi ai monti... Donde mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dall’Eterno, che ha fatto il cielo e la terra. Egli non permetterà che il tuo piè vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà" (Sal. 121:1-3). Ecco da dove viene il nostro aiuto, dall’Iddio che ha fatto il cielo (che è il suo trono) e la terra (che è lo sgabello dei suoi piedi). Non dal nostro interno, non dalla nostra mente, non da cosiddetti spiriti guida, ma dal grande ed unico Iddio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo. E questo nostro grande Iddio è pronto ad aiutare qualsiasi uomo che si rivolge a lui, che lo cerca; per questo esortiamo gli uomini ad andare a lui, innanzi tutto per chiedergli perdono delle loro iniquità e riconciliarsi con Lui. Perché questo è il problema principale dell’uomo, il suo peccato, di cui è schiavo e che lo fa sentire in colpa. Quando compieranno questo passo le cose cambieranno interamente nella loro vita perché otterranno pace con Dio e una coscienza pura mediante il sangue di Cristo Gesù. E cominceranno a confidare esclusivamente nella potenza Dio per la soluzione di qualsiasi loro problema, sia esso spirituale, fisico che materiale; fiducia che li renderà del continuo allegri secondo che è scritto: "Beati tutti quelli che sperano in Lui" (Is. 30:18). Al bando dunque qualsiasi dottrina e pratica che portano l’uomo a confidare in se stesso; al bando il Silva Mind Control!

Le tecniche sciamaniche

Gli sciamani sono dei maghi-guaritori presenti presso diverse popolazioni in Siberia, Asia Centrale, Europa del Nord, nelle due Americhe, in Giappone e nelle due Coree. Essi si ritengono capaci di guarire le malattie mediante l’aiuto degli spiriti; non solo, essi pretendono pure d’influire sulla fertilità delle piante e dei suoli, sulla fecondità degli uomini e degli animali e di modificare le condizioni atmosferiche, sempre naturalmente tramite l’aiuto degli spiriti che li proteggono e li assistono. Gli sciamani agiscono in stato di trance nelle loro sedute cosiddette terapeutiche: e per entrare in questo stato di coscienza alterata ricorrono a diverse cose. Le tecniche degli sciamani differiscono a secondo dei luoghi di appartenenza; diciamo comunque che in queste tecniche c’è l’uso di sostanze allucinogene, il digiuno prolungato, danze a suon di tamburi accompagnate da canti e grida e ripetizione di formule di incantesimo, tutte cose che permetterebbero agli sciamani di entrare in uno stato di trance e mettersi in contatto con gli spiriti protettori che devono guarire l’ammalato cacciando via gli spiriti autori della malattia. Questo stato di trance è caratterizzato da viaggi in altri mondi e da visioni. Quindi lo sciamanismo non è altro che un insieme di tecniche che permetterebbero agli sciamani di mettersi in contatto con spiriti che, tra le altre cose che possono fare, guarirebbero gli ammalati, e gli permetterebbero di fare dei viaggi in altri mondi. Lo sciamanismo si sta diffondendo, anche se con caratteristiche un po’ diverse da quello tradizionale, sempre più anche in Europa; vengono organizzate diverse sedute di sciamanismo durante le quali i partecipanti si mettono a ‘viaggiare’ in altri mondi accompagnati dal suono del tamburo e con l’aiuto e i consigli dello sciamano. Viene loro detto ‘che impareranno, durante questi viaggi, a trovare e a sviluppare una specie di forza autoguaritrice che quasi tutti, a quanto pare, possediamo a nostra insaputa e che essi sapranno utilizzare in seguito per risolvere problemi personali, ed anche per guarire se stessi o, in certi casi, gli altri’ (Vazeilles Daniele, Gli sciamani e i loro poteri: persistenza e diffusione dello sciamanismo, Cinisello Balsamo 1993, pag. 101). La differenza dunque di questo tipo di sciamanismo è che qui lo sciamano funge da guida per i partecipanti per fargli fare questi ‘viaggi’, mentre nello sciamanismo tradizionale è solo lo sciamano (tranne in alcuni casi) a mettersi in viaggio in altri mondi. Con tutta l’importanza che nel New Age ricopre il mondo degli spiriti, e l’interesse che esso ha per esperienze di questo genere, non c’è quindi proprio da meravigliarci della forte simpatia che il New Age nutre verso questo sciamanismo. Vazeilles Daniele quando dice nel suo libro: ‘Partecipando a un rituale di tipo sciamanico, gli occidentali hanno senza dubbio l’impressione di sperimentare la natura direttamente e immediatamente, anziché avvicinarla attraverso un’incerta astrazione. Sembra loro di entrare in comunione rituale con ‘tutte le cose della creazione’, quelle che si trovano davanti a noi e quelle che sono al di là della nostra comprensione e della nostra conoscenza’ (Vazeilles Daniele, op. cit., pag. 111), ed anche: ‘Le pratiche sciamaniche (spirit meetings, shaking tent) consentono di mantenere aperte le porte di comunicazione con l’altra realtà, quelle dell’’inconscio collettivo dei popoli’ (ibid., pag. 107), in effetti spiega il perché il New Age è attratto alle tecniche sciamaniche perché esse permettono quella dilatazione della coscienza umana così tanto decantata da esso e mettono l’individuo in contatto e lo fanno sentire uno con il tutto, ivi compreso il mondo degli spiriti che sta nell’aldilà e che viene chiamato inconscio collettivo dei popoli. Queste cosiddette tecniche sciamaniche che viene detto mantengono aperte le porte di comunicazione con l’altra realtà in effetti sono molto preziose per i figli del diavolo che vogliono mettersi in contatto con i ministri invisibili del loro padre, cioè Satana, perché gli permette di vederli e di parlare con loro. Come abbiamo visto le tecniche sciamaniche promettono anche di fare trovare e di sviluppare una sorta di forza guaritrice latente nell’uomo capace di apportare guarigione a se stessi e agli altri; e questo è in armonia con il messaggio dell’autoguarigione del New Age. Quindi la simpatia del New Age verso lo sciamanismo è dovuto anche a questo.

Noi credenti dobbiamo fuggire queste tecniche sciamaniche perché per mezzo di esse ci si contamina la coscienza che Cristo ha purificato col suo prezioso sangue; quindi con le tecniche sciamaniche la coscienza non si dilata ma bensì si contamina. Come con lo spiritismo anche con lo sciamanismo si farebbe posto al diavolo. Gli sciamani sono dei ministri di Satana, quindi sotto la sua potestà, perché fanno da mediatori in un certo senso tra gli spiriti maligni e gli uomini; come fanno i medium, insomma. Essi vanno esortati e scongiurati a ravvedersi e a credere in Cristo come tutti gli altri peccatori. Un ultima parola infine; come i figli del diavolo ricercano queste esperienze estatiche in cui si ritrovano in altri mondi a vedere o ascoltare spiriti maligni al servizio del diavolo, così i figliuoli di Dio ricercano quelle esperienze estatiche (visioni in estasi) in cui si aprono i cieli davanti a loro e vengono portati in cielo e messi in grado di contemplare da vicino la gloria di Dio, l’Agnello di Dio che sta alla sua destra (e magari di sentire una voce da Dio Padre o dal Figliuolo diretta a lui) gli angeli che lo attorniano, e la Nuova Gerusalemme che Dio ha preparato per i suoi santi. Ecco quali tipi di viaggi amano fare i credenti, quelli per opera dello Spirito Santo, in cui non si corrono pericoli di sorta perché si è totalmente nelle mani di Dio; in essi si sperimenta una grande pace, una gioia ineffabile e gloriosa e la potenza di Dio. Al ritorno da uno di questi viaggi celesti si è più forti nella fede perché si riceve grande edificazione. A Dio che ancora oggi concede queste visioni sia la gloria in Cristo Gesù. Amen.

Le tecniche magiche

Nel Dizionario del Mistero si legge: ‘La magia è l’azione concreta esercitata su cose o persone attraverso la parola, il gesto, il pensiero o l’immagine, prescindendo dalle categorie di spazio tempo e casualità, ma conformemente a corrispondenze analogiche’ (Paola Giovetti, Dizionario del Mistero: il mondo dell’ignoto, dell’esoterismo e della parapsicologia, Roma 1995, pag. 95). Una buona parte delle pratiche magiche si fonda sulla manipolazione delle erbe, cioè - secondo i maghi - adopera la potenza che sta racchiusa nella piante e nei fiori, nonché nei loro inebrianti estratti, i profumi. Naturalmente per servirsi delle piante e dei fiori in senso magico, occorre possedere esperienza nel campo della ‘fitologia occulta’, in altre parole occorre conoscere il significato nascosto e il valore esoterico che viene attribuito a ciascuna delle diverse parti della pianta e del fiore. Le pratiche magiche sono di svariati generi; tra di esse ci sono le seguenti.

Le fatture sono delle specie di incantesimi ottenuti dai maghi mediante bevande, filtri e riti vari per colpire una persona. La fattura più diffusa è quella d’amore, tesa a suscitare passione nell’animo di chi non la possiede: in questo caso il mago fa ricorso ai filtri che sono delle pozioni magiche destinate appunto a suscitare (o a spegnere in alcuni casi) la passione d’amore. Questi filtri sono preparati dai maghi facendo uso di determinati parti di animali, di erbe e altre sostanze e accompagnando la preparazione con apposite formule magiche. I filtri possono essere liquidi o in polvere e i maghi prescrivono al loro cliente di farli ingerire a colui per il quale il filtro è stato preparato. Ma ci sono anche delle fatture a morte che sono delle maledizioni lanciate dai maghi contro determinate persone facendo uso di oggetti che appartengono alla persona. Il cliente si reca dal mago e gli dice che vuole che una tale persona muoia; il mago gli dice di portargli per esempio una foto o una ciocca di capelli o un po’ di saliva della persona o anche una parte degli alimenti di cui la persona che deve essere oggetto della maledizione si è cibata. Sull’oggetto che riceverà lancerà poi le sue maledizioni e dirà al suo cliente di mettere tale oggetto presso quella persona. Il mago si fonda in questi casi del principio dell’analogia su cui si fonda la magia; esso dice che agendo su qualcosa che appartiene alla persona che si vuole influenzare o su qualcosa che lo rappresenta, si agisce sulla persona.

La guarigione di malattie; in queste pratiche di tipo terapeutico sovente il guaritore tende a trasferire su un oggetto o un animale la malattia che affligge la persona e uccidendo l’animale e distruggendo l’oggetto impregnati ormai della malattia la persona viene risanata.

L’uso di talismani a cui vengono attribuiti i più svariati poteri; da quello di fare innamorare una persona, di proteggere la persona da spiriti, di guarire, e così via.

La messa nera è una riunione che sarebbe l’opposto della messa cattolica romana e che viene celebrata in onore del diavolo. Durante di essa vengono compiuti dei riti macabri e atti sessuali aberranti. Durante alcune messe nere è successo che i partecipanti hanno visto e incontrato Satana stesso. Naturalmente per chi partecipa ad una messa nera il suo valore è grande come anche è grande la sua utilità.

Per riassumere, chi pratica la magia mediante determinati riti, formule, oggetti a cui vengono attribuiti i più svariati poteri, intrugli di erbe e fiori ed altro, profumi, pretende di fare innamorare o di fare spegnere un’innamoramento, di guarire una persona o di colpirla con una malattia (anche a morte), di proteggere una persona dall’influenza negativa degli spiriti o di mandarle contro ogni sorta di sventure, di fare avere successo ad una persona o di mandarla in fallimento. E’ chiaro che il mago per poter dire di essere in grado di operare tutte queste cose possiede degli spiriti maligni che lo assistono; si sente dire spesso che gli spiriti lo servono ma in effetti è lui che serve loro, è lui che è schiavo di quegli esseri diabolici. Questi poteri operanti tramite lui per opera di questi spiriti maligni gli sono stati offerti dal diavolo a condizione che lui gli rendesse il culto, cioè in cambio di una controparte. Le messe nere non sono altro che una delle maniere in cui chi pratica la magia rende il culto a Satana.

Ma che dice la Scrittura a riguardo di queste pratiche magiche? Le pratiche magiche sono in abominio a Dio perché è scritto nella legge: "Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il suo figliuolo o la sua figliuola per il fuoco, né chi eserciti la divinazione, né pronosticatore, né augure, né mago, né incantatore, né chi consulti gli spiriti, né chi dica la buona fortuna, né negromante; perché chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno" (Deut. 18:10-12). Sempre secondo la legge la strega doveva essere fatta morire (cfr. Es. 22:18). Nel libro dell’Apocalisse è detto che la parte degli stregoni è lo stagno ardente di fuoco e di zolfo che è la morte seconda; gli stregoni sono menzionati assieme agli omicidi, ai fornicatori, ai bugiardi, agli increduli, e ai codardi (cfr. Ap. 21:8). Chi ha orecchi da udire oda dunque. Una ulteriore parola di avvertimento fratelli: non importa se le pratiche magiche siano definite di magia nera o bianca, esse vanno aborrite perché fanno parte del regno di Satana che è un regno di tenebre fitte. La magia è magia e non esiste una magia positiva e una magia negativa; una magia non pericolosa e una magia pericolosa; una magia a scopo di bene e una magia a scopo di male. Dico questo perché molti maghi e streghe con la loro astuzia cercano di fare credere che esiste un tipo di magia, la magia bianca (che pretende guarire le malattie, fare innamorare qualcuno, fare perdere peso, fare riuscire negli esami ecc.), che è benefica, a differenza di quella nera (che consiste nel fare fatture a morte e nel lanciare ogni sorta di maleficio contro il prossimo). Chiamare bianca un tipo di magia per farla passare benefica è come vestire un animale feroce della pelle di una pecora e dire che non è pericoloso, che di esso ci si può fidare; è come mettersi a chiamare una notte oscura metà giorno e metà notte, o niente di meno che giorno. La magia fa parte delle opere infruttuose delle tenebre e quindi non ne esiste una parte benefica ma tutta quanta è malefica. Lo ripeto; aborritela tutta quanta. Anche quella che pretende guarire le malattie o scacciare gli spiriti o proteggere da spiriti a cui molte anime bisognose di guarigione e di liberazione si affidano nella loro ignoranza. Diffidate nella maniera più assoluta di questi poteri che taluni maghi dicono di avere per guarire o per scacciare gli spiriti perché sono fasulli e ingannatori. Le malattie Satana le può infliggere ma non le può togliere [2]; e così pure gli spiriti maligni, egli li può fare entrare nei corpi delle persone ma non li può scacciare perché come ebbe a dire Gesù: "Come può Satana cacciare Satana?... E se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire" (Mar. 3:23,26). In effetti quello che fanno questi ministri di Satana quando dicono di compiere degli esorcismi è aggiungere spiriti a spiriti. A coloro che sapete si affidano a questi ministri di Satana per la guarigione o per la liberazione dall’influenza di spiriti annunciategli il nome del Signore Gesù Cristo e ditegli che mediante la fede nel suo nome si ottiene la guarigione del corpo, e che solo nel nome di Gesù Cristo mediante la potenza dello Spirito Santo mandato dal cielo gli spiriti immondi escono dai corpi di coloro che li hanno. Ricordatevi che il nome di Gesù è al di sopra di ogni nome e che costituisce per i santi una potente arma contro Satana e i suoi demoni. Sia benedetto in eterno il nome santo di Gesù Cristo il Nazareno. Per farvi ora comprendere la potenza che c’è nel nome di Gesù con un esempio dei nostri giorni voglio trascrivere quello che ha affermato Emmanuel Eni, un credente che prima di convertirsi era uno stregone. Lui dice che in un incontro avuto con Satana dove erano presenti altri stregoni, il diavolo disse loro di combattere i credenti per impedire loro di entrare in ‘quel luogo’ (cioè il paradiso), e prosegue dicendo: ‘Egli continuò il suo discorso e disse che noi avremmo dovuto combattere solo i veri Cristiani. CHE IL SUO TEMPO ERA VICINO E QUINDI NOI DOVEVAMO COMBATTERE COME MAI AVEVAMO FATTO PRIMA E ACCERTARCI CHE NESSUNO ENTRASSE ‘IN QUEL LUOGO’. Così uno di noi gli disse: Abbiamo sentito che Dio ha mandato qualcuno per liberare l’umanità e portarla a Dio’. Satana allora domandò: ‘Chi è costui?’ UN MEMBRO RISPOSE: ‘GESÙ’. E CON NOSTRA GRANDE SORPRESA LUCIFERO CADDE DAL SUO POSTO A SEDERE. Egli gridò all’uomo e lo avvertì di non menzionare quel nome in nessuno dei nostri incontri se lui amava la sua vita’ (Emmanuel Eni, Delivered from the powers of darkness [Liberato dalle potenze delle tenebre], Ibadan, Nigeria 1988, pag. 21-22). Riflettete, Satana cadde dal suo seggio solo perché sentì pronunciare ad uno stregone il nome di Gesù! Diletti, abbiate piena fiducia nel nome di Gesù Cristo; i demoni sanno che devono uscire dai corpi di coloro che li hanno quando quel nome viene menzionato contro di loro dai santi. Perché essi sanno che Gesù Cristo è il capo di ogni principato, di ogni potestà, di ogni signoria e di ogni autorità e quindi è più potente di loro. Ed inoltre diletti vi dico questo: non temete minimamente la magia perché i maghi non possono farvi alcun male secondo che è scritto: "..nulla potrà farvi del male" (Luca 10:19) ed anche: "Ecco, potranno fare delle leghe; ma senza di me. Chiunque farà lega contro di te, cadrà dinanzi a te" (Is. 54:15), dato che siete cosparsi con il sangue di Gesù Cristo e protetti continuamente dagli angeli di Dio secondo che è scritto: "Egli comanderà ai suoi angeli di guardarti in tutte le tue vie" (Sal. 91:11) ed anche: "Gli angeli del Signore sono accampati intorno a quelli che lo temono, e li liberano" (Sal. 34:7 Diod.). Una conferma che ci mostra che le cose stanno esattamente come dice la Scrittura, cioè che Dio ha posto degli angeli a nostra protezione, ce la da sempre Emmanuel Eni quando dice che quando lui era uno stregone e vedeva i veri Cristiani camminare vedeva camminare assieme a loro degli angeli, uno alla loro destra, un altro alla sinistra e uno dietro loro, e questo gli impediva, a loro stregoni, di avvicinarglisi per fargli del male (cfr. Emmanuel Eni, op. cit., pag. 29). Ricordatevi sempre fratelli che voi "avete vinto il maligno" (1 Giov. 2:14) a cagione del sangue prezioso di Gesù e a cagione della parola della vostra testimonianza secondo che è scritto: "Ma essi l’hanno vinto a cagione del sangue dell’Agnello e a cagion della parola della loro testimonianza" (Ap. 12:11). Cantate dunque la vittoria che avete avuto in Cristo Gesù sul diavolo e su tutti i suoi demoni; gridatela, esaltatela. Proclamate al mondo che Gesù Cristo ha fatto un pubblico spettacolo dei principati e delle potestà "trionfando su di loro per mezzo della croce" (Col. 2:15). Ma nello stesso tempo vi dico pure fratelli di rivestirvi della completa armatura di Dio affinché possiate resistere a tutte le insidie del diavolo e rimanere in piedi. Perché se da un lato è vero che Dio ha promesso di proteggerci dall’altro è altresì vero che egli ci ha comandato di opporci al diavolo servendoci delle armi che ci ha dato. Sì, proprio così ci dobbiamo opporre al diavolo secondo che è scritto: "..resistete al diavolo" (Giac. 4:7) ed ancora: "Resistetegli stando fermi nella fede" (1 Piet. 5:9), e non rimanere indifferenti davanti alle sue macchinazioni ordite contro di noi per distruggerci. Ma prima, ricordatevi, bisogna sottoporsi a Dio (Giac. 4:7) col fare la sua volontà. Non illudetevi; se prima non vi sottomettete a Dio non potrete opporvi efficacemente al diavolo. Vivete dunque santi e puri. Gloria a Dio che in Cristo ci conduce sempre in trionfo contro il diavolo e i suoi demoni. Amen.

L’astrologia

L’astrologia è un arte divinatoria mediante la quale chi la pratica ritiene di poter predire il carattere e il destino delle persone e delle nazioni osservando la posizione delle stelle, del sole, della luna e dei pianeti. L’astrologia tradizionale però non piace a molti New Agers a motivo del suo determinismo spesso rigido, essi infatti aspirano ad una libertà infinita. Per questa ragione molti hanno adottato ‘l’astrologia umanistica’ (che è ‘elastica’ paragonata a quella tradizionale perché non considera fissata e immutabile la personalità dell’individuo) fondata dall’attore e astrologo Dane Rudhyar (1895-1985). Per costui infatti ‘l’astrologia è un linguaggio simbolico... che tenta di formulare, per mezzo di simboli basati sull’esperienza comune degli uomini che stanno di fronte al cielo che sta attorno a tutti, una struttura immensamente complessa di relazioni tra l’universo e l’uomo’ (citato da Kelly Aidan A. in New Age Encyclopedia, Detroit 1990, 1 ed., pag. 224). Lo scopo che questo tipo di astrologia si prefissa lo ha espresso il suo fondatore in questi termini: ‘Io spero di risvegliare l’iddio che dorme in ogni persona. Scandagliando il vero ‘nome’ di un individuo il divino dentro di lui può essere destato a vita. Ogni persona è un ‘celestiale’, se solo lui guadagna la forza ed ha il coraggio di restare fedele alla verità del suo essere e di adempiere il suo posto e la sua funzione sulla terra seguendo ‘la serie di istruzione’ celestiale rivelata dal cielo’ (ibid., pag. 225). Come si può ben vedere anche questa pratica si prefigge di fare scoprire all’uomo la sua divinità.

Alla luce delle sacre Scritture l’astrologia è una menzogna perché le stelle, il sole, la luna, e i pianeti non possono in nessuna maniera influire sul carattere e sul destino dell’uomo e delle nazioni. Non importa quale sia la loro posizione in determinati momenti essi non possono in nessuna maniera fissare il carattere e il destino degli individui. La Scrittura insegna che il sole, la luna, le stelle, e i pianeti sono stati creati da Dio (cfr. Is. 40:26; Sal. 148:3-6), ma nello stesso tempo essa ci mette in guardia dal metterci a pensare che osservando la loro posizione si possa stabilire il futuro. Ecco come essa si esprime: "Tu sei stanca di tutte le tue consultazioni; si levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso! Ecco, essi sono come stoppia; il fuoco li consuma..." (Is. 47:13,14). Le cose sono molto chiare; cercare di leggere il futuro nostro o quello degli altri nel cielo è una follia, una vanità. Comunque nel cielo che sta sopra di noi si possono ‘leggere’ molte cose; per esempio vi si può ‘leggere’ la infinita potenza di Dio, la sua perfezione, la sua immensa sapienza, la sua bontà, la sua fedeltà, la sua giustizia. In altre parole, guardando queste opere di Dio che stanno sospese nel nulla sopra il nostro capo e meditando su di esse noi vediamo le perfezioni invisibili del Creatore (cfr. Rom. 1:18-21). Ma allora se il futuro dell’uomo e delle nazioni non si può leggere nel cielo dove lo si può leggere? Nella Scrittura, in essa infatti troviamo scritto che cosa aspetta il giusto e l’empio sia mentre sono in vita che dopo morti (per il giusto leggi Is. 3:10; Sal. 23 e 112; Is. 57:1,2; Ap. 6:9; per l’empio Is. 3:11; Sal. 32:10; 9:17; Luca 16:22-31), e troviamo scritto che cosa avverrà alle nazioni negli ultimi giorni (cfr. Ap. cap. 17-20; Matt. 24:7,8; Luca 21:10,11). Naturalmente in questo caso mi riferisco al futuro in termini generali, perché per conoscere un evento particolare che si verificherà nella vita di un individuo (la nascita di un figlio, la morte di qualcuno, ecc.) o in una nazione (un terremoto, una carestia, una pestilenza, una guerra) in tempi più o meno brevi è necessario ricevere da Dio una rivelazione, ossia una parola di sapienza (cfr. Luca 1:13-17; Atti 5:9; 1 Re 14:7-12; Atti 21:10,11; Atti 11:27,28). Il futuro degli uomini è già stato fissato da Dio: è lui che guida sia il singolo che le nazioni intere nella direzione da lui voluta per adempiere i suoi meravigliosi disegni. E questo anche se l’uomo non comprende come Egli faccia, come sia possibile che in mezzo a tanta confusione che esiste su questo pianeta Egli riesca a fare sì che il suo piano sia verso il singolo che verso le nazioni intere sussista. Alcuni passi ora che mostrano che è da Dio che dipendono le vie del singolo e perciò di tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra: "Da lui dipendono chi erra e chi fa errare" (Giob. 12:16); "I passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via?" (Prov. 20:24); "Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace" (Prov. 21:1); "Il cuor dell’uomo medita la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi" (Prov. 16:9); "O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi" (Ger. 10:23); "..non hai glorificato l’Iddio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e da cui dipendono tutte le tue vie" (Dan. 5:23). Esorto poi chi legge ad andarsi a leggere in particolare la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, e la storia di Gesù di Nazareth, per vedere come Dio guida i passi sia dei giusti che dei malvagi per adempiere i suoi disegni. O profondità della sapienza e della conoscenza di Dio. Quanto incomprensibili sono le sue vie! Gli astri non possono nemmeno istruire l’individuo, come invece pretende ‘l’astrologia umanistica’, rivelandogli cosa deve fare per fare risvegliare la divinità nascosta in lui. Perché oltre a non essere vero che il cielo ‘riveli’ simili cose non è vero che l’uomo deve realizzare la sua divinità. Chi fa credere queste cose agli uomini è il diavolo che è padre della menzogna. L’uomo non deve risvegliare il divino che dorme in lui ma deve lui stesso risuscitare spiritualmente perché è morto nei suoi peccati. E affinché questa risurrezione si compia in lui egli deve seguire le istruzioni rivelate da Dio nella sua Parola (la Bibbia). Primo deve riconoscersi un peccatore che ha infranto la legge di Dio e provare dispiacere per la sua ribellione, e poi deve credere con tutto il suo cuore nel Figliuolo di Dio, Cristo Gesù, per ottenere la remissione dei suoi peccati. Quindi, o uomini che vi affidate alle ‘carte celesti’ pensando che esse vi parlano per il vostro bene, smettete di confidare in queste vanità e rivolgetevi alla Parola di Dio perché solo in essa potete trovare le giuste istruzioni per diventare delle persone felici. E voi fratelli tenete i vostri passi lungi dall’astrologia (non importa di che tipo essa sia); non vi affidate ad essa perché è una menzogna di cui si usa il diavolo per ingannare gli uomini.

Il channeling

Channeling è un termine americano che significa ‘canalizzazione’ e sta ad indicare un fenomeno spirituale, ritenuto utile nel New Age, in cui taluni individui, dotati di capacità medianiche, ricevono e trasmettono messaggi da entità spirituali. Shirley MacLaine, l’attrice americana molto impegnata a diffondere il New Age, per descrivere il channeling ha fatto questo paragone; come per telefonare a una persona occorre qualcuno che chiami, qualcuno che ascolti e un colloquio tra i due, così per avere un channeling occorre un canale che trasmette, qualcuno che riceve la comunicazione, quindi un ‘messaggio’ o informazione o ‘rivelazione’ trasmessi. Ma perché il channeling nel New Age è ritenuto utile? Per queste ragioni: 1) perché amplia la coscienza dell’uomo e lo fa accedere al gran Tutto di cui lui pure è un frammento e lo sintonizza con la coscienza universale; 2) perché permette - secondo i New Agers - di venire a sapere chi si era prima di questa esistenza, in altre parole in chi si è stati incarnati nelle vite precedenti; e quindi di scoprire il perché di tanti fatti che accadono nella propria vita personale (bisogna ricordarsi infatti che secondo la ‘legge’ del karma in questa vita l’uomo raccoglie quello che ha seminato nella vita o nelle vite precedenti, e perciò tutto quello che egli è e fa è dovuto al suo karma). La fonte di queste informazioni sarebbe chiamata ‘registrazioni akasciche’ note anche come ‘Memoria Universale della Natura’ o ‘Libro della Vita’. Quindi la credenza della reincarnazione può condurre e spesso conduce al channeling del New Age. Un esempio che mostra come una persona si può accostare al channeling dopo avere accettato la reincarnazione è quello dell’attrice Shirley MacLaine che cominciò ad interessarsi del channeling proprio dopo avere accettato la reincarnazione perché qualcuno le aveva detto che c’erano delle ‘registrazioni akasciche’ in cui erano registrate le nostre precedenti esistenze e che c’erano dei medium che si sintonizzavano con esse. Incuriosita da tutto ciò cominciò a interessarsi di channeling leggendo dei libri di Edgar Cayce (un medium del passato), finché un giorno si rivolse ad un medium di nome Kevin Ryerson, tramite cui un entità di nome John le disse chi lei era stata nel passato; 3) perché permette di ascoltare i ‘saggi’ ammonimenti che provengono dalle entità che vivono in un’altra dimensione, in quella trascendente, di cui c’è così tanto bisogno in un mondo con così tanta confusione. Ma chi sono queste entità per i New Agers? Sono dei frammenti di quell’Energia Universale, di quel gran Tutto (di cui fanno parte pure gli uomini sulla terra), che comunicano dei messaggi utili all’umanità tramite i medium. Molto spesso questo avviene in uno stato di trance in cui cade il medium; lo spirito entra nel medium e si impossessa del suo corpo cominciando a parlare tramite di lui con una voce che non è quella del medium. Il medium in questi casi, viene detto, durante tutto il tempo in cui lo spirito parla tramite lui non è cosciente di quello che lo spirito dice. Un esempio di ciò si ha nel libro della MacLaine, Là fuori su un ramo, dove lei parla della sua seduta con il medium Kevin Ryerson (tramite cui le parlarono alcuni spiriti). Ma questa comunicazione può avvenire anche in altre maniere come per esempio: per via telepatica come nel caso di Alice Bailey che ha affermato di avere scritto ventiquattro libri sotto la dettatura di Djwhal Kuhl, il ‘tibetano’, dapprima sentendo la sua voce e poi tramite telepatia: ‘Dapprima scrivevo a ore fisse ed era un dettato chiaro, conciso e definito. Veniva trasmesso parola per parola, sì che posso dire che era una voce quella che sentivo. Sì può dire, quindi, che ho iniziato con una tecnica di chiarudienza; ma quando le nostre menti si furono sintonizzate, mi avvidi che non era più necessaria e che, se mi concentravo con sufficiente attenzione potevo registrare e scrivere i Suoi pensieri (e Sue idee formulate ed espresse in modo molto preciso) mentre giungevano al mio mentale’ (Alice Bailey, Autobiografia incompiuta, Roma 1989, pag. 133-134); o per via della scrittura automatica come nel caso del libro The Urantia Book (Il Libro di Urantia), un altro vangelo, che fu trasmesso da degli spiriti tramite appunto scrittura automatica ad una persona che rimane anonima. I nomi delle entità che si manifestano nel channeling del New Age sono i più svariati; abbiamo ‘Dio’ (questo il nome di chi ha parlato a E. Caddy co-fondatrice di Findhorn); ‘Cristo’ (questo il nome di chi ha comunicato a Helen Schucman nel 1965 A Course in miracles (Un corso sui miracoli); degli ‘angeli’; i deva, cioè degli spiriti della natura che abitano nelle piante del giardino di Findhorn; certi ‘maestri ascesi’ che hanno finito di reincarnarsi e fanno parte della Grande Fratellanza Bianca che guiderebbe l’umanità nella sua crescita spirituale (tra costoro ce ne sarebbe uno chiamato ‘maestro Gesù’); certi spiriti di defunti (che attendono di reincarnarsi, come quello di Paolo, di Giovanni ecc.), ed anche degli extraterrestri (come gli ‘elohim’ venuti dal cielo che hanno contattato Claude Vorilhon, detto Rael). In quest’ultimo caso va detto che il medium può essere un ‘contattista’ che dopo un primo contatto fisico con questi esseri - contatto che talvolta è costituito da un rapimento a bordo di un astronave (il cosiddetto disco volante) - dice di continuare il suo rapporto con loro tramite dei contatti di tipo medianico; o può essere uno che senza avere avuto un contatto fisico afferma di ricevere messaggi dai ‘fratelli dello spazio’.

Eccoci davanti all’ennesima opera del diavolo che per amore della verità dobbiamo smascherare. Perché il channeling è un opera del diavolo? Perché chi decide di diventare un medium tramite cui possono parlare delle entità spirituali, decide di fare posto nella sua vita a degli spiriti maligni che si useranno del suo corpo per sedurre gli altri. Egli non fa altro che diventare un ministro del diavolo, uno che consulta gli spiriti e tramite cui gli spiriti parlano. E noi sappiamo che chiunque fa una tale cosa è detestato da Dio perché nella legge è scritto che chi evoca gli spiriti "è in abominio all’Eterno" (Deut. 18:12). Ma non fa posto al diavolo solo il medium o l’evocatore di spiriti ma fa posto al diavolo anche chi va a consultarlo, perché egli non fa altro che mettersi a dare retta alle menzogne che questi spiriti dicono. Non vi lasciate ingannare fratelli dai discorsi di alcuni sostenitori del New Age che in fin dei conti vogliono che il channeling non sia confuso con lo spiritismo, trattandosi di due fenomeni differenti. Perché essi sono mendaci; il channeling è una forma di spiritismo, il channeling è una comunicazione che avviene tra gli spiriti maligni e gli uomini, cambia solo la veste con cui si presenta ma la sostanza rimane la medesima. Come figliuoli di Dio voi non dovete fare posto al diavolo che va attorno a voi a guisa di leone ruggente cercando chi possa divorare, perciò non dovete per nulla desiderare di diventare dei medium (cioè una sorta di intermediari tra gli spiriti e gli uomini) magari invocando gli spiriti affinché comincino a parlare anche tramite di voi, e non dovete neppure andare a consultare questi medium per nessun motivo. Dio dice infatti nella legge: "Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini: non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro" (Lev. 19:31); il divieto è chiaro, il motivo di questo divieto pure. Ricordatevi che il re Saul fu fatto morire da Dio proprio perché era andato a consultare un’evocatrice di spiriti (cfr. 1 Cron. 10:13); che oggi è chiamata medium. C’è dunque la morte per coloro che vanno dai medium a consultarli. Del resto fratelli, come dice Isaia, "se vi si dice: ‘Consultate quelli che evocano gli spiriti e gl’indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano’, rispondete: ‘Un popolo non deve egli consultare il suo Dio? Si rivolgerà egli ai morti a pro dei vivi?’ Alla legge! Alla testimonianza. Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora" (Is. 8:19,20). Adesso dimostreremo che le entità che parlano tramite questi medium non sono altro che spiriti maligni che cercano il male delle persone e non il bene, quantunque parlino di pace e d’amore.

Dio, Gesù Cristo, e gli angeli. Nel caso di E. Caddy bisogna dire che se fosse stato Dio a parlarle le avrebbe detto innanzi tutto di ravvedersi e di credere nel suo Figliuolo, o comunque qualche cosa che l’avrebbe indotta a credere in Cristo Gesù, e non l’avrebbe indotta o incoraggiata a fondare (assieme a Peter e a Dorothy) una comunità-giardino (e a collaborare con i deva - che parlavano a Dorothy - per la buona riuscita del lavoro di giardinaggio) dove venivano consultati degli spiriti (spiritismo) e da dove il Vangelo di Dio era ed è tuttora bandito! Quindi si deve escludere che sia stato l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo a parlare alla Caddy? Sì, proprio così. Chi è dunque quell’entità spirituale che le si è presentata sotto il nome di Dio dandogli dei messaggi? L’iddio di questo secolo, cioè Satana, o qualcuno dei suoi spiriti. Se poi qualcuno non fosse ancora convinto di quello che ho detto gli propongo alcune parole che ‘Dio’ avrebbe detto alla Caddy: ‘Non voglio che tu Mi escluda da alcuna parte della tua vita e ti renderai conto che sarai capace di farlo sempre più facilmente via via che divieni consapevole che Noi siamo Uno’ (Eileen Caddy, Findhorn, il sentiero interiore, Roma 1991, pag. 83), ed ancora: ‘Non sei anche tu parte del tutto? Perché allora separarti vivendo una vita disordinata e caotica? Riempiendo la tua mente di pensieri meravigliosi, pronunci parole meravigliose e compi atti meravigliosi, diventi così tutt’uno con la meravigliosa totalità che è il Mio universo, che è Me...’ (Eileen Caddy, op. cit., pag. 101-102). Allora? Non è abbastanza chiaro che il Dio che ha detto queste parole non può essere il nostro Dio perché ritiene di essere la creazione? Anche l’angelo della campagna che a Findhorn parlava a nome di tutti i deva alla sensitiva Dorothy MacLean per certo è uno spirito seduttore! Perciò bisogna attribuire quelle voci (in questo caso quella attribuita a Dio e quella attribuita all’angelo della campagna) che i fondatori di Findhorn hanno sentito a spiriti seduttori, se non al principe stesso di questi spiriti vale a dire Satana che - non dimentichiamolo - la Scrittura dice: "Si traveste da angelo di luce" (2 Cor. 11:14). Teniamo a precisare che quantunque le manifestazioni spirituali di Findhorn sono da attribuire all’opera dell’avversario, pure noi crediamo che Dio in determinate circostanze può pure rivelare a dei suoi figliuoli agricoltori o allevatori quello che devono fare in particolari circostanze nel loro lavoro; il nostro Dio ha cura dei suoi figliuoli in ogni cosa e questa cura talvolta la manifesta anche in questa maniera. Anche per quanto riguarda quell’entità spirituale presentatasi sotto il nome di Cristo a Helen Schucman, una psicologa americana di origine ebrea che si dichiarava atea, e che le disse: ‘Questo è un corso sui miracoli. Ti prego, prendine nota’, bisogna dire che si trattò senza dubbio o di Satana o di uno spirito malvagio al suo servizio perché invece che annunciarle l’evangelo della grazia per indurla a credere in esso per la sua salvezza le ha annunciato le seguenti cose: che Dio non ha creato il mondo, che il mondo che noi vediamo è un’illusione; che Gesù Cristo non è l’unico Figlio di Dio, e che Gesù non è morto per i nostri peccati; che l’uomo si salva tramite le sue opere infatti le ha detto: ‘La mia salvezza procede da me. Essa non può precedere da nessun’altra parte’; che gli uomini sono parte di Dio; e che non esiste la morte. Come si può bene vedere ci troviamo davanti ad un altro vangelo. Ci vengono alla mente le parole di Paolo ai Galati: "Quand’anche un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v’abbiamo annunziato, sia egli anatema" (Gal. 1:8). A proposito di questo altro vangelo annunciato da questo spirito malvagio va detto che in seno al New Age esso è molto diffuso; per il 1990 ne erano state già vendute circa mezzo milione di copie e continua ad essere molto diffuso e studiato. Da quanto dice Texe Marrs questo infame libro in America è diventato popolare anche tra Metodisti, Episcopaliani, e alcuni gruppi Luterani (cfr. Texe Marrs Book of New Age Cults and Religions, Living Truth Pubs, 1990, pag. 88). A conferma che nel mondo dell’occulto avviene che degli spiriti maligni si spacciano per Gesù Cristo per sedurre le persone voglio ora trascrivere alcune parole di Iyke Nathan Uzorma dal suo libro Occult Grand Master Now In Christ (Gran Maestro dell’Occulto Ora in Cristo): ‘...fummo condotti nella prigione di Kosa ad incontrare un altro demone - Gesù Ajonichim. Lo incontrai ma allora io non sapevo che fosse un demone, io pensavo che egli fosse il vero Cristo, perché questo fu quello che mi fu fatto credere dalle potenze delle tenebre. Anche questo Gesù Ajonichim ci parlò brevemente e ci disse: Io sono Gesù che i Cristiani proclamano essere il loro Maestro sulla terra. E sono l’Ajonichim che essi non conoscevano. Io sono in questa prigione di Kosa per espiare le mie offese commesse mentre ero sul vostro pianeta. Chiunque seguirà il mio sentiero di misfatti, io gli dico in verità che verrà da me in questa prigione. Egli continuò: I cosiddetti Cristiani si sono traviati in molte maniere. Essi dicono che io morii e risuscitai dalla tomba, ma questa è una menzogna. Io vi dico la verità, mentre ero sulla terra mi sposai, ebbi quattro figli, e vissi 96 anni e morii in Persia. I Cristiani non sanno questo, invece essi stanno cercando di usare la preghiera per rimuovermi da questo luogo, e così facendo stanno aumentando la mia sofferenza nella loro ignoranza. Quindi va e combattili....’ (Iyke Nathan Uzorma, Occult Grand Master Now In Christ, Nigeria 1994, pag. 117-118). Anche in questo caso però vogliamo dire che se da un lato crediamo che l’avversario stesso o qualcuno dei suoi emissari può parlare pure spacciandosi per Cristo, dall’altro crediamo che Cristo Gesù ancora oggi parla ai suoi per esortarli, confortali, ammaestrarli, e rivelargli dei segreti; ed anche a non credenti affinché siano salvati (come avvenne nel caso di Saulo da Tarso); ed ogni cosa che dice - questo è superfluo dirlo, ma lo diciamo - è in perfetta armonia con quello che egli annunziò sulla terra nei giorni della sua carne, e con quello che gli apostoli dopo di lui hanno insegnato. Nel caso Gesù annunzi in visione cose che avverranno esse si adempiranno di certo a suo tempo, e nel caso la rivelazione concerne qualcosa di nascosto che è avvenuta o che sta avvenendo essa corrisponde al vero. Vi propongo ora tre testimonianze dei nostri giorni che confermano come il nostro Signore Gesù appare o parla senza apparire ancora oggi ai suoi discepoli per confortarli e agli increduli per salvarli.

Rabindranath R. Maharaj dice che dopo che si convertì dall’Induismo a Cristo cominciò ad essere schernito ed odiato e una sera addolorato per tutta l’opposizione che riceveva si rivolse a Dio dicendogli: ‘Signore, perché è così difficile essere un tuo seguace? Io ti amo ed ho la tua pace nel cuore, ma sono sul punto di non poter più resistere né a scuola né in questa casa. Dovrà essere questo per sempre il mio destino?’ (Rabindranath R. Maharaj, op. cit., pag. 191), dopodiché si addormentò. Ed in quella notte gli apparve il Signore per confortarlo. Egli dice infatti: ‘Verso le 2 del mattino sentii qualcuno che mi scuoteva. Con meraviglia apersi gli occhi e vidi una figura rivestita di luce splendente, che stava vicino a me. Ormai completamente sveglio mi misi a sedere per vedere meglio. Benché non rassomigliasse ad alcuna delle immagini riprodotte sui quadri che avevo visto, sapevo che era Gesù. Egli tese la mano verso di me dicendomi sommessamente: ‘Pace! Ti do la mia pace!’ e con queste parole la visione scomparve, la camera ritornò nel buio. Rimasi seduto per molto tempo, volendo essere sicuro di essere realmente sveglio. Ma non c’era alcun dubbio in proposito, per cui mi distesi nuovamente con le mani intrecciate dietro la nuca, guardando per fede verso il cielo e rallegrandomi nel Signore. Questa esperienza mi diede nuovo coraggio. Ero stato infatti rassicurato ancora una volta che Cristo era con me, che mi conduceva, mi guidava, aveva cura di me. Logicamente anche prima ero sicuro di questo e avevo sempre avuto fiducia in lui, ma adesso questa fiducia era divenuta più forte e più profonda....’ (ibid., pag. 191).

La zia di Rabindranath (da lui chiamata zia Revati) si convertì dall’Induismo a Cristo dopo avere sentito Gesù Cristo parlarle direttamente. Ecco infatti cosa lei racconta: ‘Mi trovavo nella stanza delle preghiere facendo la mia puja, quando improvvisamente una voce mi disse che tutti gli dèi che stavo adorando erano falsi. Poi quella voce mi disse: ‘Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.’ Sapevo che era Gesù che mi stava parlando. Pochi giorni dopo gli diedi la mia vita ed egli ha fatto di me una nuova persona. Il passato è tramontato, i miei peccati sono perdonati ed io sono certa che andrò in cielo per sempre!’ (ibid., pag. 186-187).

Musa Shuaib che prima di convertirsi era un devoto mussulmano dice che si è convertito in seguito ad una apparizione di Gesù Cristo: ‘Mentre ero sul mio letto nella mia stanza, avvenne qualcosa di strano. Mentre la porta della mia stanza era chiusa, qualcuno entrò nella stanza. Mi fermai immediatamente di leggere il romanzo che avevo nella mia mano per vedere chi era la persona, ma io potevo solo sentire il rumore dei suoi piedi sul pavimento mentre si avvicinava al mio letto senza vedere nessuno. Improvvisamente, io fui spaventato; egli disse: MUSA ‘NON C’E’ NESSUNA SPERANZA NELL’ISLAM, ALZATI E DECIDITI’ (Musa Shuaib, From the palace to pulpit: a reason to believe, [Dal palazzo al pulpito: una ragione per credere] Nigeria 1995, pag. 12). Dopodiché questa voce gli disse di seguirlo presso ad un locale di culto di una chiesa che si trovava a Bauchi (località dell’Arabia Saudita) e mentre si trovavano in viaggio sulla sua macchina lui dice che ‘la Persona mi apparve e si sedette fisicamente accanto a me nella macchina. Non potevo contemplare lo splendore del suo viso’ (Musa Shuaib, op. cit., pag. 13). E quando arrivarono al locale di culto, pochi metri fuori dalla porta, lui dice: ‘Gli domandai: Signore, ma chi sei? Lui rispose: ‘Io sono Cristo che morì per te’ (ibid., pag. 13). Dopodiché lui entrò nel locale di culto in cui dopo avere udito la predicazione del Vangelo si pentì dei suoi peccati e accettò Cristo Gesù. A Cristo Gesù sia la gloria in eterno. Amen.

I Deva (termine sanscrito che indica gli spiriti della natura). Di essi Peter Caddy ha scritto nel suo libro The Findhorn Garden (Il Giardino di Findhorn) che ‘sono quella parte della gerarchia angelica che custodisce il progetto di crescita di ogni tipo di pianta e guida le energie che danno a una pianta quella determinata forma sul piano materiale’ (citato da Paola Giovetti in Findhorn: un modello di vita per l’uomo del Duemila, Roma 1992, 2 ed., pag. 35); egli ha detto anche che questi spiriti gli dissero a quale distanza dovevano stare le pianticelle, quante volte dovevano annaffiarle, che cosa non andava bene e che cosa si poteva fare per rimediare. A Findhorn hanno parlato deva delle pere, deva dell’insalata, deva del pisello ecc. ed anche un cosiddetto angelo della campagna. A Findhorn affermano che gli ottimi risultati ottenuti in quella landa desolata devono essere attribuiti alla collaborazione instauratasi con i deva; questi deva sono monisti ecco infatti cosa avrebbe detto il deva delle pere a Dorothy MacLean ‘Avvicinati e cerca di sentirti una cosa sola con l’albero. Insinuati in lui e senti di essere una cosa sola con lui, come lo sente lo spirito dell’albero’ (Paola Giovetti, op. cit., pag. 49).

Che diremo dinanzi a tutto ciò? Diremo che la Scrittura insegna che le piante non hanno uno spirito che può mettersi a dire a chi le coltiva come deve fare. Chi le fa crescere è Dio; non c’è una parte della gerarchia angelica preposta a guidare delle energie nelle piante. Nella Scrittura si legge che Dio "fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono da mangiare" (Gen. 2:9) ed ancora che "Egli fa germogliare l’erba per il bestiame e le piante per il servizio dell’uomo" (Sal. 104:14); di spiriti della natura non c’è il minimo accenno. Si deve dunque dedurre che questi deva non sono altro che spiriti seduttori. Il che è confermato chiaramente da quello che essi avrebbero detto. E poi questi deva volevano sempre che i coltivatori collaborassero con loro, che li amassero, che si sentissero una stessa cosa con loro; se fossero stati degli angeli santi di Dio non avrebbero parlato in questa maniera perché gli angeli di Dio danno degli ordini da parte di Dio e non ci dicono che vogliono la nostra collaborazione o che noi li dobbiamo amare o che ci dobbiamo sentire una stessa cosa con loro. Leggete le Scritture dove si dice che degli angeli di Dio hanno parlato agli uomini e vi renderete conto di questo. Il fatto poi del successo ottenuto nella coltivazione del giardino in virtù dei suggerimenti di questi deva non deve destare nessuna meraviglia; spesso il diavolo promette di far riuscire i suoi in qualche cosa a condizione che questi gli offrano poi il culto.

Maestri ascesi e spiriti in attesa di reincarnarsi. Secondo la Scrittura le anime di coloro morti nella fede sono in cielo con il Signore a cantare e gioire di una ineffabile allegrezza nel cospetto del Signore (cfr. Ap. 6:9-11) mentre le anime di coloro che sono morti nei loro peccati sono nel fuoco dell’Ades a piangere e a stridere i denti (cfr. Luca 16: 23-31). E ambedue le categorie di anime attendono nel loro luogo la risurrezione; i giusti la resurrezione di vita, mentre gli empi la risurrezione di giudizio. Quindi sia i giusti che gli ingiusti che sono morti non sono in grado di comunicare con noi sulla terra. (Il caso di Mosè attesta che in via del tutto eccezionale, per volere di Dio, dei santi morti possono pure apparire ai credenti sulla terra). Tutto ciò esclude un ciclo di reincarnazioni a cui gli uomini sono sottoposti e perciò esclude che esistano dei maestri ascesi che hanno finito di reincarnarsi (che sarebbero in qualche parte del mondo invisibile a guidare l’umanità e pronti a comunicare i loro messaggi agli uomini) e delle anime di defunti in attesa di reincarnarsi che sono in grado nel frattempo di comunicare con noi dall’aldilà. I cosiddetti maestri ascesi quindi (che sono quelli con cui era in contatto la medium Helena Blavatsky e che le ‘rivelarono’ la teosofia - termine che significa ‘sapienza di Dio’ - che poi ella mise per iscritto; e tra cui c’è anche il ‘tibetano’ con cui era in contatto l’altra medium Alice Bailey) sono degli spiriti malvagi. Ciò è confermato pienamente dai libri della Blavatsky (di cui i più conosciuti sono Iside Svelata e Dottrina segreta), e da quelli della Bailey; sono infatti dei libri pieni di menzogne. E quindi anche quelle entità che a taluni si presentano sotto il nome dell’apostolo Paolo o dell’apostolo Giovanni sono spiriti malvagi che si usano del loro nome per spacciarsi per messaggeri di verità agli uomini. Ho letto alcune dichiarazioni che avrebbe detto questo spirito di nome Paolo a un medium; tra le altre cose avrebbe detto che Gesù era stato prima Mosè e poi Buddha e che il Cristo sarebbe una forza costruttiva, una energia; come si può bene vedere esse sono mendaci. Già mentre Paolo era vivo c’erano coloro che spacciavano dei loro scritti mendaci usandosi del suo nome; ma da quello che vediamo anche dopo morto ci sono coloro che gli attribuiscono delle menzogne. Come lui stesso ebbe a dire ai Romani di coloro che gli attribuivano una massima errata "la condanna di quei tali è giusta" (Rom. 3:8). Questo vale anche nei confronti dei medium che fanno parlare la loro lingua e dicono che l’apostolo Paolo gli ha parlato. A conferma che degli spiriti malvagi si possono pure presentare a degli spiritisti sotto il nome di santi uomini vissuti nel passato c’è la conferma sempre di Iyke Nathan Uzorma che afferma: ‘...io incontravo degli esseri come San Pietro, Abrahamo (...) Daniele, ecc., ma ora so che erano i demoni che si travestivano da tali esseri’ (Iyke Nathan Uzorma, op. cit., pag. 85).

Gli extraterrestri. La sacra Scrittura ci insegna che non esistono extraterrestri che possono venire a farci visita da qualche altro pianeta dell’universo; chi, come Shirley MacLaine, vede nelle visioni dei cherubini avute dal profeta Ezechiele o in altre visioni dove apparvero degli angeli descritte nella Bibbia delle manifestazioni di extraterrestri erra grandemente; perché i cherubini e gli angeli sono degli esseri spirituali puri e santi che vivono nei cieli, e non degli esseri che vivono su qualche altro pianeta dell’universo che a bordo di navette spaziali periodicamente visitano la terra. E poi ogni qual volta gli angeli di Dio parlano agli uomini non fanno altro che confermare la Scrittura, mentre questi cosiddetti extraterrestri non fanno altro che trasmettere menzogne di ogni tipo. Basta leggere i libri di Claude Vorilhon (conosciuto meglio con il nome Rael e fondatore del movimento Raeliano) per rendersi conto di quanto mendaci essi siano (gli avrebbero infatti rivelato tra le altre cose che Dio non esiste, come non esiste né il paradiso e né l’inferno, e che Gesù fu uno dei messaggeri degli ‘elohim’ assieme a Buddha e Maometto, che avrebbe rivelato la verità in forma allegorica e velata, e che il matrimonio è inutile perché tutto è permesso). Quindi questi cosiddetti extraterrestri in realtà non vengono da qualche altro pianeta, ma dal regno spirituale di Satana; non sono degli esseri buoni ma esseri spirituali malvagi che sotto la direzione del diavolo appaiono a taluni per ingannarli, e tramite loro ingannare altri. Crediamo dunque che questi contatti che taluni hanno avuto con cosiddetti extraterrestri non sono altro che contatti avuti con degli spiriti maligni che il diavolo fa apparire sotto forma di persone che vivono su qualche altro pianeta dove si sta meglio e dove la tecnologia è molto più avanzata che sulla terra ecc.

Per concludere, una parola sul nome ‘spiriti guida’ con cui molti chiamano queste entità che si manifestano nel channeling. Certamente è un bel nome che non mette per nulla paura agli uomini ma li incoraggia o incuriosisce, ma in effetti essi non guidano nella verità proprio nessuno, infatti i loro messaggi sono tutti menzogneri; presentano un Dio panteista, cioè impersonale; annunciano un Gesù diverso da quello che noi abbiamo accettato, perché dicono che Gesù non è l’unico figlio di Dio, che non è il Cristo di Dio e che non è morto per i nostri peccati; annunciano che l’uomo è Dio è può realizzare questa sua divinità tramite degli stati alterati di coscienza; annunciano che il male non esiste; confermano la reincarnazione escludendo l’esistenza dell’inferno e del paradiso; annunciano il relativismo dottrinale per cui ognuno possiede la sua verità come la possedeva Gesù; annunciano che la Bibbia è piena di errori e che non va interpretata letteralmente ma in accordo con dottrine esoteriche procedute dal loro padrone che è padre della menzogna; ed infine annunciano anche l’avvento di una Nuova Era di pace e d’amore (ma senza Gesù detto il Cristo e senza il suo Vangelo). Quelli del New Age hanno quindi dei potenti alleati nel mondo spirituale, pronti a confermare tutte le loro diaboliche credenze; e non solo verbalmente ma anche con segni e prodigi bugiardi. Tutto ciò ci fa capire come il diavolo per indurre le persone a praticare lo spiritismo (e non solo esso, ma tutte le pratiche occulte) si sta servendo di termini che all’apparenza a molti non sanno di spiritismo o di qualche cosa di malvagio e dannoso. Attenzione dunque al termine ‘spirito guida’ usato nel channeling perché esso sta ad indicare uno spirito maligno. C’è solo uno spirito che guida gli uomini nella verità e di cui ci si può fidare, ed è lo Spirito di Dio chiamato Spirito della verità; Egli infatti non parla di suo ma dice tutto quello che ha udito da Cristo (cfr. Giov. 16:13-15). Egli parla ancora oggi; sì ancora oggi, con una voce udibile come nel caso di Pietro a Joppe (cfr. Atti 10:19,20), di Filippo sulla via che scendeva da Gerusalemme a Gaza (cfr. Atti 8:29), di quei profeti e dottori della chiesa di Antiochia che erano raunati per celebrare il culto del Signore (cfr. Atti 13:1,2). I suoi messaggi sono veraci; noi credenti li bramiamo.

Una riflessione infine che mi sento di condividere con voi fratelli proprio in questa occasione. Dinanzi al fatto che ci sono tante persone sotto la potestà delle tenebre che credono che possono rivolgersi (direttamente o indirettamente) a delle entità spirituali per ricevere da loro delle ‘rivelazioni’, e che invocandole esse si fanno trovare da loro, non posso non rimanere rattristato nel sentire dire a tanti fratelli che Dio oggi non parla più come una volta, che non lo si deve invocare o consultare per farsi dire da lui determinate cose concernenti la propria vita come per esempio chi ci si deve sposare, dove si deve andare a predicare, che ministerio si deve compiere, ed altre cose, perché abbiamo in noi il suo Spirito che ci guida e ciò basta. Pare proprio che hanno più fiducia i figliuoli del diavolo nel loro padrone, di quanto ne abbiano tanti credenti in Dio; pare proprio che hanno più fiducia i figliuoli del diavolo negli scritti delle religioni orientali o di gruppi esoterici-spiritici di quanto ne abbiano taluni credenti negli Scritti ispirati da Dio; e questo non può non rattristare. Noi diciamo che se il diavolo o qualcuno dei suoi spiriti sono pronti a lasciarsi trovare da quelli che li invocano per dirgli certe cose false, molto più il nostro Dio è pronto a rivelare cose vere nascoste ai suoi figliuoli, sia del passato che del futuro. E difatti questo ha deciso di fare tramite il dono di parola di conoscenza e il dono di parola di sapienza, e non c’è nessuno che glielo può impedire. Eppure quantunque ci sia scritto: "Invocami, ed io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci" (Ger. 33:3); molti asseriscono che non bisogna aspettarsi di udire la voce di Dio, o quella dello Spirito Santo, o di ricevere la visita di Cristo Gesù stesso, o di uno dei suoi angeli con un particolare messaggio per se stessi o per altri. Menzogna, solo una menzogna di cui il diavolo si usa per privare i figliuoli di Dio delle rivelazioni divine che procedono dal trono di Dio e che sono di grande utilità ai figliuoli di Dio nel loro combattimento contro i ministri invisibili di Satana. Diletti, la mia esortazione quindi è quella di credere fermamente non solo che Dio parlò anticamente, ma che ancora oggi parla e può parlarvi proprio a voi, direttamente o indirettamente, e comunicarvi parte della sua volontà. Desiderate ardentemente che Dio si manifesti a voi come si manifestò ai profeti e agli apostoli e a tanti altri nei tempi antichi o anche nei tempi moderni; lo ripeto desideratelo ardentemente per il bene vostro e per quello degli altri. Egli è disposto a dare rivelazioni ancora oggi, proprio a voi; altrimenti non avrebbe detto: "Desiderate ardentemente i doni maggiori" (1 Cor. 12:31) o di cercare di abbondare dei doni spirituali per l’edificazione della sua chiesa (cfr. 1 Cor. 14:12). Non date retta a tutti coloro che in una maniera o nell’altra non sanno fare altro che mettervi in guardia da queste gloriose manifestazioni dello Spirito Santo raccontandovi sempre le false rivelazioni, le false visioni, i falsi sogni, ma mai le vere rivelazioni, mai le vere visioni, mai i veri sogni che Dio ancora oggi da nella sua fedeltà. Vi vogliono solo impaurire, distogliere dal cercare la faccia del Signore; questo è il loro scopo, perché altrimenti non agirebbero così. Sappiate che quando si cerca la faccia del Signore per ricevere da lui una rivelazione, non si può rimanere ingannati perché il Signore non inganna nessuno, ma si rimane edificati, fortificati, e si sperimenta una grande gioia e pace. Non vi dovete preoccupare di non potere discernere la voce del Signore quando egli vi parlerà, perché essa è così chiara che non potete sbagliarvi. Quando Dio parla, non importa come egli lo fa, la sua rivelazione è chiara come è chiara la Scrittura quando la si legge. Come non potete sbagliarvi nel leggere nella vostra Bibbia: "Dio è amore" (1 Giov. 4:8), o nel sentire la voce di un vostro parente e conoscente che vi parla, così non vi potete sbagliare quando Dio parla perché la cosa è chiara come la luce del sole. Non temete quindi; abbiate solo fede in Dio, in questo nostro grande Iddio; il rivelatore dei segreti. Ma che questa fede sia sempre accompagnata dal timore di Dio, perché questo vi scamperà dalle insidie del diavolo.

Una parola su altre terapie del New Age apparentemente innocue

Tra le pratiche che propone il New Age per ampliare la coscienza vi sono anche queste:

Ÿ Le attività creative, come il canto, la pittura, la scultura, che danno al creatore l’opportunità di perdersi nella creazione.

Ÿ L’esperienza estetica, compresa la contemplazione della natura che crea una profonda emozione; lo psicodramma, che richiede un totale coinvolgimento nella parte e nella recitazione.

Ÿ Lo sport, l’alpinismo, e simili attività fisiche esilaranti. Il ritiro nel deserto, la navigazione solitaria e il volo solitario che favoriscono la scoperta di se stessi e il senso dell’infinito.

Che dire di queste cose? Innanzi tutto bisogna tenere presente che tutte queste cose vengono proposte da uomini che non conoscono Dio come vie per risolvere dei problemi spirituali o fisici; e questo fa capire come esse tendono a distrarre l’uomo dall’attingere presso la sola e vera fonte di acqua viva che è Dio. Sì, sono delle distrazioni, delle forte distrazioni di cui gli uomini diventano schiavi perché viene loro detto che esse possono risolvere i loro problemi. Quando in realtà sono cose che non possono risolvere nessun problema spirituale dell’uomo. Noi vi esortiamo a non darvi a queste cosiddette pratiche suggerite dal New Age per queste ragioni.

Darsi al canto (qui ci riferiamo al mettersi ad imparare a cantare da tenore o soprano presso qualche scuola, o a mettersi a cantare canzoni musicali del mondo) è una vanità ingannatrice che fa parte di questo mondo. Quantunque ci siano coloro che dicono che questa cosa li fa sentire meglio, felici, soddisfatte, o un tutt’uno con quello che cantano, ecc. I credenti devono sì cantare ma devono cantare innanzi tutto degli inni, dei salmi e dei cantici spirituali, e poi devono farlo sotto l’impulso della grazia, come dice Paolo (cfr. Col. 3:16), alla gloria di Dio, e non per perdersi nella musica o nelle parole e sentirsi magari un tutt’uno con esse. Certamente il credente prova gioia e pace quando si mette a cantare a Dio; e questo avviene perché egli fa ciò che è giusto agli occhi di Dio.

Anche la pittura e la scultura proposte dal New Age quantunque sembrino innocue in effetti nascondono delle insidie; esse fanno parte della terapia dell’arte che ‘consiste nell’incoraggiare il paziente a disegnare, a dipingere o a modellare. Non ha naturalmente lo scopo di impartire un insegnamento come fa, per esempio, una scuola d’arte, né di spingere il paziente a produrre un’opera d’arte. Questa terapia serve a mettere le persone in grado di esprimersi con mezzi che forse sono loro più congeniali dell’espressione verbale’ (Brian Inglis, op. cit., pag. 156). Innanzi tutto esse vengono suggerite perché permetterebbero al pittore o allo scultore di perdersi nella loro opera, e questo ci fa capire come il fine è malvagio. Perché in questa maniera l’uomo viene indotto a pensare di essere uno con quello che egli fa il che non è vero. In altre parole il New Age vuole indurre la mente dell’uomo a non ragionare ma a pensare come fanno gli orientali. E poi esse vengono incoraggiate perché si ritiene che siano dei mezzi d’espressione più congeniali per alcuni di quanto sia l’espressione verbale; noi non crediamo in questo. Una persona che fa fatica ad esprimersi deve essere esortata a rivolgersi a Dio affinché gli possa dare d’esprimersi nella maniera migliore. Nella Guida alla medicina alternativa questa terapia viene consigliata per la guarigione dall’alcolismo, dalla tossicodipendenza, e dalla nevrosi; ma la Parola di Dio che è una guida infallibile dice al nevrotico, all’alcolizzato, e al tossicodipendente di andare a Cristo Gesù per ottenere la soluzione del loro problema perché Cristo è in grado di spezzare ogni legame d’iniquità.

Per quanto riguarda la contemplazione della natura essa è una cosa buona quando è intesa a farci riflettere quanto grande è l’Iddio che l’ha creata. Ma è bene stare attenti sia a non lasciarsi dominare da essa, sia a non lasciarsi andare mentre la si contempla a pensare in maniera errata come nel caso del fisico Capra che mentre contemplava l’oceano arrivò alla conclusione di stare assistendo alla danza di Shiva uno degli dèi Indù!! Cingete i fianchi della vostra mente e tenete lungi da voi tutti quei pensieri che si fondano sulla filosofia orientale perché essi vi distruggerebbero.

Per quanto riguarda lo psicodramma esso nella Guida alla medicina alternativa è descritta in questa maniera: ‘E’ un metodo terapeutico di gruppo nel corso del quale l’individuo impersona problemi e conflitti che lo assillano e mediante l’azione drammatica si libera dalle inibizioni. Lo psicodramma è un metodo eclettico che aiuta alla comprensione e risoluzione di problemi psicologici e sociali mediante l’impiego di tecniche teatrali quali la danza, la recita e le arti mimetiche’ (ibid., pag. 205). Non è affatto così; per risolvere i suoi problemi psicologici l’uomo si deve rivolgere a Dio chiedendogli perdono dei suoi peccati e non deve mettersi per nulla né a danzare, né a recitare e neppure a mimare. Un credente poi, quand’anche avesse dei problemi psicologici deve fare un’unica cosa, pregare Dio in Cristo Gesù affinché glieli risolva; perché Lui e solo Lui conosce appieno i nostri problemi, di qualunque natura essi siano, ed ha il potere di risolverli. Beato l’uomo che si rivolge al Signore ogni qual volta ha un problema!

Per quanto riguarda poi l’esercizio fisico, vi esortiamo a non darvi a nessun sport né a livello dilettantistico e meno che meno a quello professionista; per quanto riguarda invece gli esercizi fisici naturali ricordiamo che "l’esercizio corporale è utile a poca cosa" (1 Tim. 4:8) mentre la pietà è utile ad ogni cosa. L’alpinismo è da evitare; ma pure si può andare in montagna: Gesù vi andò con i suoi per pregare per esempio. Escludiamo pure il volo solitario o la navigazione solitaria o il ritiro nel deserto per i motivi addotti dal New Age; sono una perdita di tempo e di denaro.

Ma allora qualcuno dirà, se un credente non si deve dare neppure a queste cose, a che cosa deve darsi? Egli deve darsi alla preghiera, al digiuno, al compiere ogni tipo di opera buona (dal fare elemosina al fare visita ai fratelli che sono malati); egli deve darsi alla lettura e alla meditazione della sacra Scrittura; egli deve darsi al parlare della grazia di Dio ai perduti, darsi al parlare delle cose di Dio ogni qual volta incontra altri fratelli, darsi al cantare e al salmeggiare a Dio. Se vi darete a queste cose vedrete che non avrete il tempo e neppure il minimo desiderio di darvi alla pratica di quelle attività creative del New Age (avete notato che il New Age suggerisce ogni attività tranne quelle a cui deve essere dato un cristiano totalmente consacrato a Dio?). Naturalmente tutto ciò non esclude una passeggiata con la famiglia o con altri fratelli, o il ritirarsi in un qualche posto solitario per contemplare la natura creata da Dio, per meditare sulle sue opere (qui però è esclusa ogni sorta di meditazione orientale) e per pregare; e neppure qualche esercizio fisico quando questo è necessario a qualche cosa. Per quanto ci riguarda, noi credenti dobbiamo attenerci alle parole di Paolo: "Ogni cosa è lecita ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita ma non ogni cosa edifica" (1 Cor. 10:23), e: "Ogni cosa m’è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna" (1 Cor. 6:12); e dobbiamo quindi metterci ad esaminare le cose che facciamo o che altri ci suggeriscono di fare per vedere se sono di qualche utilità e se esse edificano, e nel caso esse sono utili a qualcosa dobbiamo stare attenti a non lasciarci dominare da esse. Per concludere vi ricordo fratelli che ogni cosa che noi credenti facciamo deve essere fatta con lo scopo di glorificare Iddio secondo che è scritto: "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio" (1 Cor. 10:31), e mai per la nostra gloria. Nel New Age invece gli uomini fanno tutto per glorificare se stessi perché loro pensano di essere Dio.

Poteri occulti

Abbiamo già parlato contro diversi poteri occulti presenti nel New Age quando abbiamo parlato delle tecniche e delle terapie di ‘ampliamento della coscienza’. Ma riteniamo opportuno sia dire ancora qualcosa altro su alcuni di essi già menzionati e sia riprovarne degli altri.

Ÿ La telepatia. Il termine deriva dal greco tele ‘lontano’, e pathos ‘sentimento’ o ‘emozione’, e indica una comunicazione diretta da mente a mente, senza implicazione dei sensi noti. In sostanza, chi dice di comunicare telepaticamente riesce con il ‘potere della mente’ a far fare a qualcuno che si trova distante da lui quello che vuole. In questo caso si parla di ‘suggestione a distanza’. Per esempio uno si mette a pensare che un suo parente gli telefonerà e di lì a poco riceverà la sua telefonata; o uno si mette a pensare che Tizio compri una determinata cosa e questi la comprerà, ecc.

Noi rigettiamo la telepatia; quando dei medium affermano di possedere delle capacità telepatiche, questo sta a indicare che essi sono dotati di poteri occulti datigli dal diavolo per cui riescono con il suo aiuto a far fare delle cose ad altri senza che questi sappiano nulla. Una parola adesso su quelle esperienze (che apparentemente possono ad alcuni sembrare telepatia) che noi credenti sperimentiamo nella vita. Quando nella nostra vita avvengono delle cose che ci lasciano meravigliati, come per esempio, dopo avere pensato per un momento che sarebbe bello mangiare un pollo arrostito una persona che noi conosciamo ci regala un pollo arrostito, o dopo che durante il giorno abbiamo pensato più volte di voler mangiare un determinato piatto che da tanto tempo non gustiamo la sera tornati a casa troviamo cucinato proprio quel piatto, o dopo avere pensato per un momento che sarebbe bello parlare per telefono con un tale fratello che non telefona da tanto tempo all’improvviso squilla il telefono ed è lui e gli diciamo subito: ‘Credimi, stavo pensando proprio a te oggi o poco prima che mi telefonassi...’ noi attribuiamo il tutto all’opera gloriosa, imperscrutabile, meravigliosa del nostro Dio che riesce con la sua potenza e con la sua sapienza a fare sì che (senza che nessuno sappia nulla del nostro desiderio) quella cosa da noi pensata si realizzi. La gloria va dunque a lui; è il suo operare; noi lo abbiamo sperimentato spesso. Sappiamo che quando si realizzano delle cose che noi abbiamo soltanto pensato più o meno a lungo, è dovuto al suo intervento e non a un potere telepatico che risiede in noi. Va detto inoltre che noi credenti non ci dobbiamo mettere a pensare concentrandoci con il pensiero su una persona che ci è vicina o che è lontana per fargli fare una determinata cosa; perché questo svilupperebbe in noi dei sentimenti diabolici. Se vogliamo che qualcuno faccia a noi o ad altri qualcosa di utile alla gloria di Dio dobbiamo semmai pregare Dio; in altre parole dobbiamo pregare Dio di mettere in cuore alla persona di fare o dire una determinata cosa. Questo nel regno di Dio è lecito; ma lungi da noi il metterci a praticare la telepatia.

Ÿ La chiaroveggenza. E’ la capacità di vedere cose o persone nascoste o scomparse: oggetti nascosti in scatole o buste opache, persone o eventi lontani e non accessibili alla vista, scritte celate allo sguardo; in altre parole l’informazione paranormale. Un esempio di chiaroveggenza è quello di Emanuel Swedenborg che nel 1759 a Göteborg vide l’incendio che stava distruggendo Stoccolma (a 500 Km di distanza). Quando la chiaroveggenza vede nel passato si ha la retrocognizione; quando nel futuro invece la precognizione. La chiaroveggenza alcuni la praticano facendo uso di una sfera di cristallo (cristallomanzia); altri pretendono di praticarla mediante l’aiuto di carte (cartomanzia), ed altri ancora mediante l’osservazione del fondo delle tazze di caffè (caffeomanzia), altri ancora osservando la posizione degli astri (astrologia), ed altri ancora osservando la mano del consultante (chiromanzia); ed altri ancora facendo uso di una bacchetta (rabdomanzia) e di un pendolo (radioestesia) tramite cui riescono a percepire la presenza di acqua, minerali, reperti archeologici, persone scomparse, ecc.

Noi rigettiamo la chiaroveggenza dei medium e sensitivi perché procede dal diavolo. Questo però non significa che non crediamo che essi possano esseri dotati di poteri di chiaroveggenza perché sappiamo che essi esistono nel regno di Satana. Alla luce delle Scritture infatti un ministro di Satana può ‘rivelare’ l’identità di una persona che non conosce, e può dirgli pure delle cose avvenute nella sua vita in virtù dell’assistenza di particolari demoni. Per questo non ci meravigliamo un gran che dell’esistenza di medium che riescono a dare ‘rivelazioni’ a taluni da lasciarli meravigliati. Ricordatevi che i demoni che parlavano tramite gli indemoniati ai giorni di Gesù quando lo vedevano cominciavano a gridare che sapevano che lui era il Cristo o il Figlio di Dio (cfr. Mar. 1:24; 5:7; 3:11,12). Questa cosa gli indemoniati la dicevano non in virtù di una rivelazione ricevuta da Dio Padre (come invece avvenne nel caso della risposta di Simon Pietro quando disse a Gesù che lui era il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente [cfr. Matt. 16:16,17]) ma in virtù della presenza nel loro corpo di demoni che sapevano chi era Gesù. Anche la serva indovina di Filippi disse che Paolo, Sila e Timoteo erano servi dell’Iddio altissimo in virtù della presenza di quello spirito maligno (indovino) nel suo corpo (cfr. Atti 16:16-18); come anche quello spirito maligno che i sette figli di Sceva cercarono di cacciare da quell’uomo ad Efeso sapeva chi era sia Gesù che Paolo infatti rispose loro: "Gesù, lo conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete?" (Atti 19:15) volendo dire con questo che essi non erano conosciuti nel regno di Satana come credenti e perciò non potevano cacciarlo. Deve essere però chiaro che essi possono sapere di una persona solo entro certi limiti, perché per esempio nel caso del sogno della statua che ebbe Nebucadnetsar i magi, gli incantatori, gli astrologi e i Caldei non gli poterono dire che cosa egli aveva sognato perché quello era un segreto che solo Dio poteva rivelargli e che difatti gli fece conoscere tramite il profeta Daniele (cfr. Dan. 2:1-49). Per quanto riguarda la predizione del futuro quando un ministro di Satana dice qualcosa che poi si avvera questo è dovuto al fatto che Dio permette che quella cosa avvenga e non al fatto che Satana abbia il potere di predire il futuro come fa Dio e di mandare ad effetto la sua parola (e quindi senza il pericolo che la promessa cada a terra) e questo perché egli non è né onnisciente e neppure onnipotente. In altre parole un evento futuro predetto da un ministro di Satana (non importa quale è il metodo divinatorio usato) può pure adempiersi talvolta, ma solo perché Dio in questa maniera vuole mettere alla prova coloro che credono in lui e lo amano. Bisogna dunque vegliare sull’anima nostra quando si sente dire a taluni che l’indovino gli aveva detto una determinata cosa (successo nel commercio o la morte di qualcuno, o un determinato prodigio) che poi si è puntualmente realizzata; perché quella cosa è avvenuta per il concorso dei demoni per il permesso di Dio al fine di mettere alla prova noi suoi figliuoli e vedere se noi lo amiamo con tutto il cuore e tutta l’anima. E’ chiaro infatti che quando qualcuno ci dice che uno di questi cosiddetti chiaroveggenti gli aveva predetto una tale cosa che si è realizzata veramente, il nostro cuore è provato e pure la nostra fede perché è come se il diavolo ci sussurrasse all’orecchio che anche lui è in grado di predire il futuro come Dio (mentre non è vero) e perciò i suoi ministri sono degni di essere consultati (mentre non è vero). Noi sappiamo che se quella cosa si è adempiuta si è adempiuta solo per il permesso di Dio che in questa maniera ha voluto provarci (cfr. Deut. 13:1-4). Fratelli, ricordatevi che Dio fa quello che vuole, e che si usa anche del diavolo e delle sue schiere per adempiere i suoi disegni sulla terra. Ma è anche vero che Dio svergogna questi impostori annullando i loro presagi per mostrare che essi sono vanità, e che la loro opera è vana (cfr. Is. 44:25; 47:8-15; 41:21-24); questo avviene nella maggiore parte dei casi. Deve essere comunque chiaro che i ministri del diavolo non vanno consultati in nessuna circostanza perché per mezzo di loro ci si contamina; chi li consulta viene punito da Dio. La Scrittura parla di profeti; essi per virtù dello Spirito Santo riuscivano a sapere delle cose che erano avvenute o che stavano avvenendo o che sarebbero avvenute; questo avveniva sia in visione che in sogno o mediante voce udibile. Quando essi venivano a sapere da Dio di un evento che era avvenuto o che stava avvenendo abbiamo la parola di conoscenza (cfr. 2 Re 5:26; 6:8-12; Ger. 11:18); quando invece l’evento concerneva il futuro allora siamo di fronte ad una parola di sapienza (cfr. Dan. cap. 7 e 8; 1 Sam. 2:31-36; 10:2-8; 1 Re 21:19; 2 Re 3:15-19; 7:1). Ancora oggi mediante il dono di parola di conoscenza si vengono a sapere in maniera soprannaturale dallo Spirito Santo eventi accaduti, che stanno avvenendo, o il luogo esatto dove si trova una persona scomparsa o una cosa perduta; mentre mediante il dono di parola di sapienza si vengono a sapere eventi che devono accadere. Per quanto riguarda la radioestesia e la rabdomanzia, rigettiamo anch’esse. Noi credenti se dobbiamo trovare dell’acqua ci mettiamo a scavare un pozzo rimettendo la nostra ricerca nelle mani di Dio; se dobbiamo ritrovare una cosa perduta o una persona perduta o un animale perduto ci mettiamo anche in questo caso a cercarli rimettendo la nostra ricerca nelle mani di Dio, cioè chiedendo a Dio di farci avere buon successo nella ricerca perché sappiamo che il buon successo appartiene a lui. In tutti i casi sopra citati non si esclude che Dio tramite una rivelazione riveli dove si trovi precisamente l’oggetto della nostra ricerca o dove metterci a cercare la cosa.

Ÿ La psicometria. E’ una capacità tramite cui il sensitivo concentrandosi su un oggetto riesce a dire la storia di quell’oggetto o quella della persona che l’ha posseduto.

Noi la rigettiamo e crediamo che il nostro Dio, se ce n’è il bisogno, può farci conoscere qualcosa su un particolare oggetto mediante una parola di conoscenza.

Ÿ La psicocinesi (PK). E’ la capacità di influenzare gli oggetti con il potere della mente, per esempio come nel caso di coloro che dicono che piegano degli oggetti di metallo con la sola forza di volontà, o di coloro che riescono a materializzare o dematerializzare degli oggetti. Quando il medium a distanza, senza toccare l’oggetto, riesce a farlo muovere (sollevare per esempio) si ha la telecinesi.

Noi la rigettiamo. Noi credenti abbiamo un grande Iddio che può fare infinitamente al di là di quello che può fare il diavolo tramite i suoi ministri. Quando infatti ci sono in azione il dono di potenza di operare miracoli e il dono della fede (accompagnati in taluni casi dal dono di parola di sapienza) può avvenire che si può spostare una montagna, una collina, si può sradicare un albero, si può aprire il terreno, l’acqua può essere cambiata in vino, in olio, in latte o in sangue. Ed ancora, un bastone può essere mutato in serpente o in qualche altro animale, poco pane si può moltiplicare per sfamare decine, centinaia o migliaia di persone, la roccia può mutarsi in una sorgente, le pietre in pani, la polvere si può mutare in zanzare od altri insetti, possono scendere dal cielo fuoco e grandine e grossi massi, e si possono spaccare oggetti di tutti i tipi. Tutti questi grandi segni e potenti prodigi vengono compiuti nel nome del Signore Gesù Cristo per la potenza dello Spirito Santo, per un solo motivo, per trarre all’ubbidienza della fede gli uomini, e affinché il nome di Dio sia altamente glorificato, e i nemici di Dio svergognati e confusi.

Ÿ Levitazione. E’ la capacità di sollevarsi da terra nell’aria; diversi medium sono passati alla storia perché furono visti da molti testimoni levarsi nell’aria.

Anche in questo caso rigettiamo questo potere diabolico ed affermiamo che il nostro Dio può fare molto di più. Egli può oltre che sollevare da terra un uomo, farlo camminare sull’acqua, trasportarlo con il corpo in un altro posto, renderlo invisibile, e qualsiasi altra cosa gli piace. Gesù fu sollevato da terra e portato in cielo (alla destra di Dio) e questo i suoi discepoli lo videro; Enoc ed Elia furono sollevati e trasportati da Dio in cielo; Filippo fu trasportato dallo Spirito Santo da un posto ad un altro. Il nostro Dio è più grande del diavolo e compie cose meravigliose. A lui sia la gloria. Amen

Ÿ La negromanzia. E’ l’arte di evocare gli spiriti dei morti; chi la pratica pretende di avere il potere di comunicare con i morti e metterli in comunicazione con gli altri.

Noi rigettiamo la negromanzia perché sappiamo che i morti non possono comunicare con noi viventi perché si trovano o in cielo o all’inferno, e quindi gli evocatori di spiriti non hanno nessun potere sui morti. Facciamo presente che nelle sedute spiritiche dove i medium pretendono fare apparire delle persone decedute (materializzazione) che si mettono anche a parlare avvengono manifestazioni diaboliche orribili. Per esempio quando si verifica una materializzazione fuoriesce dalla bocca del medium una sostanza biancastra luminosa mobile chiamata ectoplasma la quale si trasforma nella figura della persona evocata. Al termine della seduta la figura si disfa e la sostanza rientra nel corpo del medium! Noi rigettiamo la negromanzia perché la Scrittura dichiara che chi evoca gli spiriti dei morti è in abominio a Dio e che noi credenti non dobbiamo rivolgerci a nessun negromante per non contaminarci tramite di lui e per non attirarci l’ira ardente di Dio (cfr. Lev. 19:31; Deut. 18:11,12; 1 Cron. 10:13). Noi credenti abbiamo un grande Iddio in cielo che è il rivelatore dei segreti (cfr. Dan. 2:28). Nel caso uno di noi vuole sapere da Dio dove un suo parente o familiare o conoscente è andato dopo morto (e questo perché egli pensa che forse egli prima di morire nel suo segreto abbia accettato il Signore e il Signore ha avuto pietà di lui), e ciò rientra nel suo volere, egli glielo farà sapere direttamente dove è andata l’anima sua quando è morto o in visione o in sogno o mediante una voce udibile. Se poi non è il suo volere lo verremo di certo a sapere in quel giorno. Nel caso uno di noi vuole che Dio gli faccia vedere in cielo un suo familiare o parente morto in Cristo allora si rivolgerà sempre a Dio ed egli, se questa è la sua volontà verso lui, lo esaudirà. Se poi non è la sua volontà di certo lo vedrà lo stesso in cielo quando anche lui si dipartirà dal corpo. Altri poteri occulti sono la capacità di apparire contemporaneamente in luoghi diversi, camminare in mezzo al fuoco senza scottarsi, parlare lingue straniere senza averle mai imparate, ecc.

Alcuni avvertimenti sui poteri occulti in generale

I poteri occulti sopra elencati (e qualsiasi altro che io non ho menzionato in questo mio scritto) procedono dal diavolo e perciò devono essere riprovati: la Scrittura dice infatti che "chiunque fa queste cose è in abominio a Dio" (Deut. 18:12) perché ha a che fare con gli spiriti maligni. Riprovati e non negati come avviene da parte di taluni credenti che nella loro ignoranza pensano e dicono che i poteri paranormali che hanno i maghi sono inesistenti perché essi in realtà esistono (nel caso della negromanzia ribadiamo però che i medium non hanno il potere di fare apparire i morti che sono o in paradiso o all’inferno perché quelli che appaiono nelle loro sedute sono degli spiriti che si camuffano; come anche non hanno il potere di conoscere chi si era nelle vite precedenti perché la reincarnazione non esiste; non hanno il potere di fare delle predizioni che si è certi che si adempiranno perché Dio rende vani i loro presagi, e neppure quello di guarire o di cacciare gli spiriti perché il diavolo loro padrone non è diviso contro se stesso). La Scrittura attesta la loro esistenza infatti i magi d’Egitto riuscirono con le loro arti occulte a mutare i loro bastoni in serpenti, a mutare l’acqua in sangue e a fare salire sul paese d’Egitto le rane (cfr. Es. 7:11,12,22; 8:7). A conferma della loro esistenza citiamo anche le parole di due credenti che prima di convertirsi al Signore hanno praticato le arti occulte. Iyke Nathan Uzorma ha affermato: ‘Da quel momento io ebbi anche i poteri occulti per: a) controllare e influenzare completamente gli altri; b) vedere fisicamente senza i miei occhi; c) svanire nell’aria quando necessario; d) leggere lettere sigillate; (...) g) piegare un ferro duro con i miei occhi; (...) j) usare la mia seconda personalità per apparire in nove o più posti nello stesso tempo’ (Iyke Nathan Uzorma, op. cit., pag. 121). Doreen Irvine ha affermato: ‘I miei poteri come strega erano grandi (..) La mia abilità di lievitare quattro o cinque piedi era molto reale. Non era una burla. I demoni mi aiutavano. (...) Io potevo fare apparire e scomparire degli oggetti.’ (Doreen Irvine, From Witchcraft to Christ [Dalla Stregoneria a Cristo], Cambridge 1976, Decima ediz., pag. 98-99); ‘L’ESP (percezione extrasensoriale) era uno dei miei poteri. Io potevo facilmente leggere la mente delle persone e sapere quello che avrebbero detto o fatto’ (Doreen Irvine, op. cit., pag. 95); ‘Invocai le potenze delle tenebre dai demoni e da Satana stesso. In alcuni secondi una foschia verde che girava vorticosamente ci avvolse. Potevamo scarsamente vederci l’un l’altro mentre i tre uomini passavano in mezzo a noi. Avrei potuto stendere la mia mano e toccarli, uno dei quali era passato sotto le nostre mani alzate nel centro del nostro cerchio. La mia magia aveva funzionato. Quello che ho riferito è perfettamente vero. Le altre streghe ed io fummo invisibili ai tre uomini che non furono neppure consci della densa foschia che girava vorticosamente. Essi non avevano visto neppure una singola cosa’ (ibid., pag. 100); ‘Camminai fiduciosamente in mezzo alle fiamme alte sette piedi o più, invocando sempre il mio grande maestro, Diablos. Improvvisamente lo vidi materializzarsi di fronte a me - una grande figura nera. Presi la sua mano e camminai con lui fino al centro del grande splendore. Là feci una pausa, le grandi fiamme saltavano attorno a me. Solo quando emersi all’altra parte dello splendore il mio maestro Diablos scomparve. Neppure l’odore di bruciato era sul mio mantello da strega o sui miei lunghi capelli ondeggianti’ (ibid., pag. 102); ‘Non c’era nessuna barriera linguistica, perché quando invocavo Lucifero affinché mi aiutasse egli mi aiutava, e non passava molto prima che potessi capire le varie lingue, che potessi conversare con disinvoltura’ (ibid., pag. 104).

Alcuni dicono a riguardo di certe cose che riescono a fare i maghi che si tratta esclusivamente di trucchi di abili ‘prestigiatori’. A costoro dico che è errato dire questo perché se è vero che in taluni casi sono stati scoperti dei trucchi (inganni per far credere di essere in possesso di alcune capacità medianiche e paranormali) o è manifesto che si tratta di un abilità umana e basta, in altri nessuno ha potuto dimostrare che si trattava di un trucco, anzi degli scienziati o altri studiosi che hanno indagato su quei fenomeni hanno dovuto riconoscere di trovarsi davanti a dei fenomeni paranormali ‘autentici’ in cui era assente qualsiasi trucco o inganno umano o abilità naturale e quindi inspiegabili umanamente. Niente di cui meravigliarsi perché noi sappiamo che i ministri di Satana riescono con l’assistenza dei demoni a compiere svariate cose che umanamente non sono spiegabili e possibili e che fanno perciò rimanere stupite le persone; un po’ come faceva Simone a Samaria prima di convertirsi. Essi riescono a spostare oggetti da un luogo all’altro, a distruggerli, a materializzarli, a levitare, a rivelare cose personali, a rivelare dove si trovano delle cose nascoste o delle persone scomparse; a far fare delle cose a delle persone a distanza; a produrre dei disegni o degli scritti senza toccare la penna; a leggere in buste sigillate o in libri senza che questi siano aperti dinanzi a loro e tante altre cose. E tutto ciò per l’azione efficace di Satana loro padrone. Voglio anche dirvi però fratelli che tutti i poteri occulti che il diavolo concede ai suoi ministri (non importa di che genere essi siano) sono sempre inferiori a quelli che Dio da ai suoi figliuoli e questo perché Dio è il Creatore, l’Onnipotente, mentre il diavolo è una sua creatura e quindi ha un potere nettamente inferiore a quello di Dio. Abbiamo un esempio di questa limitazione di potenza che possiedono i ministri di Satana nella Scrittura dove si dice che i magi, dopo che Aaronne percosse con il bastone la polvere della terra che diventò zanzare, "cercarono di far lo stesso coi loro incantesimi per produrre le zanzare, ma non poterono" (Es. 8:18) e dissero a Faraone: "Questo è il dito di Dio" (Es. 8:19). Quindi non temete fratelli, Dio è più grande del diavolo. E difatti è scritto in Giovanni: "Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo" (1 Giov. 4:4). All’Onnipotente, che presto triterà il diavolo sotto i nostri piedi, sia la gloria in eterno. Amen.

Per concludere diciamo che i poteri occulti che il diavolo largisce ai suoi devono essere riprovati perché appunto procedono dal padre della menzogna, dal nemico, dall’avversario. Essi si propongono sempre di fare rimanere i peccatori sotto la sua potestà e di sedurre i credenti per farli apostatare dalla fede; quindi il loro fine è malvagio. Basta considerare che Gesù disse che sarebbero sorti falsi cristi e falsi profeti che avrebbero fatto "gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti" (Matt. 24:24); che l’anticristo che mostrerà se stesso dicendo di essere Dio verrà "per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta di inganno d’iniquità a danno di quelli che periscono..." (2 Tess. 2:9,10); e che il falso profeta che deve venire Giovanni lo vide che "seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era dato di fare in presenza della bestia" (Ap. 13:14) (e vi ricordo che tra questi segni c’era quello di fare scendere fuoco dal cielo e quello di dare uno spirito all’immagine della bestia onde l’immagine della bestia parlasse); dico, basta considerare queste scritture, per rendersi conto di come qualunque sia il segno o il prodigio che Satana riesce a fare compiere ai suoi ministri ha come fine quello di ingannare gli uomini, e portarli nello stagno ardente di fuoco e di zolfo dove lui sa di essere stato condannato a passare l’eternità. La cosa è totalmente diversa invece nel caso dei poteri che procedono da Dio chiamati dalla Scrittura "potenze del mondo a venire" (Ebr. 6:5) e "doni spirituali" (1 Cor. 12:1; 14:1) o "doni dello Spirito Santo" (Ebr. 2:4) perché essi sono stati stabiliti da Dio per edificare la sua chiesa (1 Cor. 12:7; 14:12) e perciò per fortificare i credenti (cfr. Rom. 1:11) affinché rimangano saldi nella fede fino alla fine per ereditare il Regno, e per trarre all’ubbidienza della fede coloro che giacciono sotto la potestà delle tenebre (cfr. Rom. 15:17-19; Atti 8:6-8,26-38; 9:32-42; 13:6-12) affinché altri siano aggiunti al numero dei riscattati. In virtù quindi dei fini per cui sono stati stabiliti questi doni (che non sono altro che la manifestazione dello Spirito Santo mandato dal cielo) essi vanno annoverati tra le potenti armi che Dio ha dato ai santi per opporsi alle insidie del diavolo e rimanere in piedi. Armi che naturalmente il diavolo ha tutto l’interesse a fare passare ai credenti come non più disponibili dopo la morte degli apostoli il che noi sappiamo non è affatto vero perché con la morte degli apostoli non è morto anche l’Iddio degli apostoli. Egli vive, Egli è pronto ad elargire i doni dello Spirito Santo a coloro che li desiderano, Egli vuole farlo perché ancora oggi vuole edificare la sua chiesa. Ma ditemi: Perché mai il diavolo non ha voluto smettere di concedere poteri diabolici ai suoi figliuoli dopo la morte degli apostoli, mentre Dio avrebbe voluto smettere di concedere le potenze del mondo a venire ai suoi figliuoli? Non vi pare che sarebbe come dire che il diavolo non è cambiato ma Dio sì; che lui vuole ancora distruggere la chiesa mentre Dio non la vuole più edificare come faceva ai giorni degli apostoli? Non vi pare che sarebbe come dire che Dio dopo la morte degli apostoli ha deciso di mettersi a guardare il diavolo mentre tenta di sedurre i suoi figliuoli con i suoi poteri occulti senza fare più segni e prodigi per strappargli dalle mani le anime che lui tiene schiave? Diletti, non vi lasciate ingannare da vani ragionamenti che sono in bocca persino a tanti pastori che si dicono - e con orgoglio - pentecostali ma che non credono più nell’efficacia di quello che avvenne a Gerusalemme il giorno della Pentecoste, e nella manifestazione gloriosa e potente dello Spirito Santo così come è descritta nella Scrittura. Il vostro cuore mediti sempre alla manifestazione dello Spirito descritta dalla Scrittura e la desideri del continuo per l’utile comune. Vedrete allora Dio manifestarsi nella vostra vita in maniera meravigliosa come egli ha sempre fatto verso quelli che lo hanno cercato con grande ardore e si userà di voi per l’edificazione della sua Chiesa. Lo ripeto il vostro cuore arda dalla brama di vedere lo Spirito Santo manifestarsi tramite voi per l’edificazione della chiesa di Dio.

Come i ministri di Satana cercano di sostenere con le Scritture alcune pratiche occulte

Abbiamo visto, quando abbiamo parlato della musicoterapia, come coloro che fanno uso della musica New Age (musica che scaturisce dal regno di Satana) per curare disturbi psichici e fisici delle persone, siano ricorsi all’esempio di Saul per sostenere gli effetti positivi della loro musica; e abbiamo anche visto che l’esistenza e l’opera degli extraterrestri viene sostenuta tramite le visioni di Ezechiele. Adesso vediamo come i maghi cercano - sempre con le Scritture - di sostenere alcune pratiche occulte. Per sostenere lo spiritismo, che nel New Age è chiamato channeling, prendono la consultazione dell’indovina da parte di Saul; per sostenere la consultazione di sfere di cristallo prendono la consultazione di Dio che avveniva tramite l’efod sotto l’Antico Testamento; per sostenere l’efficacia dei talismani prendono il serpente di rame fatto da Mosè nel deserto; e per sostenere la rabdomanzia c’è chi dice che Mosè si sia servito del suo bastone per trovare l’acqua nel deserto al popolo d’Israele e questo confermerebbe che pure lui conosceva e praticava la rabdomanzia. Dinanzi a queste loro asserzioni non possiamo stare in silenzio; adesso le confuteremo.

Cominciamo con Saul: quello che lui fece non conferma affatto che sia lecito consultare i morti a pro dei vivi, anzi conferma proprio il contrario, cioè che Dio detesta chi consulta i morti. E che sia così lo dimostra il fatto che Dio fece morire Saul anche per questa ragione infatti è scritto: "Così morì Saul, ... ed anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato l’Eterno. E l’Eterno lo fece morire..." (1 Cron. 10:13,14). Per quanto riguarda poi l’apparizione di Samuele, questa ebbe luogo per il permesso di Dio, e non perché l’indovina avesse in se stessa il potere di fare salire dal soggiorno dei morti perché questo ce lo ha solo Dio e nessun altro (cfr. 1 Sam. 2:6).

Per quanto riguarda la consultazione di Dio che avveniva tramite l’efod, su cui stava il pettorale del giudizio con l’Urim e il Thummim, che era parte dei paramenti sacri del sommo sacerdote (cfr. Es. 28:6-30), ricordiamo che esso non era considerato uno strumento magico e che nulla aveva a che fare con il diavolo. Quando Dio veniva consultato tramite di esso Dio rispondeva (cfr. 1 Sam. 23:9-12; 30:7,8); questa maniera di consultare Dio quindi costituiva una via santa di Dio; ma quanto alla sfera di cristallo usata dai maghi, essa è un’impostura. Possiamo dire che è una sorta di imitazione fatta da Satana di quello che era l’Urim e il Thummim sotto l’antico patto. Ancora una volta si deve riscontrare che il diavolo ha falsificato le cose giuste e vere di Dio.

Il serpente di rame fatto da Mosè non era un talismano con dei poteri in se stesso; non era un feticcio con uno spirito all’interno che scampava dalla morte chi lo guardava. Chi veniva morsicato dai serpenti velenosi veniva salvato da morte sicura da Dio, perché egli guardava il serpente di rame dopo essere stato morso. In altre parole era la fede in Dio che salvava dalla morte fisica il morsicato e non il serpente di rame che era solo un pezzo di rame senza potere in se stesso (cfr. Num. 21:4-9).

Per quanto riguarda infine la rabdomanzia che viene attribuita a Mosè diciamo questo. Quando Mosè colpì con il suo bastone (che poi era il bastone di Dio) la roccia da cui sgorgarono fiumi di acqua per dissetare il popolo, non fu perché il bastone tramite delle vibrazioni gli comunicò in quel punto la presenza di acqua sotto la roccia (in questo caso peraltro avrebbe dovuto comandare a qualcuno di mettersi a scavare un pozzo in quel posto, cosa che non avvenne) ma perché Dio gli disse: "Ecco, io starò là dinanzi a te, sulla roccia ch’è in Horeb; tu percuoterai la roccia, e ne scaturirà dell’acqua, ed il popolo berrà" (Es. 17:6). Quindi il tutto va attribuito all’intervento di Dio che comandò a Mosè di percuotere quella roccia da cui Lui fece uscire l’acqua: si trattò perciò di un prodigio di Dio.

Lo vedete fratelli come il diavolo si appoggia persino alla Scrittura per difendere certe sue opere? Ma lo vedete anche come la Scrittura non da ragione affatto al nemico? Questo conferma che essa è ispirata da Dio e quindi verità, e perciò non può essere presa per sostenere la menzogna. Chi con l’astuzia cerca di fare dire ad essa la menzogna rimane confuso perché ha la stessa Scrittura contro di lui.

Le vie sante e diritte di Dio

Ora, se il diavolo, che è bugiardo e padre della menzogna, offre agli uomini che sono sotto la sua potestà le sue vie - che sono sempre storte e false - per ottenere pace, amore, gioia, sapienza, guarigione fisica, poteri soprannaturali, e ‘rivelazioni’; sicuramente Dio, che è il Verace e il Fedele, ha stabilito delle vie, che sono sempre diritte e vere, per quelli che sono sotto la sua potestà per avere pace, amore, gioia e guarigione fisica, poteri soprannaturali e rivelazioni perché non potrebbe esistere ciò che è falso se non esistesse ciò che è vero. Vediamole dunque queste vie divine fratelli nel Signore alle quali voi vi dovete appoggiare con tutto il vostro cuore.

Per avere pace dovete confidare con tutto il vostro cuore in Dio perché Isaia dice: "A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida" (Is. 26:3), e dovete osservare la Parola di Dio secondo che è scritto: "Gran pace hanno quelli che amano la tua legge" (Sal. 119:165).

Anche per avere gioia nel vostro cuore dovete confidare nel Signore infatti è scritto: "O Eterno degli eserciti, beato l’uomo che confida in te" (Sal. 84:12), ed osservare la sua parola secondo che è scritto: "Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano" (Luca 11:28).

Se volete avere amore per gli altri dovete osservare i comandamenti di Cristo perché Cristo ha detto: "Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore" (Giov. 15:10).

Se siete stanchi ed aggravati dai problemi della vita dovete andare al Signore perché solo lui può darvi riposo, lui infatti disse: "Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo" (Matt. 11:28).

Se soffrite a motivo di giustizia dovete pregare Dio perché Giacomo ha detto: "C’è fra voi qualcuno che soffre? Preghi" (Giac. 5:13).

Se avete bisogno di consigli saggi rivolgetevi alla Parola di Dio perché è scritto che essa "rende savio il semplice" (Sal. 19:7), o chiedete sapienza a Dio come dice Giacomo e vi sarà donata (cfr. Giac. 1:5,6).

Se siete malati dovete chiamare gli anziani della chiesa perché Giacomo dice: "C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi" (Giac. 5:14,15). Non dovete quindi rivolgervi ai medici olistici del New Age, i quali fanno ricorso alle più svariate terapie, ma al Signore il quale conosce esattamente in che cosa consiste la vostra infermità e può guarirvi appieno, senza peraltro chiedervi denaro perché la guarigione fisica è totalmente gratuita come lo è la salvezza dell’anima.

Se avete bisogno di qualche cosa di materiale dovete rendere nota a Dio la vostra richiesta; perché Gesù ha detto: "Chiedete e vi sarà dato" (Matt. 7:7). Fatelo con fede, umiliandovi nel cospetto di Dio, e voi otterrete la cosa di cui avete bisogno secondo che è scritto: "Tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete" (Matt. 21:22). Non c’è quindi nessun bisogno di visualizzare alcunché nel regno di Dio; c’è il bisogno invece di chiedere con fede quello che si desidera, il che è tutta un’altra cosa. Credere non significa visualizzare, perché la visualizzazione è una forma di immaginazione mentale, mentre la fede è certezza di cose che si sperano. Visualizzare significa avere fiducia nel potere della mente, mentre credere in Dio significa avere fiducia nella sua potenza capace a trasformare le più avverse circostanze della nostra vita.

Se volete ottenere potenza dall’alto dovete domandare a Dio lo Spirito Santo perché è scritto: "Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi...." (Atti 1:8). Quando riceverete lo Spirito Santo, nel momento stesso in cui Egli verrà su di voi, voi comincerete a parlare in altra lingua secondo che lo Spirito vi darà di esprimervi (cfr. Atti 2:4). A chi parlerete? A Dio perché è scritto che "chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l’intende, ma in ispirito proferisce misteri" (1 Cor. 14:2). Sarà in questa maniera che otterrete da Dio la capacità di pregarlo (cfr. Rom. 8:26,27) e di ringraziarlo (cfr. 1 Cor. 14:16,17) in altra lingua, cioè come lo Spirito Santo vi sospingerà a farlo.

Se volete ottenere l’autorità di guarire gli ammalati dovete desiderare i doni delle guarigioni; se volete ottenere l’autorità di compiere dei segni e dei prodigi dovete desiderare il dono di potenza di operare miracoli e quello della fede; se volete essere in grado di avere rivelazioni concernenti il presente o il passato, dovete desiderare il dono di parola di conoscenza; se volete essere in grado di avere rivelazioni concernenti il futuro dovete desiderare il dono di parola di sapienza (faccio presente a riguardo delle rivelazioni che anche se uno non ha uno dei sopra citati doni di rivelazione che si manifesta del continuo in lui, egli nel Signore è libero di chiedere a Dio delle rivelazioni di cui lui sente di avere bisogno, cioè una parola di sapienza o una parola di conoscenza). Se volete avere la capacità di parlare più lingue straniere (non per parlare con gli altri ma per parlare a Dio) dovete desiderare il dono della diversità delle lingue [3]. Se volete avere la capacità di interpretare le lingue dovete desiderare il dono di interpretazione delle lingue secondo che è scritto: "Chi parla in altra lingua preghi di potere interpretare" (1 Cor. 14:13). Tutti questi doni sono distribuiti dallo Spirito Santo (cfr. 1 Cor. 12:11) e sono per l’utile comune, per l’edificazione della chiesa (cfr. 1 Cor. 12:7). Essi vanno desiderati ardentemente secondo è scritto: "Desiderate ardentemente i doni maggiori" (1 Cor. 12:31) ed anche: "Cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa" (1 Cor. 14:12). Tramite di essi, cioè quando c’è la loro manifestazione, il nome di Cristo Gesù è altamente glorificato, le opere del diavolo vengono svergognate e distrutte; e mentre i credenti sono presi da timore e vengono consolati, gli increduli vedendo la gloria di Dio cominciano a prestare attenzione a ciò che viene detto nel nome del Signore e taluni di loro si convertono.

Se volete compiere un ‘viaggio’ celeste e vedere le cose che Dio ha preparate per coloro che l’amano non dovete rivolgervi agli sciamani del New Age ma al Signore; Lui può farvi fare un vero ‘viaggio’ nel cielo. Talvolta Dio fa fare anche dei ‘viaggi’ nell’Ades, ossia nel cuore della terra, o fa vedere lo stagno ardente di fuoco e di zolfo dove gli empi saranno gettati nel giorno del giudizio, al fine di ricordare ai suoi quali pene attendono i peccatori e al fine di indurli ad avvertirli sulla loro fine se non si ravvederanno dalle loro vie inique.

Come si deve ancora una volta riconoscere Dio ha stabilito delle vie in cui chi vi cammina viene edificato, consolato, sperimenta gioia e pace a sazietà, e ottiene delle cose vere da Lui, ma dall’altro lato cioè dal lato opposto il nemico ha creato delle vie storte piene di ogni sorta di insidie in cui chi vi cammina non sperimenta né gioia né pace, non viene consolato, né edificato e non riceve da lui niente di vero. E purtroppo bisogna prendere atto che la maggiore parte degli uomini sceglie le vie storte pensando però che esse siano diritte. Se infatti si ascoltano parlare (o si leggono i loro scritti) coloro che camminano in queste vie storte ci si rende conto di come essi pensano di essere nella via giusta, in quella vera. Non è forse scritto che: "V’è tale via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte" (Prov. 14:12)? Che c’è dunque da meravigliarsi di questo loro atteggiamento? Ma chi fa apparire loro questa via diritta? Il diavolo, il Seduttore di tutto il mondo. Ma grazie siano rese a Dio in Cristo Gesù che quando Lui visita e illumina qualcuno che vive immerso nelle tenebre allora gli fa comprendere chiaramente di essere stato sedotto e gli fa abbandonare ogni pratica occulta e lo fa smettere di credere alle menzogne. Randall Baer per esempio, che ricordiamo era stato nel New Age per ben quindici anni, dopo avere raccontato la circostanza in cui fu convinto di peccato dallo Spirito Santo e accettò il Signore nella sua vita afferma quanto segue: ‘Il Signore aveva spezzato la mia orribile schiavitù satanica e mi aveva liberato giacché mi ricevette nel suo Corpo e mi lavò i miei peccati scarlatti rendendoli bianchi come neve. Ero prigioniero, ma ora ero libero. Con una certezza assoluta, io seppi che questo era quello che avevo cercato durante tutta la mia vita e che non avevo mai trovato fino ad allora. Questo rese persino la più potente esperienza mistica del New Age completamente pallida in confronto all’infinita più grande gloria e potenza del nostro Padre Celeste. I falsi ornamenti splendenti di Satana sono come stracci sporchi a buon mercato paragonati alla Verità’ (Randall Baer, op. cit., pag. 63-64), ed ancora: ‘Guardando indietro ai miei 15 lunghi e intensivi anni nel New Age, è chiaro come Satana tentò un ingenuo teen-ager indagatore, sedusse un benintenzionato ma accecato ricercatore della verità, e legò un uomo in catene con ogni passo di una brillante carriera del New Age. La tragica acutezza di questo intero scenario è che io nonostante tutto questo credevo veramente che il New Age possedesse veramente la verità definitiva e la supremazia spirituale. Non fu che solo quando ebbi un drammatico incontro con la faccia divorante delle tenebre dietro tutte le belle contraffazioni che io cominciai a sospettare che Satana è l’autore del New Age’ (ibid., pag. 75). A Dio sia la gloria in eterno. Amen.





NOTE



[1] Si tenga presente comunque che per quanto riguarda la capacità di conoscere le vite precedenti essa è illusoria perché la reincarnazione è una dottrina falsa, e che per quanto riguarda la capacità di predire il futuro essa viene annullata da Dio a suo piacimento tranne in quei casi in cui Dio decide - per dei motivi che lui solo sa - di permettere che quella cosa predetta dallo yogi si verifichi. [ç]



[2] A conferma che i ministri di Satana non possono allontanare le malattie ricordiamo che i Filistei che erano pieni di pratiche occulte e che avevano degli indovini non poterono allontanare da essi le emorroidi con cui Dio li colpì a motivo dell’arca che essi avevano preso e trasportato nel loro territorio (cfr. 1 Sam. 5:1-12; 6:1-9); e che i magi e gli incantatori di Babilonia non poterono guarire il re Nebucadnetsar quando questi fu colpito da Dio con quel flagello che lo fece diventare come una bestia (cfr. Dan. 4:1-37). La stessa cosa dobbiamo dire dei magi e degli incantatori d’Egitto quando Dio mandò sugli Egiziani delle malattie per punirli (cfr. Es. 15:26; Deut. 28:27,60), essi non poterono allontanarle (cfr. Es. 9:10,11). [ç]



[3] Potrebbe pure succedere che in una particolare circostanza della vostra vita abbiate bisogno di parlare a uno straniero nella sua lingua senza che voi la conosciate. Che fare dunque? Potete invocare Dio chiedendogli di compiere un prodigio, cioè di farvi parlare in quella lingua, e Lui ve la farà parlare. Lui può concedervi pure questo quando ce n’è il bisogno. [ç]




Fonte:L'articolo è tratto da"http://www.lanuovavia.org/