sabato 28 febbraio 2009

COMUNICARE...E SAPERLO FARE.

Comunicare in modo efficace e consapevole è un traguardo importante, un elemento imprescindibile per poter costruire un rapporto interpersonale equilibrato, all'interno della coppia o del rapporto genitori figli o ancora nell'ambito di tutte le relazioni del nostro piccolo microcosmo.
La nostra comunicazione inizia sin dal primo mattino, quando mentalmente facciamo il punto della situazione o elaboriamo mentalmente la nostra giornata. Nell'arco della giornata ci troveremo poi ad affrontare numerosi altri colloqui che tuttavia spesso sono impostati sulla base di presupposti o moduli di comunicazione errati. Siamo infatti consapevoli che non solo le parole, ma anche gli atteggiamenti corporei sono uno strumento di comunicazione, così come pure i silenzi e le parole non dette?
Spesso nella nostra comunicazione partiamo dal presupposto che gli altri devono capire che noi siamo fatti così e così devono accettarci. Frasi come "Io sono fatto così " o anche "o mi accetti così, oppure..." sono dei ricatti e non stimoli alla comunicazione e alla crescita del rapporto. Impariamo quindi dapprima a comunicare con noi stessi, a chiarire innanzitutto cosa desideriamo comunicare agli altri e che tipo di rapporto vogliamo instaurare. Se infatti la sfiducia e l'incertezza domina nel nostro io anche la comunicazione con gli altri non farà che confermare il nostro stato d'animo e provocare il progressivo allontanamento di chi ci sta a fianco.
Per questo i gruppi di auto aiuto si configurano come ambito relazionale protetto, all'interno del quale l'unica regola della comunicazione deve essere l'obbligo di non giudicare e di imparare ad ascoltare gli altri. Il confronto, la possibilità di comunicare e relazionarsi in un gruppo è un ottimo strumento per costruire la fiducia in se stessi e per imparare a verificare l'efficacia e la consapevolezza della comunicazione.

lunedì 23 febbraio 2009

IL GUSTO

Il gusto è uno dei cinque sensi i cui recettori sono costituiti dai calici gustativi presenti nelle papille gustative della lingua, nel palato molle, nella faringe, nelle guance e nell'epiglottide.
Il gusto è anche il presupposto dell'eleganza, poiché consiste sia nell'attitudine innata a discernere pregi e difetti estetici, sia nel particolare senso del bello che può essere acquisito e raffinato attraverso l'educazione e la consuetudine con la bellezza: formarsi, educare il gusto.
Anatomia
A livello anatomico, nell'uomo, sono presenti tre differenti tipi di papille gustative, che contengono, nei bottoni gustativi, le cellule specializzate nella ricezione delle molecole gustative. Queste papille presentano una disposizione elettiva, difatti nel terzo anteriore della lingua si trovano le papille fungiformi, la cui parte centrale sporge slargandosi; nel terzo posteriore sono presenti le papille circumvallate, al davanti del solco terminale della lingua e, poste lateralmente, sono presenti le papille fogliate.Ogni tipologia di papilla contiene dei bottoni gustativi dove sono localizzate le cellule recettoriali.

Il bottone gustativo
Ha una forma grossomodo sferica con all'apice un'apertura che prende il nome di poro gustativo da cui protrudono i microvilli delle cellule gustative. Alla base si trovano connessioni sinaptiche chimiche con le fibre sensitive afferenti.In ognuno di questi è possibile identificare quattro tipologie cellulari: le cellule chiare, scure, intermedie e le cellule basali.
Le cellule basali sono cellule staminali che prendono parte al rapido turnover delle cellule del bottone gustativo, mentre le altre tipologie cellulari si pensa siano tre diversi stati di sviluppo della cellula gustativa. Altri autori credono siano elementi appartenenti a linee cellulari diverse. In ogni bottone si trovano dalle 50 alle 150 cellule che sono neuroni bipolari.

Fisiologia
Il sistema gustativo è capace di distinguere cinque sapori fondamentali: dolce, amaro, salato, aspro e umami.
Ognuno di queste tipologie sottostà ad una particolare via di trasduzione del segnale che schematicamente può essere riportata a due tipologie principali: recettori legati a proteine G o attraverso canali ionici di membrana.
Dalla stimolazione della cellula si ottiene un potenziale di recettore che stimola l'ingresso di ioni Calcio nella cellula determinando la liberazione di neurotrasmettitori a livello basale e la genesi di un potenziale d'azione nelle fibre afferenti.
Per il salato la via di trasduzione corrisponde all'ingresso di sodio in canali del sodio sensibili all'amiloride. Questo provoca depolarizzazione della cellula che scarica.
Nell'aspro ci sono invece due vie possibili: un primo meccanismo consiste nel blocco di canali ionici apicali del potassio da parte di ioni idrogeno con conseguente depolarizzazione (normalmente il potassio dovrebbe uscire attraverso quest'ultimi per via del gradiente creato dalla sodio-potassio ATPasi). L'altro meccanismo potrebbe essere il blocco da parte degli ioni idrogeno di canali, sempre apicali, del sodio.
Il gusto amaro viene trasdotto secondo almeno tre vie possibili. Nella prima, sostanze come la chinina determinano blocco dei canali apicali del potassio. Un secondo meccanismo sembra essere legato ad un particolare proteina G detta Gustducina, la quale attiva una fosfodiesterasi che fa diminuire le concentrazioni intracellulari di cAMP e cGMP. Il terzo consiste sempre nell'attivazione di una proteina G la quale attiva una fosfolipasi C che fa aumentare la concentrazione di IP3 che determina liberazione di ioni calcio dai depositi intracellulari depolarizzando la cellula.
Il gusto del dolce, infine, ha due meccanismi tutti dipendenti dall'attivazione di proteine G. Nel primo abbiamo una situazione analoga al gusto amaro: si ha aumento della concentrazione di IP3 con ciò che ne consegue. Nel secondo meccanismo, la proteina G attiva l'adenilato ciclasi, facendo aumentare il cAMP. Questo a sua volta determina la fosforilazione di canali al potassio apicali con depolarizzazione cellulare.

Conduzione del segnale ai centri superiori
Si è visto che le fibre afferenti, cioè i neuroni che connettono le cellule recettoriali ai nuclei centrali, sono differentemente sensibili alle varie tipologie di stimoli, cosicché ogni fibra afferente risponde in modo ottimale ad un dato stimolo (per esempio: dolce) ma può essere eccitata anche da altri, seppur con una soglia maggiore. Questa è una caratteristica tipica dei vari sistemi sensoriali. Da qui si capisce che ogni fibra afferente riceve informazioni da vari calici gustativi e che le varie informazioni sono convogliate ai centri superiori dove i neuroni centrali, confrontando le varie stimolazioni, decifrano la sensazione.Gli stimoli provenienti dai recettori sono portati tramite la chorda timpani (VII), il glossofaringeo (IX) ed il vago (X) al bulbo, nel nucleo del tratto solitario. Da qui sono veicolati al talamo, al nucleo ventrale posteromediale, quindi alla corteccia gustativa.

Come percepiamo i sapori
Le papille vivono solo una decina di giorni, quindi sono soggette a un continuo ricambio. Il loro compito è quello di analizzare la natura delle varie sostanze presenti nel cibo dopo che sono state disciolte nella saliva. Il contatto con differenti sostanze genera impulsi differenti che raggiungono il cervello, dove vengono percepiti e riconosciuti i sapori. La nostra sensibilità gustativa ci permette di percepire: dolce, amaro, acido, umami e salato. A ognuno di questi sapori corrisponde un'area specializzata sulla lingua

Sapori e Odori
La sensazioni gustative e olfattive si integrano tra loro per fornirci informazioni. Per esempio se sorseggiamo una bevanda ne avvertiamo sia il sapore, sia l'odore, entrambi importanti per apprezzarne la qualità.

venerdì 20 febbraio 2009

IL COMPLESSO DI EDIPO

Complesso di Edipo

Il complesso di Edipo è un concetto sviluppato da Sigmund Freud, che ispirò Carl Gustav Jung (fu lui a descrivere il concetto e a coniare il termine "Complesso"), per spiegare la maturazione del bambino maschio attraverso l'identificazione con il padre e il desiderio nei confronti della madre.
Si basa sul mito greco di Edipo, che uccide suo padre, Laio, e sposa sua madre Giocasta.
Nella concezione classica freudiana, il complesso edipico indica un insieme di desideri sessuali ambivalenti che il bambino prova nei confronti delle figure genitoriali. Relativamente alle fasi dello sviluppo psicosessuale, insorge durante la fase fallica (3 anni) e il suo superamento introduce al periodo di latenza (5 anni).
Si tratta di un atteggiamento ambivalente di desiderio di morte e sostituzione nei confronti del genitore dello stesso sesso e di desiderio di possesso esclusivo nei confronti del genitore di sesso opposto. Questi sentimenti sono non solo ambivalenti ma anche vissuti negativamente (in maniera opposta), cioè i ruoli dei due genitori (amato e odiato) si scambiano alternandosi.
L'impostazione di tale problematica ha determinato, fin dagli albori del movimento psicoanalitico, il dissidio Freud-Jung e poi la scissione degli psicoanalisti di orientamento junghiano dall'Associazione Internazionale di Psicoanalisi.
In realtà, anche in relazione all'approfondimento del mito greco, la questione edipica mostra una natura complessa: secondo il mito, infatti, Edipo non conosceva i suoi veri genitori, essendo stato a questi sottratto ancora infante. L'uccisione del padre e il rapporto con la madre sono stati perciò involontari e causati, paradossalmente, dal loro desiderio di sfuggire al destino così come lo avevano sentito annunciare dall'oracolo. Si potrebbe parlare, in questo senso, piuttosto di complesso, o sindrome, di Laio e/o di Giocasta(i genitori di Edipo), il che riconduce alcune scuole psicologiche ad esplicitare le questioni psicodinamiche di carenza, gelosia e invidia affettive da parte delle figure genitoriali o accudenti (caregivers); in questo senso il complesso Edipo sarebbe nient'altro che un modo per invertire le reali responsabilità delle dinamiche inconsce nelle relazioni intra-familiari.
Nella psicanalisi di Lacan, l'Edipo diventa piuttosto la vicenda dell accesso all'ordine linguistico del discorso che permette di godere del piacere derivante dal sentirsi appartenenti alla socialità umana, sganciandosi dal tema del piacere sessuale in senso stretto, ovvero della sessualità del bambino. Nella loro opera L'Anti-Edipo - capitalismo e schizofrenia, del 1972, il filosofo francese Gilles Deleuze e lo psicanalista Felix Guattarì hanno proposto una severa critica della concezione freudiana del desiderio, concepito come mancanza anziché come produzione sociale. In questa ottica, il complesso di Edipo è considerato una elaborazione interpretativa propria della psicoanalisi, utile per costringere la sessualità del bambino entro il tessuto di relazione proprio della famiglia autoritaria borghese e tradizionale, schizofrenizzando, attraverso l'ambivalenza edipica, il desiderio originariamente univoco e affermativo del bambino, che investe tutto il campo storico-sociale e non esclusivamente il padre e la madre. Una critica diversa allo sviluppo dell'emulazione filiale rispetto ai valori dei suoi genitori, definiti come "Senex"(adulti, vecchi), proviene dalla psicologia architipica o archetipale di James Hillman, il quale difende il ruolo e la condizione del "Puer"'(fanciullo) ("aeternus") rispetto alla visione corrente secondo la quale il perdurare di questo presunto infantilismo dall'opinione comune che si tratti d'una psicopatologica incapacità adolescenziale di svezzarsi, definita Sindrome di Peter Pan o de "Il piccolo principe" . Per Hillman, invece, è vero l'esatto contrario: il Puer designerebbe addirittura la categoria della coscienza rivoluzionaria

TRATTO DA wikipedia

martedì 17 febbraio 2009

PSICOTERAPIA,CONOSCERE SE STESSI

PSICOTERAPIA
Conoscere se stessiScheda di autovalutazionedi Emanuele Passanante
CONOSCERE SE STESSI(Valutazione soggettiva delle varie voci:una scala da 1 a 10 può dare un quadro orientativo della propria salute,per la prevenzione e la cura di sé).GUIDA a CONOSCERE SE STESSI Questo schema-guida aiuta ad approfondire la conoscenza di se stessi attraverso un percorso che va dall'aspetto fisico a quello psicologico e a quello sociale È un quadro orientativo della propria salute, per la prevenzione e la cura di sé.Che significa conoscersi?Sul tempio di Apollo, a Delfo, c'era scritto «conosci te stesso». Sono passati i secoli, ma l'essere umano è così complesso che molto rimane ancora da scoprire. Se vogliamo conoscerci meglio, se vogliamo migliorare il nostro modo di vivere, lo stile di vita e modificare i comportamenti, dobbiamo prendere coscienza di noi stessi seguendo alcuni parametri di riferimento. Senza una guida orientativa è infatti difficile avere di se stessi un'idea che rispecchi la complessità dell'essere, del microcosmo umano. Quando vogliamo farci conoscere da qualcuno, parlando di noi, senza riflettere, tendiamo ad evidenziare una caratteristica psicologica, un tratto della personalità( ad es. sono un tipo ansioso, timido, tranquillo, aggressivo, aperto e socievole con gli altri). Ma se l'aspetto psicologico può bastare per iniziare una reciproca conoscenza, un percorso di orientamento e sensibilizzazione deve comprendere sia il corpo che la mente, cioè l'aspetto fisico, quello psicologico e quello sociale. Scrivi tutto quello che ti viene in mente su te stesso e poi passa all' aspetto fisico e avrai un confronto tra ciò che sai e ciò che dovresti sapere su di te e sul rapporto col tuo corpo, per migliorare la «qualità della vita».

IO COME SONO FISICAMENTE PSICOLOGICAMENTE SOCIALMENTE

- A LIVELLO FISICO
Descrizione fisica: - tratti somatici - altezza - peso -- somiglianze o differenze ereditarie - accettazione - rifiuto della propria conformazione fisica-eventuali difficoltà
Rapporto con il proprio corpo: la cura di sé- quanto tempo dedico al mattino all'igiene e all'estetica -- attività fisica - a casa, in palestra, all'aperto -- una volta al giorno, alla settimana, al mattino, alla sera..
Rapporto con il cibo:abitudini alimentari - alimentazione nei tre pasti principali,alimentazione fuori dai pasti, semplicemente passiva o attiva - esperienze culinarie - quantità e varietà autonomia o dipendenza dal cibo,cibo come scelta compensatoria e fuga dalle frustrazioni -problemi psicologici; eventuali difficoltà col cibo,dieta (quando, quanto e come;sotto controllo medico,in base a convinzioni soggettive,criteri e motivazione della scelta)
Rapporto con il sonno:quante ore in media di completo riposo -difficoltà ad addormentarsi - o svegliarsi -interruzioni e difficoltà a riprendere sonno(di solito in questo caso..come mi comporto...) -sonno regolare o inquieto (sogni, incubi, insonnia)
Rapporto con il proprio sesso Come vivo la mia sessualitàSe potessi rinascere, preferirei ...lo stesso sesso----,cambierei----, incerto----...atteggiamento verso la sessualità -facilità o meno ad intraprendere rapporti con l'altro sesso,altre tendenze sessuali (accettazione, rifiuto, disapprovazione ),dall'autoerotismo all'eteroerotismoEconomia delle risorse fisiche e psichiche:il rapporto - energie impiegate - rendimento in tutti i campi è ottimale---...,accettabile---, deludente---Sono contento, soddisfatto dei risultati del mio lavoro,delle mie iniziative ed esperienze,dei miei progetti---...Quanto valuto lo stato di salute?:Rispetto ad eventuali problemi di salute, qual è l'atteggiamento ?- mi preoccupo più del necessario---- tendo alla sopravvalutazione---... - valuto obbiettivamente---... tendo a considerare tutti gli aspetti(positivi e negativi)---...- tendo a sottovalutare---...- non mi preoccupo Rapporto con i farmaci- tendo ad abusarne - rifiuto inconscio di qualsiasi medicina- uso equilibrato*Inoltre tendo a essere dipendente da:cibo, fumo, alcol, sostanze stupefacenti, Tv, gioco...videogiochi)Rapporto col divertimentoGiochi, hobbies, passatempi- manualità e creatività-
A LIVELLO PSICOLOGICOChe significa conoscersi a livello psicologico? Significa scoprire ed evidenziare una serie di aspetti della personalità, del carattere, del temperamento, che dipendono da un insieme di fattori e variabili:I fattori, che contribuiscono a (farci essere come siamo)....... dipendono da noi e dall'ambiente, intendendo per ambiente, sia quello fisico, naturale che quello umano e sociale.
La personalità può essere definita come un insieme strutturato di fatti e di qualità comportamentali definibili però unitariamente. Il vivere quotidiano di ciascuno di noi dipende dalla personalità, nella quale confluiscono, aspetti genetici, ambiente, educazione e quindi variabili, caratteristiche personali e variabili ambientali e sociale, tradizioni, usi e costumi... Autofiducia, autostima. autonomia, autovalutazione, indipendenza, autostima, autocontrollo, autoaffermatività (assertività), aggressività, passività, emotività.Carattere ottimista, pessimista, altruista, egoista, espansivo, esuberante, estroverso, introverso, stabile, instabile (neurolabilità), impulsivo, timido, insicuro, ansioso, riservato, fiducioso, sospettoso, pragmatico, sognatore, equilibrato, sensibile, brillante, fantasioso, apprensivo, teso, dinamico, conformista, anticonformista.
Temperamento atteggiamento realistico verso la vita, equilibrio, stabilità, senso di sé esteso fino ad a coinvolgere gli altri.
Il soggetto emotivamente maturoteme di ammettere di aver sbagliato e mette in atto le strategie più efficaci per modificare il proprio comportamento.I sedici fattori della personalità secondo Catteldesiderio di successo e di affermazione, deferenza, rispetto dell'autorità, ordine, puntiglio, estroversione sociale, senso dell'armonia, solidarietà, tendenza introspettiva, sensibilità, dipendenza, sottomissione, desiderio di prevalere, senso di colpa, altruismo, pietismo, volontà di cambiare, viaggiare, costanza, tenacia, aggressività.
A LIVELLO SOCIALE
conoscere gli altri. accettazione degli altri per star bene con tuttiLa comunicazione, in famiglia, nell'ambiente di lavoroLe difficoltà di comunicazione, la paura di parlare in pubblico e le altre paure


Emanuele e Daniele Passante

lunedì 16 febbraio 2009

SINCERITà IN AMORE

Un proverbio dice che le bugie hanno le gambe corte, ed è vero. Prima o poi scoprirà tutte le bugie che le avete detto.E poi le donne sono molto smaliziate nel settore, sono abituate a sentire dire in continuazione fesserie dagli uomini.Perciò, non credete che siano così ingenue, non le riempite di bugie, non faticheranno molto a scoprire che siete dei buffoni.Se proprio ci tenete a dire qualche bugia, per non essere scoperti dovete farlo soltanto pochissime volte e solo se lei non ha la possibilità di controllare. E' come nel furto, chi va a rubare sempre, prima o poi farà qualche errore e sarà preso.Se invece fa pochi colpi e buoni, ha molte possibilità di non essere scoperto.Ricordatevi che il mondo è piccolo, non ci vuole niente che incontri qualcuno che vi conosce e gli chieda delle informazioni su di voi. Meglio non dire tante bugie, al massimo potete tacerle delle cose sul vostro passato, ma non imbrogliatela su questioni importanti, se lo scoprirà, farete una brutta fine. La sincerità è una delle doti che le donne apprezzano di più negli uomini.Non ostentate, perciò, una ricchezza che non avete. Non ditele di avere ville di qua e di là, yacht al mare o scoprirà che il vostro yacht è una piccola barca di 2 metri e che le vostre ville sono dei vostri parenti che vi ospitano per puro favore.Se lei sa il lavoro che fate ed è furba, vi conterà persino gli spiccioli che avete in tasca.Quindi.... meditate gente... meditate...

sabato 14 febbraio 2009

AMORE E TRADIMENTO

il tradimento, perchè si tradisce la persona amata?
Il tradimento tra persone unite da un legame d'amore è considerato da sempre un comportamento riprovevole, tuttavia si tratta di un fenomeno molto diffuso e trasversale; non condizionato da: cultura, etnia e ceto sociale.La pratica del tradimento non è solo degli ultimi anni, negli anni '40 "Kinsey" nel suo noto "Rapporto sul comportamento sessuale degli americani" ha evidenziato che almeno il 50% dei mariti aveva cominciato una relazione extraconiugale prima dei 40 anni e che oltre il 25% delle donne tradiva il proprio marito.
Che cosa è il tradimento? Esistono più tipologie di tradimento?La prima considerazione deve evidenziare la natura umana. Dal punto di vista della attrazione naturale tra i sessi, l'animale uomo non è monogamo ma poligamo. La natura "accende" i nostri sensi quando la complementarietà tra appartenenti a sessi opposti nella specie umana potrebbe garantire un ottimo stato di salute per il prodotto di una eventuale unione sessuale. In altre parole, siamo attratti da chi ci piace particolarmente, indipendentemente da regole e costumi (il colpo di fulmine). Questo fenomeno naturale avviene indipendentemente dal fatto che un essere umano sia legato sentimentalmente con un patto d'amore ad un altro (unione, convivenza, matrimonio). La nostra volontà può disciplinare il comportamento, ma non ha alcun potere nei confronti della nostra natura, condizionata da millenni di adattamento all'ambiente. Rinnegare la nostra animalità significa rinnegare secoli, millenni di evoluzione, avvenuti con non pochi sforzi (Desmond Morris - L'animale Uomo).Dopo questa sintetica considerazione, possiamo affermare che non si tradisce con il pensiero. Non si tradisce con le intenzioni, non si tradisce con le emozioni. Sentire pulsioni umane non può in nessuna sede essere considerato tradimento, diversamente saremmo tutti traditori, animali poligami e non monogami. Per fortuna la base di un rapporto sincero e leale dal quale può nascere e cresce la famiglia possiede radici profonde. Per rispondere alla domanda: Che cosa è il tradimento? - La risposta risiede nei principi e nelle convinzioni individuali, il tradimento non è uguale per tutti. Le donne degli eschimesi si uniscono con l'ospite e questo comportamento sessuale non è considerato un tradimento. La nostra cultura aborra questa manifestazione di ospitalità, giudicandola scandalosa e immorale. Emerge che il vero tradimento in un rapporto di coppia è rappresentato dall'inganno, figlio della paura. Non raccontarsi, non aprirsi, recitare un ruolo, indossare una maschera sono tutti elementi che tradiscono la personal amata. La sincera, serena e leale esposizione dei propri valori, della propria morale e del proprio punto di vista è la grande dimostrazione di amore. L'antitradimento potrebbe comunicare: "Ti amo e non ti temo, se anche tu mi ami, sicuramente desideri conoscermi fino in fondo. Desidero che la tua scelta sia incondizionata e ti offro l'opportunità di scegliermi se ti piaccio veramente".
Il vero tradimento mette in pericolo il progetto di vita insieme, con tutte le conseguenze.
Essere rigidi e non elastici; egoisti, ottusi e non empatici; bugiardi e non sinceri; repressivi, punitivi e non autorevoli; sono gli ingredienti che tendono ad amplificare i possibili effetti delle naturali pulsioni umane e preparare il terreno fertile per il tradimento, nella sua forma più bieca e distruttiva.
In un autentico rapporto d'amore non possiamo negare al nostro partner il diritto di dissentire dalle nostre convinzioni e di arrabbiarsi. Sfortunatamente, in alcune coppie uno dei due nega all'altro il diritto di arrabbiarsi e di esprimere liberamente le proprie opinioni, perchè interpreta l'umana e possibile espressione di collera conseguente ad una discussione animata su tematiche delicate, come una sfida alla sua autorità. Le sue convinzioni profonde, il suo super io normativo non transige: "è come la penso io e basta, non se ne parla più". Bisogna ricordare che non è raro avere idee confuse sull'amore, per via dei precetti morali assimilati da bambini sull'amore verso i genitori o il prossimo.

Introdurre potere e autorità in un rapporto d'amore equivale a tradirlo.
Quando l'autorità di uno penetra nel rapporto di coppia, il naturale impulso ad aprirsi con la persona amata si congela, anche se l'amore per raggelarsi richiede ripetute delusioni. Se per tradimento intendiamo unicamente l'effetto di una insufficiente comunicazione tra persone unite da un patto d'amore (matrimonio, convivenza o semplicemente stare insieme stabilmente), traducibile nel comportamento intimo con una terza persona, dovremmo sforzarci di capire la possibile antica genesi.I bambini hanno due oggetti d'amore: la madre e il padre. Con loro conoscono la felicità che si prova in un rapporto circolare (amare e essere amati). Per i bambini che hanno subito violenze e comportamenti inadeguati da parte dei genitori, la gioia dell'adolescenza viene barbaramente compromessa. In questo caso, anche se la realtà dell'amore è smarrita, se ne conserva il sogno, diversamente la vita sarebbe senza colori e vuota. E' la speranza della beatitudine ritrovata che dà senso alla vita. Quando incontriamo una persona che ci ricorda concretamente la persona amata e perduta dell'infanzia, è come se si compiesse un miracolo. Se questo rapporto sfocia in una unione stabile e ci accorgiamo di una differenza significativa tra desiderio e realtà, il paradiso che sembrava reale si trasforma in una illusione, un crudele inganno del destino. Perchè a questo punto si tradisce? Per tentare di ritrovare il paradiso perduto.

Tratto da: http://www.mediazionefamiliaremilano.it/consulenza_familiare/il_tradimento.shtml

AMORE : CHE BUFALA!

"Il prototipo di ogni relazione amorosa è il succhiare del bambino al seno della madre da parte del bambino La scoperta dell'oggetto d'amore è infatti un ritrovare".
Sigmund Freud da "Tre saggi sulla teoria sessuale" (1905)


OGNI VOLTA CHE CI INNAMORIAMO, IN REALTà ANDIAMO ALLA RICERCA DI QUEL PIACERE PROVATO FIN DA BAMBINI;IN FONDO L'UNICO VERO EPISODIO DI VITA DOVE POSSIAMO VERAMENTE DIRE DI ESSERCI VERAMENTE SENTITI AMATI.
ECCO PERCHè ANDIAMO SEMPRE ALLA RICERCA DI UN RAPPORTO SANO, PULITO, PRIVO DI MALIGNITà E ASETTICO DAGLI EVENTI DELLA VITA.
SE A QUASI 36 ANNI SONO ANCORA SOLO, ERRORI DI VITA A PARTE, è PERCHè DOPO DECINE DI ESPERIENZE DALLE Pù BREVI ALLE PIù LUNGHE,HO RAGGIUNTO LA CONCLUSIONE CHE IL RAPPORTO PERFETTO NON ESISTE E CHE IN REALTà UNA STORIA GIUSTA LA SI CREA SOLO DOPO UNA LUNGA SERIE DI COMPROMESSI.
BISOGNA DUNQUE AMMETTERE CHE L'UNICO MODO DI SOPRAVVIVERE AL RAPPORTO, è QUELLO DI ACCETTARE LO STATUS QUO E GODERSI SOLO IL PRESENTE LASCIANDO, PERCHè NO, SPAZIO ALLA FANTASIA DI UN LUNGO E DURATURO FUTURO, MA COGLIENDO I FRUTTI SOLO DEL PRESENTE.

"CHI VUOL ESSER LIETO SIA DEL DOMAN NON V'è CERTEZZA"